Quando i bei tempi andati sono più vicini di quello che si pensa…
Colossali città abbandonate e coperte dalla polvere del tempo, meravigliose e sconosciute tecnologie avanzatissime, segreti indicibili e perduti e minacce dimenticate sono solo alcuni dei soggetti che vengono spesso ripresi dal mondo dei videogiochi per la costruzione del background dell’ambientazione. Questo perché da sempre l’idea di una civiltà, persino di una specie differente, più antica della nostra che ci ha preceduto, ma poi estintasi per qualche ragione, suscita un fascino molto particolare, spesso misto a mistero e soggezione, che stuzzica molto la nostra immaginazione.
Ecco una lista di cinque videogiochi nella trama o nella lore dei quali culture o razze estinte giocano un ruolo fondamentale.
Halo (LINK)
La trama dello sparatutto in prima persona creato dalla Bungie si fonda sui Precursori, una razza aliena che abitò la Via Lattea svariati millenni prima degli avvenimenti del gioco, ambientato nel ventiseiesimo secolo. Sulla loro tecnologia avanzatissima, sparsa per la galassia sotto innumerevoli forme, infatti, si basa la religione e quindi la società dei Covenant, alleanza di razze aliene intenzionate ad attivare gli Halo, pianeti artificiali ad anello creati dai Precursori per annientare ogni forma di vita della Galassia, ed in guerra con gli umani. Saranno principalmente loro i nostri nemici quando giocheremo nei panni di Master Chief e proveremo sulla nostra pelle quello che hanno appreso dai Precursori in fatto di armi.
Gli Halo, strumenti di distruzioni di massa definitivi, vennero creati dai Precursori come ultima risorsa contro i Flood, una terribile specie parassita così aggressiva e potente da mettere in ginocchio persino la civiltà più evoluta della Galassia. Sulla storia dei Precursori è stato detto molto nei capitoli dopo il terzo, quelli sviluppati dalla 343 Industries, tanto che nel quarto capitolo la nemesi è proprio un precursore, il Didatta, e nei (troppo) numerosi libri. Creati da una razza ancora più antica, i Predecessori, delle semi divinità protettrici della vita nella Galassia, per essere i loro successori, tradirono e sterminarono i loro padri quanto questi rifiutarono di renderli effettivamente loro eredi. Da allora presero il controllo della Galassia creando meraviglie di ogni tipo, da pianeti artificiali a sfere di Dyson, ma dovettero presto fare i conti con la razza di parassiti spaziali, nata peraltro dalla corruzione di una sostanza organica lasciata dai Predecessori per rinascere in futuro. E anche i Flood non mancheranno di presentarsi come nostro nemico durante l’avventura, ovviamente. Insomma, una bella matriosca di specie interstellari che getta le basi per uno degli universi narrativi fantascientifici, tra giochi, libri e fumetti, più grandi di sempre.
Mass Effect (LINK)
Anche la famosa trilogia della Bioware è un esempio dell’applicazione di questo topos alla fantascienza. Qui la civiltà che ha preceduto la corrente popolazione galattica si chiama Prothean, a questi sono attribuiti i Mass Effect, i portali che permettono i viaggi interstellari e la Cittadella, colossale astronave/città, centro della vita politica dell’intera Galassia. Ma la vera ombra del passato sono i Razziatori, antichissima specie di macchine senzienti che, come si scoprirà, ogni circa 50000 anni ritorna dallo Spazio Oscuro, lo spazio tra le galassie, per sterminare ogni forma di vita senziente per contenere il caos che la vita per sua stessa natura genera, sterminio detto Mietitura.
Si verrà a sapere infatti che i Prothean non sono che una delle molte specie che abitarono la Via Lattea prima di essere sterminati e che sono proprio i Razziatori a guidare il progresso delle civiltà, tanto che i Mass Effect e la Cittadella sono in realtà loro costruzioni, i primi per velocizzare lo sviluppo delle specie, la seconda come portale per tornare nella Galassia. Tuttavia i Prothean e le altre specie estinte, accumulando gli studi sui Razziatori ciclo dopo ciclo, un’eredità effettiva l’hanno lasciata, nientemeno che i progetti di una specie di arma per annientare i Razziatori: il Crucibolo. I Razziatori esisterebbero da circa un miliardo di anni e furono creati da quella che fu probabilmente la prima specie che dominò la galassia, i Leviatani, i quali idearono un’intelligenza artificiale per risolvere il conflitto tra forme di vita biologiche ed artificiali. Questa IA, l’Araldo, però finì con l’uccidere i Leviatani, trasformandoli nei primi Razziatori. A ogni ciclo, infatti, i razziatori assumono nuove forme modificando geneticamente le specie che sterminano o trasformandole in macchine, come forma di riproduzione.
Bloodborne (LINK)
Cambiamo genere e spostiamoci sul cosmic horror, che di civiltà e specie antiche ed aliene ha fatto il suo marchio di fabbrica. Nel titolo l’influenza lovecraftiana è pesante, non solo per i Grandi Esseri, ma anche per gli Pthumeriani, misteriosa razza soprannaturale precedente agli esseri umani che avrebbe scavato il complesso immenso di tunnel, sotto quella che poi sarebbe diventata Yharnam, come colossale tomba per la forma fisica dei Grandi Esseri, venerate come loro divinità. Premessa doverosa: le informazioni che il gioco fornisce sulla sua ambientazione sono frammentate e talvolta volutamente incomplete, così che il giocatore possa collegare le informazioni da sé, questo inevitabilmente porterà ad avere in questa sede qualche interpretazione personale. Quello che si sa degli Pthumeriani è che avevano una società matriarcale, probabilmente perché le donne potevano essere “benedette” e diventare le madri dei figli dei Grandi Esseri. L’ultima regina, Yharnam (che dà il nome alla città), infatti, portava in grembo Mergo, figlio di Oedon, il Grande Essere senza forma, uno dei più cruciali per la storia del gioco, eppure uno dei più misteriosi. Yharnam si troverà in fondo all’Antico Labirinto, che ospitava questa civiltà, nella sua forma fisica e ci lascerà una volta morta un feto pietrificato nel sangue, probabilmente la forma fisica di Mergo, mentre la sua forma eterea si potrà trovare piangente dapprima nel Lago della Luna, dopo l’uccisione di Rom e poi nell’Incubo di Mensis, prima della bossfight della Balia di Mergo. Una volta uccisa quest’ultima e quindi anche Mergo stesso, Yharnam scomparirà, potendo finalmente riposare in pace, forse.
Inoltre, è proprio in questi labirinti che la scuola di Byrgenwerth ha trovato il Sangue Antico, il sangue dei Grandi Esseri, evento che segna l’inizio della trama di Bloodborne, in quanto causa della piaga delle belve come risultato degli esperimenti fatti su di esso per l’evoluzione dell’essere umano. Piaga delle belve che sembra aver colpito anche Loran, città pthumeriana ora coperta dalla sabbia, fatto che lascia intendere anche qui una certa ciclicità degli eventi storici, manovrati dalle volontà incomprensibili dei Grandi Esseri. Tanto che la stirpe dei Cacciatori, l’obiettivo dei quali sembra essere l’uccidere i neonati Grandi Esseri per conto di uno di essi, di cui noi protagonisti facciamo parte, sembra discendere proprio dagli Phtumeriani, se non da ancora prima.
The Elder Scrolls (LINK)
L’enorme costruzione narrativa che sta dietro a questa saga fantasy avrebbe potuto tranquillamente fornire il materiale necessario a occupare tutto l’articolo, ho deciso, però, di approfondire solamente un particolare, ovvero la storia dei Dwemer. Questo antica popolazione elfica, nati agli albori di Mundus (il piano materiale), è diretta discendente degli Aldmer, prima popolazione elfica in assoluto ad abitare Nirn, il pianeta al centro di Mundus dove è ambientata la saga. Il nome significa “popolo delle profondità”, ma sono conosciuti principalmente come nani dagli esseri umani, in quanto furono chiamati così dai Giganti che per primi gli incontrarono nella regione di Skyrim e ai quali apparirono giustamente di bassa statura. Era la civiltà più progredita dei loro tempi, essendo esperti nelle scienze, nella matematica, nella magia, nella metallurgia, nel lavoro della pietra, nell’ingegneria e nell’architettura. Qualità che si possono notare esplorando le loro enormi città sotterranee (mi riferisco a Skyrim), molto diverse dagli altri dungeon del gioco perché pieni di elementi dal sapore steampunk, come le grosse tubature per il riscaldamento, le trappole meccaniche e soprattutto gli Automi, costrutti di loro invenzione dal fin troppo chiaro scopo bellico, animati dalle Gemme dell’Anima. In queste città si trovano anche i Falmer, creature deformi e cieche, devoluzioni degli elfi delle nevi, antichi parenti dei dwemer.
Quando gli elfi delle nevi chiesero aiuto a quest’ultimi vennero ingannati e in cambio del rifugio offerto loro dovettero mangiare un fungo che li rese ciechi, per poi essere schiavizzati. Tipica riunione di famiglia insomma. Il mistero più grande riguardante i dwemer è la loro improvvisa scomparsa da questo mondo. Mentre progettavano di creare una divinità artificiale, Numidium, animandolo con il Cuore di Lorkhan la divinità creatrice di Nirn, furono attaccati da un’alleanza di popoli che aveva come obiettivo proprio l’impedire la creazione di questa divinità. Durante la battaglia della Montagna Rossa (anno 700 della Prima Era) sparirono improvvisamente in circostanza non chiare, c’è chi pensa che siano stati trasferiti su un piano di esistenza diverso durante il processo di creazione di Numidium e chi crede che siano stati puniti dalle divinità per questo peccato. Ciò che rimane di loro sono potenti artefatti e vuote città sotterranee.
Jak Trilogy (LINK)
Chiudiamo cambiando decisamente atmosfera. Ebbene questi tre titoli platform così cartooneschi nascondono una storia che ha poco da invidiare ai titoli precedenti, tanto che anche qui ci troveremo ad avere a che fare con una antica razza dominatrice dell’Universo ormai in decadenza, solo che questa volta si tratta di roditori alti 50 centimetri. Fin dal primo titolo della trilogia i Precursor vengono introdotti come elemento principale della trama e del suo contesto e capitolo dopo capitolo vengono approfonditi, ma al tempo stesso sempre più coperti di mistero, fino al finale della trilogia dove la loro vera natura, che è tra l’altro quella del nostro compagno di avventure Daxter, viene comicamente svelata. Ma nonostante le apparenze sono in effetti la razza più potente dell’Universo, creatrice di mondi e di vita grazie al loro controllo sull’Eco, una sorta di energia magica di varia natura che pervade l’universo, ma che a causa del loro aspetto piuttosto ridicolo e poco consono ad una specie superiore si sono fatti passare alla storia come intimorenti esseri metallici antropomorfi. Il declino iniziò quando una parte dei Precursor soccombette all’Eco Oscuro, una variante dell’Eco potente ma “malvagia”, diventando ostili e con le solite manie di conquista, assumendo il nome di Creatori Oscuri.
A questa minaccia si aggiunsero poi gli Hora-qan, o Teste di metallo, altra specie aliena che affronteremo nel gioco, dotata di molti aspetti, accomunati da un esoscheletro in metallo e una gemma incastonata nel cranio. Ormai perduti, i pochi Precursor rimanenti, creato il pianeta di Jak, si rifugiarono nel suo nucleo dove terminarono il Sistema di Difesa Planetario, arma per distruggere le navi dei Creatori Oscuri. Lasciarono sul pianeta numerosi artefatti, come le Sfere e le Batterie, nonché diversi modi per comunicare, sempre in modo criptico e celando il proprio aspetto, con gli abitanti del pianeta e soprattutto con Jak. Ma soprattutto, a differenza di Daxter, i Precursor vestono pantaloni…