Destiny è uno di quei prodotti che andrebbe studiato all’Università. Per quanto la frase possa sembrare forte, il prodotto di Bungie è uno di quelli che ha fatto la storia del videogioco seppure in maniera non del tutto positiva. Ispirato agli MMO che negli ultimi 10 anni hanno spopolato su PC, questo FPS a base di epica e galassie si era presentato come una versione di Halo dal sapore (vagamente) open world. Purtroppo il mix di diversi componenti di successo presi da altri titoli non ha trovato l’anima unificatrice che rendesse il prodotto divertente. Se a questo ci si aggiunge la pochezza dei contenuti che al lancio hanno accolto i giocatori, le ragioni del diffuso malcontento sono più che evidenti. Bungie ovviamente non era stata a guardare passivamente il declino della sua creatura, ma dopo una serie di espansioni dal valore discutibili si era presentata con il Re Corrotto una sorta di Destiny 2.0 che ri-modulava alla radice le fondamenta del gioco: meno grinding, più oggetti e qualche sfida in più. Insomma una ripartenza promettente che però poi era precipitata nello stesso baratro da cui cercava di uscire per via di problemi endemici irrisolti, su tutti la mancanza di contenuti e aggiornamenti frequenti che mantenessero fresca la voglia di giocare. The Division sembra aver messo il proverbiale pepe sul sedere dei creatori di Halo che si sono presentati qualche giorno fa con un corposo aggiornamento. Andiamo a vedere di cosa si tratta e se l’obiettivo è stato raggiunto.
Aria di primavera
Il sottoscritto si prende la responsabilità di evitare un elencone delle introduzioni di questo aggiornamento primaverile. Tutte le informazioni sono disponibili nel dettaglio qui. Voglio, invece, selezionare due introduzioni che a mio modo di vedere sono essenziali. Il primo è sicuramente il ribilanciamento della Prigione degli antichi: l’arena da combattimento nel quale i guardiani si trovano ad affrontare diverse wave di nemici raggiunge il livello 41 ed elimina il sistema di chiavi dando vita ad un esperienza di gioco sicuramente più immediata, divertente ed appagante. Questo intervento ovviamente non è per tutti ma è volto principalmente a far tornare su Destiny quei guardiani hardcore che l’hanno abbandonato per mancanza di sfida o bilanciamento.
L’altra introduzione degna di nota riguarda, invece, non il livello della Prigione ma le modalità: viene,infatti, introdotta la Sfida degli antichi nella quale i guardiani dovranno affrontare tre boss in sequenza. Non si tratta solo di un nuovo elemento di freschezza, ma è una modifica che risulta appagante anche per quei giocatori che hanno raggiunto un buon livello esperienza/luce senza aver trasformato Destiny in un lavoro.
Un passo alla volta
Se si guarda questo aggiornamento nel contesto più ampio dell’economia di gioco, ebbene si può rimanere ampiamente delusi: le novità introdotte si contano sulle dita di una mano e possono essere completate nel giro di poche ore. Se, invece le si guarda in prospettiva futura si può dire che nella galassia creata da Bungie comincia a brillare una luce di speranza. Il motivo è piuttosto semplice: per sopravvivere Destiny con contenuti così risicati deve aumentarne sensibilmente la frequenza esattamente come accade nei titoli per PC.