Una lista di alcuni dei giochi più difficili di sempre e probabilmente più di Sekiro: Shadows Die Twice
Sekiro: Shadows Die Twice è uno dei titoli più chiacchierati del momento e FromSoftware, la software house creatrice del gioco, ha sicuramente calcato la mano per quanto riguarda il suo livello difficoltà. Un tasso di sfida così elevato, ma che secondo Hidetaka Miyazaki ha lo scopo di aumentare il senso di realizzazione a seguito del superamento di tali ostacoli, che ha generato sorpresa, attimi di smarrimento e sconforto, senza contare i paragoni con il brand Soulsborne e con altri videogiochi del passato.
Proprio in questo solco, abbiamo deciso di scavare e spolverare 15 “vecchie” glorie che potessero non solo reggere il confronto con Sekiro: Shadows Die Twice ma addirittura batterlo.
15 giochi più difficili di Sekiro: Shadows Die Twice – Ghosts’n’Goblins (1985)
Dalla sua pubblicazione, avvenuta nel 1985 da parte di Capcom, la leggenda di Ghosts ‘n Goblins non si è mai interrotta. Il prode Sir Arthur, protetto da una fragile armatura, ha continuato a farsi strada fra demoni, fantasmi, e mostri di varia natura. Tutto questo per salvare la sua amata. Una missione, già complicata di per sé, aggravata da una salute precaria (due colpi per finire al tappeto), check-point praticamente assenti, un numero sempre crescente di nemici da affrontare in mezzo a trappole e finti bonus. Sette durissimi livelli per arrivare alla Sala del trono e al cospetto di Astaroth, boss finale del gioco che una volta sconfitto ci permetterà di… iniziare una seconda volta il gioco, a un livello di difficoltà maggiore, per battere di nuovo Astaroth e arrivare al desiderato happy ending. Una vitaccia insomma quella di Arthur.
15 giochi più difficili di Sekiro: Shadows Die Twice – Contra (1987)
Tre continue, una barra della vita veramente esigua e un nemico inarrestabile da fermare. Questo è Contra, famosissimo shoot’em up a scorrimento laterale pubblicato da Konami negli anni ottanta. Anche se i personaggi, l’ambientazione e l’anno cambiano leggermente in base alla versione (americana, giapponese ed europea), la storia di base è sempre la stessa: i due protagonisti, sia come soldati in carne e ossa sia come robot, dovranno difendere il pianeta terra da una temibile invasione aliena. La possibilità di controllare il mirino garantisce al giocatore una profondità di gioco senza pari, ma anche una maggiore difficoltà destinata a crescere sempre di più e a portare all’inevitabile, e spesso rapido, Game Over. Un aiuto per i giocatori venne dalla stessa Konami con la diffusione del famoso “Konami Code”, un codice permetteva di ottenere ben trenta vita extra.
15 giochi più difficili di Sekiro: Shadows Die Twice – Battletoads (1991)
Battletoads, titolo RARE del 1991 per NES, da molti viene considerato come uno dei videogame più difficili della storia. Accompagnato da una realizzazione tecnica ineccepibile e da una grande varietà di scenari e situazioni di gioco, questo picchiaduro a scorrimento ci mette nei panni di tre rane guerriere intente a sopravvivere al numero sempre crescente di nemici e di pericoli cui vanno incontro. Un mix esplosivo che mette a dura prova l’abilità di ogni giocatore e che trova nella cooperativa un possibile e sperato rimedio. Peccato che, nell’orgia visiva degli scontri e nella frenesia dell’azione, non solo è possibile colpirsi (per sbaglio si spera) a vicenda fino a uccidersi, ma basta la morte di uno dei due per giungere al Game Over. Una crudeltà senza pari.
15 giochi più difficili di Sekiro: Shadows Die Twice – Mega Man 9 (2008)
Pubblicato ben undici anni dopo Mega Man 8, Mega Man 9 è l’esponente della famosa serie platform di Capcom che abbiamo scelto di includere in questa lista. Non solo perché ne riprende lo stile grafico a 8-bit e la qualità produttiva, ma necessita anche delle corrette di dosi di concentrazione, impegno e dedizione per poterlo affrontare col giusto spirito evitando di fracassare il controller da qualche parte. Spesso frustrante, ci ricorda continuamente di non sottovalutarlo e che il Game Over non è altro che un processo mediante il quale acquisire nuova esperienza e consapevolezza per non ripetere gli stessi errori. A patto di allenare coordinazione e riflessi, perché solo con quelli potrete arrivare fino alla fine.
15 giochi più difficili di Sekiro: Shadows Die Twice – Ninja Gaiden Black (2005)
Versione riveduta e corretta del remake uscito su Xbox nel 2004, Ninja Giaden Black aggiunge al titolo originale diversi contenuti extra, una nuova missione, nuove modalità, nuovi filmati e due nuovi livelli di difficoltà (Master Ninja e Ninja Dog). Ciò che rende difficile e impegnativo il titolo, un po’ come succede in Sekiro: Shadows Die Twice, non sono tanto i semplici mob o il normale andirivieni nei vari stage, ma i boss: coriacei, complessi e spesso molto lunghi, sono capaci di mettere alla prova anche i “ninja” più abili. Studiare i loro pattern è necessario per portare a casa il risultato, a meno di non accettare il consiglio di “abbandonare la via del ninja” dopo essere morti per tre volte di file nel primo livello di gioco. Un duro colpo per il nostro orgoglio guerriero.
15 giochi più difficili di Sekiro: Shadows Die Twice – Teenage Mutant Ninja Turtles (1989)
Ennesimo picchiaduro a scorrimento, stessa storia: Teenage Mutant Ninja Turtles, pubblicato da Konami nel 1989 e negli anni uscito praticamente su ogni piattaforme, è ricordato soprattutto per la sua frustrante ed estrema difficoltà. Una delle vette più alte raggiunte dall’industria videoludica. Tuttavia, rispetto alla consuetudine, non ci troviamo di fronte a un titolo progettato da sadici ma onesti sviluppatori, da geni della sfida intenti a creare dei prodotti capaci di dare del filo da torcere a chiunque, ma a un titolo che presenta alcuni evidenti problemi di design. Parliamo del posizionamento e respawn dei nemici totalmente randomico e illogico; delle molte piattaforme fuori posto che, unite a controlli spesso imprecisi e dalla strana inerzia, impediscono di saltare correttamente; o del livello delle fogne, dove il cadere in acqua comporta la morte e il ritorno all’inizio della relativa sezione. Insomma, un titolo con qualche problema di progettazione.
15 giochi più difficili di Sekiro: Shadows Die Twice – Ikaruga (2001)
Agli inizi degli anni duemila, Treasure tira fuori dal cilindro il fantastico Ikaruga. Uno sparatutto a scorrimento verticale, ultimo esponente di un genere che sembrava ormai sul viale del tramono, capace di unire frenesia e approccio zen senza pari.
Il gameplay si basa sul “semplice” concetto della polarità: nel gioco tutto è o bianco o nero: e, potendo switchare da un colore a un altro istantaneamente, potremo colpire, o essere colpiti, solo i nostri “contrari”. Una meccanica di gioco innovativa e galvanizzante che, unito sistema di combo presente, porta il giocatore a spingere sempre di più per ottenere un punteggio sempre più alto. L’elevata dose di riflessi, reattività, coordinazione occhio mano e, perché no, istinto muscolare, rendono Ikaruga un osso duro da affrontare, un concentrato di pornografia visiva che ben si riassume nella definizione di bullet hell.
15 giochi più difficili di Sekiro: Shadows Die Twice – Prince of Persia (1989)
Prince of Persia, creato Jordan Mechner e pubblicato originariamente per Apple II da Brøderbund il 3 ottobre 1989, presenta una serie di caratteristiche molto interessanti per il periodo d’uscita, le quali, fra le altre cose, contribuiscono a innalzare il livello di difficoltà di questo platform game. Ambientato in un intricato e labirintico palazzo della Persia medievale, questo videogioco ci mette nei panni di un Principe che più che muoversi in tempo reale seguendo i nostri comandi sembra arrivare qualche attimo dopo. Questo “ritardo” nelle animazioni, con conseguenti ricadute nel gameplay, nella precisione dei controlli e nella difficoltà di adattarsi a un corpo che cerca di seguire, di interpretare, realisticamente i nostri ordini, è dovuto all’utilizzo da parte dell’autore di una tecnica chiamata rotoscoping, la quale gli ha permesso di ricalcare le movenze del fratello e di raggiungere questo nuovo step qualitativo.
Questo incedere più impacciato del solito va a scontrarsi con il fatto che il giocato è in tempo reale e che ci vengono concessi solo sessanta minuti per portare a termine il nostro compito. La non linearità del percorso che ci attende, lo smarrimento dovuto all’impasse nello scegliere la via giusta, la via più breve in questo vasto dedalo, i nemici da affrontare e i numerosi pericoli da affrontare, contribuiscono a rendere l’avventura ansiogena e piena di tensione. Sotto stress gli errori aumentano e i Game Over insieme a loro.
15 giochi più difficili di Sekiro: Shadows Die Twice – Silver Surfer (1990)
Sviluppato da Software Creations e pubblicato da Arcadia Systems per NES nel 1990, Silver Surfer è uno shoot ‘em up che non concede sconti. Un videogame duro come la pietra la cui difficoltà è leggendaria.
Partiamo col dire che basta un colpo e siamo morti, quando non solo i nemici hanno una quantità di HP di gran lunga superiore alla nostra, ma il loro numero su schermo è spesso soverchiante. Anche toccare un muro, una parete, il terreno, o qualsiasi altra superficie, equivale a morire, senza che il gioco specifichi con chiarezza cosa effettivamente si possa o non si possa toccare. Pensiamo che non ci sia altro da aggiungere per avvalorare ulteriormente la tesi di chi sostiene, non a torto, la follia insita in questo videogame.
15 giochi più difficili di Sekiro: Shadows Die Twice – Nethack (1985)
Classic RPG del 1985 in ASCII, Nethack ha come caratteristica principale quella di portare, almeno le numerose prime volte, alla morte. Di solito senza neanche capire il perché, o meglio capendolo, ma troppo tardi.
Scelto il nostro personaggio da una dozzina di classi e diverse razze, si parte dal livello uno per poi scendere piano piano fino a livelli successivi. Il tutto sfruttando una meccanica di gioco a turni di cui il gioco non vi spiega neanche una virgola: ma non vi preoccupate il permadeath sono un insegnante (e insegnamento) altrettanto utile e valido.
Proprio come un GDR cartaceo, il gioco prevede moltissime azioni, donando al giocatore una notevole libertà che, unita a buoni dosi di creatività e ingegno, può risultare determinante nelle situazioni in cui capiterete.
L’ignoranza e la mancanza di esperienza sono i vostri più grandi nemici all’interno di Nethack, un titolo crudele e spietato come solo un dungeon oscuro e misterioso può essere.
15 giochi più difficili di Sekiro: Shadows Die Twice – WeaponLord (1995)
Spesso considerato come un titolo irrinunciabile per gli appassionati dei picchiaduro, WeaponLord si può più che altro ritenere un’occasione sprecata, sia in termini realizzativi che di vendite. Uscito nel lontano 1995, infatti, fu accolto in maniera tiepida dai giocatori e dalla critica ne rilevavano sì l’anima hard-core destinata più ai fan accaniti che ai novellini e il buon impatto grafico, ma anche l’artificiosa difficoltà dovuta a complicatissimi comandi (principalmente per le combo) e alle animazioni scadenti. Un titolo grezzo e feroce, poco inclusivo e accessibile, che ben si prestava all’estetica muscolare e ipertrofica dei suoi personaggi, enormi e impettiti guerrieri fantasy.
15 giochi più difficili di Sekiro: Shadows Die Twice – FlyWrench
Flywrench è un videogioco d’azione sviluppato e pubblicato da Messhof. Nei motori di 6802, un veicolo spaziale attraversa il Sistema Solare alla ricerca di un misterioso punto di accesso. Compito del giocatore è quello di manovrare il veicolo attraverso i vari livelli verso l’agognato traguardo adattandosi di volta in volta al colore delle “barriere” che ci bloccano la strada. Detta così sembra tutto facile, invece non lo è per niente. L’atmosfera minimal e la semplicità dei comandi, fanno da contrappunto a un sistema di gioco che premia in maniera spietata i vostri corsi e ricorsi e i continui trial and error necessari alla scoperta della giusta strategia. Un rompicapo pronto a impegnare le vostre sinapsi e a logorarvi dentro fino all’esaurimento percettivo.
15 giochi più difficili di Sekiro: Shadows Die Twice – Rockford (1987)
In Rockford abbiamo 5 mondi da visitare: il mondo dell’esploratore, del cuoco, del cowboy, dell’astronauta e del medico. Ogni mondo ha l’aspetto di una caverna bidimensionale vista di profilo, al cui interno il protagonista si muove seguendo una griglia invisibile. La sua presenza fisica non segue le leggi della fisica, cosa che, invece, accade agli oggetti presenti. I quali, se non ci fosse del terreno a bloccarli, cadrebbero verso il basso. Il giocatore, passandoci attraverso, elimina il terriccio provocandone la caduta.
Scopo del gioco è quello di raccogliere un tot numero di monete presenti nell’area prima di poter sbloccare la via di fuga. Ogni mondo presenta 4 livelli, per un totale di 20 livelli complessivi.
La difficoltà di Rockford risiede propria nella complessa geometria bidimensionale che regola la mappa di gioco e al suo mutamento in base all’asimmetria gravitazionale: muovendoci nella direzione sbagliata potrebbe caderci in testa un masso uccidendoci, oppure potremmo toccare un nemico (il semplice sfiorare è sufficiente per ucciderci) o bloccarci da soli la strada arrivando a far scadere il tempo. Non sarà affatto semplice portare in salvo i nostri personaggi.
15 giochi più difficili di Sekiro: Shadows Die Twice – Mike Tyson’s Punch-Out!! (1987)
Punch-Out! non è un classico gioco di boxe, sembra più esserne una parodia, nonostante lo scopo sia quello di vincere il titolo mondiale di boxe partendo dalle categorie più basse.
La mancata pretesa di offrire una simulazione realistica lascia il posto a quello che a tutti gli effetti è un sistema di gioco tipico di un rhythm game. Questo perché ogni avversario ha un suo ritmo, un suo tempo preciso, con il quale sferra i propri colpi; una cadenza metrica che ci permette di assimilare a memoria gli attacchi avversari e di poterli prevedere, almeno nei primi incontri.
Il combat system si rivela semplice, quanto preciso e funzionale, con una buona elasticità fra attacco e difesa. I problemi insorgono con l’aumentare delle nostre vittorie: più andremo avanti e più gli avversari saranno forti (fino ad arrivare a sfidare un grosso grossissimo Mike Tyson), molto forti, forse fin troppo, rendendo la nostra scalata veramente tosta. Senza dimenticare che, se sconfitti, dovremo ricominciare da zero.
15 giochi più difficili di Sekiro: Shadows Die Twice – Cuphead (2017)
Cuphead, sviluppato da Studio MDHR e disponibile per Windows e Xbox One dal 2017, è un run ‘n’ gun robusto e impegnativo la cui apparente immediatezza può trarre in inganno. Si tratta, infatti, di un titolo arduo, chirurgico e inesorabile, il cui avanzamento richiede senz’altro un’abilità e una tenacia al di sopra della media. Solo giocando e accumulando sconfitte su sconfitte ci rendiamo conto che stiamo sbagliando approccio e che è bene registrare e memorizzare con maggiore accuratezza i movimenti e gli schemi dei nemici, soprattutto dei boss: il vero cuore pulsante di tutta questa diabolica esperienza.
Si tratta, in sostanza, di morire e continuare a riprovare per accumulare dati e informazioni utili alla nostra sopravvivenza. Anche la possibilità di acquistare armi e oggetti, più che aumentare la nostra potenza di fuoco, ci permette di personalizzare la nostra build per meglio adattarla ai vari boss. Non ci sono facilitazioni vere e proprie, ma solo ulteriori strumenti da mettere in campo per affrontare gli ostacoli, i muri, sui cui sbatteremo la testa decine e decine di volte. Un avversario ostico e grottesco che balla sardonicamente intorno a noi a ritmo di jazz.