I film western che non puoi non aver visto
Ammettiamolo, da un poโ di tempo stiamo viaggiando a briglia sciolta verso il West. Nella nostra mente si dipanano davanti ai nostri occhi le vallate del Mississipi, le terre di frontiera, e siamo solo in grado di vedere noi, in sella su un cavallo, mentre corriamo in direzione di un saloon e di un buon whiskey.
Il seme della follia รจ ormai penetrato nella nostra coscienza, ma siamo consapevolmente innocenti.
Quella frenesia che, dopo lโuscita di una serie mastodontica come Westworld si era impossessata di noi, aveva poi lasciato spazio a quella per un gioco altrettanto gigante come Red Dead Redemption, e lโhype per il vecchio West non รจ mai sceso, anzi โ se possibile โ รจ schizzato piรน che mai alle stelle.
Immersi in un mood di questo tipo, abbiamo quindi messo in piedi una speciale top 10 in grado di accontentare tutti, compresi โ anche e soprattutto โ gli amanti del cinema.
Ecco quindi una sorta di lista comprensiva di alcuni tra i migliori film western di sempre, specificando che, come al solito, siamo consapevoli di aver lasciato fuori pellicole altrettanto valide. Per ora buona lettura e, ci auguriamo, buona visione!
Cโera una volta il West (di Sergio Leone)
O meglio, cโera una volta il West-ern. Sรฌ, perchรฉ nessun periodo storico รจ mai riuscito a copiare lโefficacia realizzativa di questo genere, spesso appannaggio di registi italiani, come Sergio Leone e la sua straordinaria filmografia.
Con Cโera una volta il West, il regista giร compagno di scuola di Ennio Morricone (a volte il destino รจ beffardo), che gli curรฒ le musiche, realizzรฒ una pellicola straordinaria, in grado di racchiudere, per poi regalarle al pubblico, una serie di emozioni che vanno al di lร dellโavventura e della polvere da sparo. La caratterizzazione dei personaggi, la malinconia di fondo, con un Charles Bronson efficace ed espressivo con il solo sguardo, e la brutalitร di un autentico portento come Henry Fonda fanno di questo film uno dei piรน belli di sempre, se non addirittura il migliore.
Per un pugno di dollari (Sergio Leone)
Si apre cosรฌ la leggendaria Trilogia del Dollaro. Pochi sanno che questo film รจ il remake de La sfida del samurai di Akira Kurosawa, e ci fu persino una causa, ma ciรฒ che importa a noi รจ che Per un pugno di dollari permise al regista romano di entrare a gamba tesa in un genere prima di quel momento assolutamente fuori target per i cineasti nostrani. Lo fece da protagonista, ovviamente, sbaragliando la concorrenza. Da qui, da questo preciso momento, il cinema western ed i suoi sottogeneri iniziarono un vero e proprio cambio di rotta.
Il buono, il brutto e il cattivo (di Sergio Leone)
โVabbรจ, allora potevate chiamarlo I migliori film di Sergio Leone, no?โ. Lo sappiamo, scusateci, ma di fronte alla qualitร non si guarda lโetichetta. Il terzo e ultimo capitolo della trilogia del dollaro รจ un caposaldo del genere in quanto a tensione narrativa e dialoghi. Il Biondo senza nome, impersonato dal solito Clint Eastwood, il Tuco di Eli Wallach, e Sentenza aka Lee Van Cleef rappresentano un trittico assolutamente amalgamato e perfetto ai fini del flusso e dello sviluppo storico.
Come al solito, poi, lโazione si sposa incredibilmente bene con la colonna sonora del maestro Morricone, aiutando Sergio Leone in una regia comunque impeccabile.
Il mucchio selvaggio (di Sam Peckinpah)
Sam Peckinpah ci regala un western atipico che trasuda violenza in ogni sequenza, con uno stile registico per altro inconsueto e innovativo. Il cinema del regista statunitense emerge prepotente in questa pellicola, che ne rispecchia la crudezza e le sue idee rivoluzionarie, dimostrandoci che qualsiasi genere puรฒ essere benevolmente vittima dellโinnovazione e che il western non รจ soltanto pistole che sparano.
Giรน la testa (di Sergio Leone)
Una delle piรน belle colonne sonore mai realizzate da Morricone, accompagna questa superba pellicola dellโamico Leone, chiudendo definitivamente i battenti del suo filone western.
Il film comunque si dimostra allโaltezza della giร citata soundtrack, inserendosi in un contesto di genere non particolarmente abusato, in cui permangono i naturali simbolismi e stereotipi del western, tra cavalli, criminali e diligenze, ma toccando il tema della rivoluzione, e costruendo quasi una ponte tra il suo passato e il suo, purtroppo brevissimo, futuro registico.
Django Unchained (di Quentin Tarantino)
Ora riavviciniamoci ai ai giorni nostri, piรน o meno. Siamo nel 2012 e Quentin Tarantino decide di celebrare la sua smodata passione per il western con una pellicola formidabile, in grado di unire la modernitร degli attuali stili di regia (piรน precisamente del suo, piรน autoriale che mai) a quellโatmosfera che quelli bravi amano definire vintage e che piรน che un retrogusto diventa un vero e proprio condimento per una nouvelle cuisine che ci fa leccare i baffi.
Gli Spietati (di Clint Eastwood)
Non ce la fa proprio il vecchio Clint a stare dietro una macchina da presa, soprattutto se si parla di Western. Nei panni di un pistolero che si ricicla come cacciatore di taglie, Eastwood rispolvera lโatmosfera del vecchio West, donando al pubblico una prova attoriale fantastica, autodirigendosi alla perfezione, ma ricordandoci che il cinema di 20 anni prima va rivisto e corretto, e nel West non esiste nessuno immune dalle pallottole. Vero, crudo, drammatico. Un cult, senza ombra di dubbio.
Mezzogiorno di fuoco (di Fred Zinnemann)
Il regista austriaco si affidรฒ a Gary Cooper per provare a screditare chi lo criticรฒ preventivamente, definendolo troppo europeo e non adatto alla regia di un film di questo tipo. Lโattore statunitense lo ripagรฒ con un Oscar per la migliore interpretazione. La tensione narrativa รจ efficace e sempre pressante, e in un attimo โ senza accorgercene โ ci ritroviamo a supportare attivamente il protagonista, ostaggio, come noi, di un atmosfera densa di inquietudine.
Aveva ragione chi preventivava un film diverso dai suoi fratelli di genere, ma sbagliava di grosso nel reputare Zinnemann inabile ad una regia di questo tipo, perchรฉ Mezzogiorno di fuoco รจ un film western a tutti gli effetti. Un grande Western.
Butch Cassidy (di George Roy Hill)
Butch Cassidy e Sundace Kid, fuorilegge della temibile banda del Mucchio Selvaggio, seminarono panico e distruzione tra fine ottocento e inizio novecento, rapinando tutto ciรฒ che cโera da rapinare nel vecchio West.
Nellโopera di G.R. Hill, i due criminali diventano Paul Newman e Robert Redford, e il regista ci racconta un western atipico quanto tremendamente attuale, fatto di dialoghi e grandi interpretazioni, di silenzi e di una fotografia mirabile. Siamo nel 1969, ma sembra essere ai giorni nostri.
Lโassassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford (di Andrew Dominik)
Quanti altri ne avremmo potuti citare? Path Garett e Billy the Kid; Ombre rosse; I magnifici sette; Lโuomo che uccise Liberty Valanceโฆ Sรฌ, la lista dei film western degni di nota, soprattutto a cavallo degli anni โ60-โ70 รจ davvero infinita. Eppure stavolta siamo voluti andare controcorrente, premiando un regista che nel 2007 ha voluto realizzare un film assai particolare, che nasconde luci ed ombre di un genere sempre molto difficile da mettere in scena. Un successo piรน di critica che di pubblico, con tante nomination e qualche riconoscimento minore (la Coppa Volpi a Pitt, ad esempio), ma soprattutto un film che ha fatto parlare per via di tutte quelle pistole che non sparano.
Ma Dominik si difende, e lo fa bene, perchรฉ il suo western non ha bisogno della polvere da sparo, perchรฉ ha tanto altro: ha Brad Pitt e Casey Affleck sensazionali, che regalano delle interpretazioni probabilmente tra le migliori della loro carriera; ha una fotografia che mette i brividi; ha un ritmo narrativo che nel suo scorrere lento, riesce a coinvolgere ugualmente lo spettatore in quellโatmosfera western, per quasi 3 ore ininterrotte.
Bonus:
Lo chiamavano Trinitร (di E.B. Clucher)
Potevamo, secondo voi, non metterlo in classifica? E.B. Clucher, con Bud Spencer e Terence Hill รจ un classico di quel sottofilone dello Spaghetti Western in salsa comica, che ha contagiato generazioni di spettatori, e continua a farlo, al punto da farci piangere come bambini per la scomparsa del nostro caro Bud Spencer. Non ha senso neanche parlarne, vogliamo semplicemente ricordarvi che Trinitร โฆ รจ la mano destra del diavolo!