Quando Snake ha un déjà-vu…
Nel mese che ha preceduto l’uscita di Phantom Pain, io che da sempre sono un grandissimo appassionato della saga, ho deciso di farmi una maratona videoludica che coprisse tutti i videogiochi di Metal Gear ufficiali di Kojima, così, giusto per ingannare in qualche modo l’attesa dell’ultima (in tutti i sensi a quanto pare) avventura di Big Boss e per rinfrescarmi la memoria sui moltissimi eventi della saga. Ebbene è stato per me motivo di sorpresa scoprire quanti punti in comune Metal Gear e Metal Gear 2: Solid Snake, titoli usciti rispettivamente nel 1987 e 1990 su MSX, avessero con il ben più famoso Metal Gear Solid, il grande classico per PlayStation. Chi pensa infatti che Kojima abbia avuto un sacco di trovate incredibili e inedite nel primo titolo tridimensionale della saga, dovrà ricredersi, scoprendo oggi con noi, che moltissimi spunti sono stati presi dai suoi lavori precedenti. Ovviamente non parlo solo di scontati macro elementi tipici della saga come ‘combattere un Metal Gear’, ‘affrontare un manipolo di boss schizzoidi in uniforme’, ‘usare un codec’ o ‘passare svariate ore dentro i condotti dell’aria e ascensori di vario genere’, ma proprio di situazioni di gioco molto specifiche e apparentemente uniche. Alla luce di questo, è interessante considerare quasi Metal Gear Solid un remake di Metal Gear 2: Solid Snake più che un seguito o un capitolo totalmente ‘inedito’. Ma bando alle ciance e partiamo subito con 13 cose che Snake aveva già fatto prima della sua avventura a Shadow Moses. E se ce ne scordiamo qualcuna, beh, segnalatecela!
1 – PRENDERE L’ASCENSORE CON 4 INTRUSI
Ricordate in MGS quando oltre metà dell’avventura, Otacon avvertì Snake, mentre quest’ultimo era in un ascensore, che quattro mimetiche ottiche erano sparite perché rubate da altrettanti soldati che poi avremmo affrontato (senza vederli in quanto invisibili) qualche istante dopo proprio all’interno del claustrofobico ascensore? Ebbene in MG 2: Solid Snake, il nostro eroe aveva già affrontato un momento del tutto simile. Si certo il contesto era diverso, ma incredibilmente Snake nella vita si è ritrovato ben 2 volte nell’assurda situazione di dover scontrarsi con 4 nemici all’interno di un ascensore.
2 – INFILARE IN TASCA QUALCOSA DI PERICOLOSO
Quando Snake recupera l’equipaggiamento dopo essere sopravvissuto alla tortura di Ocelot, trova nel menù degli oggetti una bomba con il timer da disinnescare che va rimossa manualmente dalle icone del menù immediatamente, una bella trovata non c’è che dire, ma già era successo in MG2 per MSX che Snake si trovasse un oggetto pericoloso tra le finestre del menù degli oggetti da dover rimuovere celermente. Nello specifico, si trattava da un serpente nato da un uovo recuperato poco prima, che se non eliminato subito, si sarebbe mangiato tutte le razioni in nostro possesso.
3- ATTACCARE BRIGA CON UN HIND-D
Tutti ricordiamo il poco equilibrato scontro con l’Hind D pilotato da Liquid che il buon Snake ha dovuto affrontare in quel di Shadows Moses. Armati dei nostri potenti missili Stinger siamo tutti riusciti a buttare giù il pericoloso nemico in uno degli scontri più epici dello storico capitolo per PSX. Ma cosa avrà dato a Snake tanto coraggio per affrontare cosi a sangue freddo un avversario del genere? Forse il fatto che era la seconda volta che si ritrovava in quella situazione, visto che a Zanzibar Land ha dovuto vedersela con un altro elicottero Hind D sempre da buttare giù a suon di Stinger. Abbattere elicotteri militari si sa, è come andare in bicicletta…
4- SCALARE UNA TORRE INFINITA
La torre di controllo in Metal Gear Solid sembrava una vera e propria trollata da parte di Kojima: quando la si raggiungeva ci aspettava una scalata senza fine verso gli innumerevoli piani per raggiungerne la cima nel più breve tempo possibile, visto che la traversata era necessariamente da fare in stato di allarme e inseguiti dai soldati nemici. Piano dopo piano si correva le scalinate chiedendosi quando mai sarebbero finite. Anche in questo caso, Snake ha fatto la stessa identica cosa in una fase avanzata di Metal Gear 2: Solid Snake, l’unica differenza è che non c’erano le mitragliette appese al muro a spararti, in compenso ad ogni piano si rischiava di cadere in alcune trappole nel terreno.
5- CAMBIARE LA TEMPERATURA DI UNA CHIAVE
Verso la fine del gioco, in MGS si trovava una scheda magnetica che funzionava come chiave per attivare 3 dispositivi nel deposito in cui era contenuto il Metal Gear Rex, se ricordate bene, per funzionare in ognuno dei computer doveva cambiare temperatura: ambiente, calda e fredda. Lì cominciava una delle sezioni più tediose del gioco, che costringeva ad un backtracking per raggiungere le zone in cui la temperatura fosse fortemente alterata, come la fornace o la sala congelata in cui affrontavamo Vulcan Raven. Un espediente originale, che però è stato ripreso di peso da Metal Gear 2: Solid Snake, in cui in modo del tutto similare, ad un certo punto dovevate trovare una chiave che cambiava forma per aprire diverse serrature, con il medesimo sistema, tanto è vero che per esempio Snake si è trovato a doversi nascondere dentro una sauna per diverso tempo per raggiungere lo scopo, con tanto di soldato in asciugamano da eludere! Che brutti momenti…
6- SCROCCARE UN PASSAGGIO DENTRO UNO SCATOLONE
Lo scatolone in cui nascondersi è uno degli elementi più iconici della serie, e in Metal Gear Solid poteva essere utilizzato per nascondersi dentro il camion dell’eliporto, essere scambiato per materiale da spostare, e sfruttare una veloce scorciatoia per arrivare direttamente all’area di stoccaggio, ben lontana dall’area iniziale. Ma Snake è un veterano dei ‘passaggi clandestini’, infatti in MGS 2: Solid Snake era possibile fare esattamente la stessa cosa.
7- SOGGIORNARE IN UNA PRIGIONE NEMICA
Per quanto Solid Snake sia un agente navigato esperto e super efficiente, arriva sempre il punto che per un motivo o per l’altro, viene catturato. Quando succede a Shadow Moses, Snake deve aver pensato di aver perso un bel po’ di forma, visto che per uscire ha dovuto necessariamente ricorrere a trucchetti barbini come il ketchup per fingersi morti. Nel primissimo Metal Gear per MSX quando fu imprigionato per uscire sfondò una parete a pugni per liberarsi… Vedete un po’ voi.
8- DISTRUGGERE UN QUADRO ELETTRICO CON UN MISSILE NIKITA
Terreno elettrificato e quadro elettrico per disattivarlo a svariati metri di distanza. Vi dice qualcosa? Esatto, grazie al fido lanciarazzi Nikita si poteva indirizzare il missile teleguidato attraverso il corridoio dei laboratori e con virate di classe raggiungere l’obiettivo e farlo esplodere. Un sistema ingegnoso che guarda un po’, Solid Snake aveva già dovuto sperimentare paro paro (ok con qualche curva in meno) ad Outer Heaven nel suo primissimo incarico della serie.
9- FUGGIRE CON UNA BELLA DONZELLA
Comincia sempre da solo, ma finisce le sue avventure ogni volta in dolce compagnia. Di chi parliamo? Ma di quel marpione di Solid Snake, che in Metal Gear Solid fugge da Shadow Moses con la bella Meryl (se l’avete salvata ovviamente) facendo discretamente colpo sulla rossa peperina. Anche da Zanzibar Land, nella sua precedente missione, il copione era lo stesso: la seducente (con un po’ di immaginazione visto che era un grumo di pixel) giornalista Holly White incontrata durante la sua incursione nel territorio nemico, aiuta un giovane Snake in diverse occasioni e finisce infine per fuggire con lui in un’inseguimento finale disperato che, chissà perché, porta il nostro eroe a salvare la pelle sempre e solo ad una bella signorina… Hai capito il Serpente Solido…
10- CONTATTARE ANONIMI FAN VIA CODEC
Gray Fox, alias Frank Jaeger, alias Cyborg Ninja, alias Gola Profonda, alias Fan numero 1. Se tutti questi innumerevoli pseudonimi dell’amico/rivale di Snake vi suonano familiari ad eccezione dell’ultimo, sappiate che in Metal Gear Solid 2: Solid Snake, Gray Fox contattò Snake in maniera anonima tramite codec per avvertirlo di un pericolo imminente (mi pare la presenza di un campo minato, esattamente come su MGS). Fox si presentava come “il tuo fan numero 1” salvo poi in seguito rivelarsi essere Frank Jaeger. Lo stesso identico espediente torna su PlayStation, in una situazione molto simile e con la sola differenza di firmarsi stavolta Gola Profonda.
11- ROMPERE LA QUARTA PARETE
La visionaria follia artistica di Hideo Kojima veniva fuori anche nelle piccole cose, per esempio nei molti momenti in cui il gioco rompeva la quarta parete riferendosi in qualche modo direttamente al giocatore, come quando Ocelot durante la sessione di tortura si rivolge direttamente a chi ha il pad in mano insegnandoli i tasti da premere. Ma c’è un esempio molto più diretto di questa particolare vena stilistica del designer della saga: ricordate quando Kenneth Baker non ricordandosi la frequenza del codec di Meryl, vi esorta a girare la scatola del gioco reale per scoprirla in uno screen in retrocopertina? Esatto, beh una trovata geniale sbalorditiva e incredibile mai vista prima no?! Macché, in Metal Gear 2: Solid Snake succedeva la stessa cosa, con la frequenza del Dr. Pettrovich da trovare decifrando il codice Morse emesso da quest’ultimo dentro una cella, seguendo le indicazioni del manuale d’istruzioni come nel gioco stesso ci ordinavano di fare. Avanguardia videoludica in tempi non sospetti!
12- SEGUIRE UNA DONNA IN BAGNO
Il primo approccio di tra Snake e Meryl ce lo ricordiamo tutto no?! Lui sa che lei è vestita da soldato, va davanti al bagno delle donne, aspetta che entri qualcuno in uniforme, si intrufola a tradimento e voilà: fregata la signorina. E sapete invece in Metal Gear 2: Solid Snake come fa a scoprire la bella Holly? Lui sa che lei è vestita da soldato, va davanti al bagno delle donne, aspetta che entri qualcuno in uniforme, si intrufola a tradimento e voilà: fregata la signorina. Si lo so… Non sono divertente, ma insomma ci siamo capito. Hideo Hideo, che furbetto!