La Settima stagione non ci sarà
Ormai è ufficiale: non ci sarà una settima stagione di 2 Broke Girls. Dopo una serie di difficili negoziazioni tra CBS e Warner Bros Television, e per via di un indice di ascolto decisamente inferiore rispetto alle stagioni precedenti, le disavventure di Max e Caroline si interrompono bruscamente alla sesta stagione, senza un vero finale.
Le due giovani protagoniste Kat Dennings e Beth Behrs, rispettivamente nei ruoli delle cameriere disperate Max Black e Caroline Channing, ci hanno accompagnato tra gag sagaci, situazioni esilaranti e battute senza peli sulla lingua e ora salutano i loro fan su twitter senza lasciare molte speranze sulla possibilità che lo show possa essere eventualmente acquistato da un altro ente televisivo.
Due ragazze a pezzi
La serie nasce nel 2011 dalla mente di Michael Patrick King – papà di Sex and the City – e Whitney Cummings.
L’ereditiera miliardaria Caroline Channing (Beth Behrs) si ritrova improvvisamente sul lastrico in seguito all’arresto del padre con l’accusa di frode fiscale e truffa. Si ritroverà a condividere la sua sfortuna con Max Black (Kat Dennings), la cameriera Williamsburg Diner la quale, suo malgrado, la accetterà come coinquilina dopo averla fatta assumere nella tavola calda.
Max: cinica, disillusa, sarcastica e diffidente verso qualsiasi essere vivente. Caroline: viziata, ingenua e incapace di vivere nel “mondo vero”. Senza soldi, né prospettive, né speranze, le due ragazze si ritroveranno a convivere, come una “strana coppia” in uno squallido appartamento nei sobborghi di New York, assieme al cavallo di Caroline, Chestnut, sistemato sul loro terrazzo. Max insegnerà a Caroline a cavarsela da sola, mentre Caroline insegnerà a Max ad avere ambizioni come aprire una propria attività. Sarà così che il progetto “Cupcake fatti in casa di Max” avrà inizio, diventando il primo obiettivo delle due ragazze, nel quale investiranno ogni centesimo risparmiato. L’obiettivo andrà a modificarsi di stagione in stagione tra un imprevisto e l’altro, e situazioni esilaranti.
I personaggi secondari della serie sono il proprietario della tavola calda Han (Matthew Moy) costantemente canzonato da Max per la bassa statura, l’anziano cassiere jazzista Earl (Garrett Morris), il cuoco pervertito Oleg (Jonathan Kite) e l’appariscente vicina del piano di sopra Sophie (Jennifer Coolidge).
Perché ha fatto successo?
Far ridere lo spettatore non è mai facile e non sempre una sit-com, per quanto tale, è realmente in grado di riuscirci. La comicità di 2 Broke Girls è schietta e pungente, con ottimi tempi comici e doppi sensi né troppo volgari né troppo puerili, capaci di far scoppiare a ridere da un momento all’altro. Ulteriore fattore importante è il fondo di attualità che sta alla base della vicenda: di fatto, in questo periodo di crisi non è una novità sentire di persone ridotte sul lastrico o di ragazzi alle prese con lavori precari e nessuna stabilità economica. La serie scherza sulle disgrazie della nostra generazione, sul cinismo e la crudeltà della vita nelle metropoli e la mancanza di prospettive degli under 35. La serie è estremamente ironica, a tratti quasi satirica, ma non ha chissà che fine di protesta sociale, piuttosto alleggerisce la pesantezza del nostro presente, costantemente gravato dai media, sempre più votati al catastrofismo.
Cosa non ha funzionato?
Volenti o nolenti, se non ci sono significativi sviluppi di trama le vicende finiscono per diventare ridondanti, le gag si ripetono e i personaggi acuiscono il loro essere ancora più macchiette di quanto non siano già. A meno che non ci troviamo di fronte ad una serie con una trama di spessore e personaggi più a tutto tondo come lo storico Friends o il più recente How I Met Your Mother, quando una sit-com va per le lunghe rischia di fare la fine di una vecchia barzelletta che non fa più ridere. The Big Bang Theory per esempio, da sit-com incentrata su puntate più o meno autoconclusive ha dovuto evolversi in una certa serialità, sviluppando maggiormente situazioni e rapporti tra personaggi, con risultati più o meno riusciti. In pratica è inevitabile che un prodotto del genere debba evolversi, pena gli sbadigli degli spettatori.
Meritava la cancellazione?
Ci piange il cuore ma la risposta è, molto probabilmente, sì, anche se non così brutalmente. Nell’ultima stagione trasmessa la serie ha mostrato un evoluzione dei personaggi, come la ricerca dell’identità del padre di Max, ma una simile direzione porterebbe irrimediabilmente a una maggiore serietà delle vicende, facendo perdere a 2BG quella “frivolezza del dramma” che la caratterizza. Forse la “friendizzazione” non era stata concepita per questa serie e si è voluto mettere un punto prima che andasse perso lo spirito della sit-com, scadendo in un trash scomodo e stucchevole. Tuttavia è sempre triste veder troncare così bruscamente un serial che ha goduto di un discreto successo e anche di alcuni riconoscimenti, come le sei candidature agli Emmy, tra cui uno vinto nel 2012 come migliore direzione artistica.
Forse sarebbe stato meglio imbastire un’ultima stagione conclusiva per far contenti i fan e dare il giusto congedo ad uno show che magari non sarà il migliore degli ultimi tempi ma che merita un posto di rilievo in quanto una delle poche sit-com che ci ha fatto davvero ridere.