I video musicali degli anni ’90 e il fascino della nostalgia
Quando pensiamo agli anni ’90 è impossibile non andare con la mente ai fantastici ed innovativi video musicali, che si prendevano sempre più spazio sui canali TV dedicati, come MTV, e ciò non fa che aumentare ancor di più la nostra nostalgia verso un’epoca ormai andata.
È negli anni ’90 che prende vita un vero e proprio culto del video musicale, e questi vengono affidati a registi d’eccezione o di belle speranze, molti dei quali da lì a poco sfonderanno nel mondo del cinema. Potremmo citare Michael Gondry, Spike Jonze, Garth Jennings e molti altri, a dimostrazione di un fenomeno sul quale il mondo delle produzioni musicali inizia a puntare forte, ottenendo un riscontro fortissimo. Ne è la prova il fatto che oggi, due decenni dopo (quasi tre…) siamo qui a parlare ancora di quei videoclip che hanno in un certo senso contribuito a fare la storia della musica, che in quel periodo si tingeva di innovazione.
Non è stato facile stilare una lista, ed anche se l’abbiamo allargata a 15 unità abbiamo inevitabilmente lasciato fuori tracce e video eccezionali. Ad ogni modo ci è sembrato doveroso omaggiare un periodo storico importante per la musica, e lo abbiamo fatto con questo articolo contenente 15 indimenticabili videoclip degli anni ’90.
Mettete le cuffie. Si comincia!
Bloodhound Gang – The Bad Touch
Video iconico di fine anni ’90, The Bad Touch è il primo ad essere estratto dall’album Hooray for Boobies dei Bloodhound Gang ed è impossibile che non vi sia rimasto impresso nella mente.
Il gruppo, travestito con costumi da scimmia, danza per Parigi infastidendo i passanti e mettendoli in gabbia. Alla fine del video però i prigionieri vengono liberati e partecipano ad una coreografia di ballo insieme alle scimmie. Qui un mimo nano interpretato da Jordan Prentice tenta di fuggire ma viene investito ed ucciso dall’auto guidata da un membro del gruppo, che se ne va come se non fosse successo niente.
La canzone spopolò ovunque, anche per via di un testo per i tempi piuttosto volgare e pure il video va in questa direzione, invitando l’essere umano ad agire come gli animali, sia a livello sessuale (“…you and me baby ain’t nothin’ but mammals, so let’s do it like they do on the Discovery Channel) che nei comportamenti generali.
Beastie Boys – Sabotage
Nel ’94 usciva il videoclip di Sabotage dei Bestie Boys, per la regia di quello che sarebbe diventato un maestro della settimana arte, ovvero Spike Jonze.
È una chiara parodia dei polizieschi anni ’80 e la direzione è davvero eccezionale nel mescolare l’azione e la musica, grazie anche ad un montaggio che non sbaglia un colpo, il tutto condito da costumi e trucchi studiati nel dettaglio. Se non è il miglior video musicale degli anni ’90, poco ci manca.
Daft Punk – Da Funk
Nel 1997 usciva il video Da Funk dei Daft Punk, con la regia ancora affidata a Spike Jonze.
Il videoclip ci mostra un cane antropomorfo di nome Chuck camminare con una stampella per le strade di New York, parlare normalmente con le persone ed entrare nei negozi. Non c’è nulla di così particolare, al di là del suo aspetto, ma è l’atmosfera e l’energia che trasmette, anche grazie alle fantastiche note dei Daft Punk, a consegnarlo alla storia dei videoclip come uno dei più memorabili di fine secolo.
Björk – All is Full of Love
Sul finire del secolo, nel ’99, assistevamo a All is full of love, video della canzone di Bjork, diretto da Chris Cunningam, uomo di fiducia dell’artista islandese.
Le immagini sono molto forti, avvicinandosi ad un trend più da nuovo millennio, e ci troviamo di fronte a due robot in costruzione che si conoscono e si innamorano. Le note malinconiche della canzone di Bjork ci trasportano con la mente a quel che sarà, ovvero un epilogo probabilmente molto triste per le due creature artificiali.
https://www.youtube.com/watch?v=AjI2J2SQ528
UNKLE feat. Thom Yorke – Rabbit In Your Headlights
Il collettivo britannico UNKLE nasce nel 1994 ed è con l’album Psyence Fiction e il coinvolgimento di morti artisti di spessore che si fa conoscere al grande pubblico. Tra queste featuring ci ricordiamo benissimo quella con Thom Yorke, frontman dei Radiohead, nella ormai leggendaria Rabbit in your headlights, resa ancor più celebre dal suo videoclip piuttosto di impatto, che ottenne pure una candidatura MTV Music Awards come video più innovativo.
L’ambientazione del tunnel, che di per sé è già emblematica di un rito di passaggio dal buio verso la luce, non può che evocare in quel periodo la morte di Lady Diana, venuta a mancare proprio in un incidente in un tunnel circa un anno prima.
The Chemical Brothers – Let Forever Be
Restiamo in Inghilterra coi Chemical Brothers più la collaborazione, come cantante ed autore, di Noel Gallagher. Siamo proprio sul finire del secolo, nel 1999, e nell’album Surrender c’è questa fantastica traccia che dà il là ad un altrettanto eccezionale video diretto dal francese Michael Grondry, ancora fuori dallo star system. Il videoclip è perfetto per le note rock psichedeliche della canzone, e sembra di essere all’interno di un caleidoscopio dai mille colori.
The Notorious B.I.G. – Sky’s The Limit
È il ’97 e ritroviamo Spike Jonze alla regia di un videoclip, ovvero Sky’s the limit di Notorius BIG.
Come spesso nei testi di Biggie viene raccontata la storia di un uomo che dal nulla diventa ricco e famoso, con tantissimi fan che impazziscono per lui. È un inno alla vita, a cercare di dare sempre il massimo: “Il cielo è il limite e sai che puoi raggiungerlo”, ed è stato uno dei video più apprezzati di quell’anno. Proprio per questo ci siamo sentiti quasi in obbligo di aggiungerlo nella lista.
Blur – Coffee And TV
Ci sono alcuni video che restano nella memoria, e di certo Coffee and TV dei Blur è uno di questi.
Il cartone di latte antropomorfo è una sorta di simbolo dei videoclip di quegli anni, e proprio “lui” parte alla ricerca del chitarrista della band, Graham Coxon, apparentemente scomparso. In realtà si è solamente chiuso a provare la canzone.
In un certo senso questo video anticipa gli eventi futuri, poiché Coxon lascerà i Blur nel 2002, nemmeno tre anni dopo 13, l’album da cui è tratta Coffe and TV, salvo poi tornare nel 2008 e pubblicare The magic whip con loro nel 2015.
Sempre parlando dei Blur, menzione d’onore per Song 2, canzone del 1997 ed entrata nella storia della musica con prepotenza. Il video fu molto amato, sebbene resti meno impresso rispetto a quello di Coffee and TV.
Aphex Twin – Come To Daddy
Tra i video più famosi degli anni ’90 c’è senza alcun dubbio Come to Daddy di Aphex Twin, del 1997. Fotografia ghiacciata e atmosfere dark-horror affidate alla regia di Chris Cunningham, per un ambientazione all’interno di un condominio popolare in cui pullulano presenze inquietanti ed infernali. Set perfetto per la sua ambient techno.
Pulp – This Is Hardcore
This is hardcore è la traccia dà anche il titolo al sesto album dei Pulp, pubblicato nel 1998.
Jarvis Cocker e la sua band cercano e trovano la maturità professionale con un progetto ambizioso come questo, stupendoci con una musicalità dal tono più disilluso, più oscuro, confezionando un video – per la regia di Doug Nichol – a tratti caleidoscopico come quello di Let forever Be dei Chemical ma con un narrato senza dubbio più particolare ed intrigante. Assistiamo a tantissimi riferimenti cinematografici per un testo che parla, peraltro, di un film porno.
Il videoclip, in piena sintonia con l’impronta ora più oscura e disincantata del gruppo, ci fa riflettere sulla falsità di alcuni aspetti delle nostre vite.
Foo Fighters – Everlong
Nel 1997 viene pubblicato come secondo estratto dal secondo dei Foo Fighters, The Colour and the Shape, il brano Everlong traccia già mitica e senza tempo, inserita in tre videogiochi musicali (Guitar Hero World Tour, Rock Band 2 e Rocksmith 2014) e nella colonna sonora del film del 2013 di Martin Scorsese, The Wolf of Wall Street.
Anche qui troviamo alla regia del videoclip Michael Gondry (precedente comunque a Let forever Be), e l’atmosfera è tipica del cineasta di Versailles, surreale, sospesa tra sogno e incubo con un’alternanza di sequenze in bianco e nero con altre a colori.
The Cranberries – Zombie
Il 12 settembre del 1994 veniva pubblicato Zombie, primo estratto dall’album dei Cranberries No Need to Argue ed è da tutti considerato come il brano di maggior successo del gruppo.
La band irlandese con questa canzone, e di conseguenza col video, vuole denunciare la situazione di violenza in cui versava ancora l’Irlanda del Nord per via della situazione politica e degli attentati dell’IRA.
Anche qui immagini in bianco e nero simboleggiano le atrocità che portano morte e distruzione, in contrasto con altre sequenze a colori.
Guns N’ Roses – November Rain
Sempre in tema di brani iconici di un periodo storico, non possiamo non inserire in lista November Rain, inclusa nel terzo album dei Guns N’ Roses (1992). La canzone è lunghissima, 8 minuti e 57 secondi, mentre il video dura 20 secondi in più.
Il testo affronta la crisi di un rapporto di coppia e lo fa con un video semplice ma d’impatto che ripercorre i momenti di una relazione, ipotetica, tra il cantante Axl Roses e una donna, con una conclusione tragica.
John Scatman – Scatman’s World
La stagione 1994-1995 fu quella del successo di un artista molto particolare: John Scatman. Il suo singolo probabilmente più famoso fu Scatman (Ski Ba Bop Ba Dop Bop), primo estratto dall’album Scatman’s World, ed incredibile successo internazionale che stazionò sulla vetta di tutte le classifiche per molto tempo. Per quel che riguarda la nostra lista però è senza dubbio più interessante la seconda traccia estratta da quella stessa compilation, cioè proprio Scatman’s World, anche questa peraltro usata in Italia in più di un’occasione come soundtrack in commedie di successo.
Il testo ci invita ad entrare nel Mondo di Scatman, ed il video, frenetico come molti dell’epoca, cerca di trasmettere la positività del brano attraverso un montaggio strampalato di sequenze coloratissime, in cui il nostro Scatman è sempre in prima linea di fronte a situazioni e paesaggi diversi, da città affollate a deserti, a prati fioriti. Scatland, la terra che fino a pochi anni prima lo stava facendo cadere nell’oblio e nella depressione per il suo problema di balbuzie, è ormai un posto fantastico in cui vivere e dove il cantante vuole ospitarci tutti.
Jamiroquai – Virtual Insanity
Chiudiamo con un brano del ’96, Virtual Insanity dei Jamiroquai dell’album Travelling Without Moving e il videoclip, diretto da Jonathan Glazer, fu davvero un successo di pubblico e critica.
Il frontman Jason ‘Jay’ Kay canta e balla in un ambiente asettico e vuoto che ricorda proprio la stanza di un manicomio, in linea con la visione pessimistica della società descritta dal testo della canzone.
Qui gli unici oggetti d’arredamento della stanza, ovvero tre divani neri, si muovono da soli mentre appaiono ogni tanto anche uno scarafaggio e un corvo (entrambi neri, come i divani). Nel finale assisteremo a del sangue fuoriuscire da sotto i divani e da una delle pareti. La curiosità riguarda il fatto che in realtà il sangue è l’olio che lubrificava i pistoni per il movimento del pavimento, che si ruppero facendolo fuoriuscire creando l’effetto sangue, ovviamente non voluto, ma che decisero di tenere nel video.