Il periodo estivo non è sacro solo per chi vuole recuperare videogiochi, film o serie TV, ma è anche l’occasione migliore per i lettori di fumetti di iniziare serie longeve, particolarmente impegnative o semplicemente per darsi alla lettura di qualcosa di un po’ diverso da quello che si è abituati a leggere durante l’anno. E’ anche un ottimo momento per recuperare quei classici, quei fumetti che in qualche modo hanno lasciato un segno nel rispettivo genere, che ci si è sempre vergognati di non aver mai letto, ma che per un motivo o per l’altro non abbiamo mai recuperato. Ecco quindi cinque opere fondamentali del mondo dei manga che ogni lettore appassionato prima o poi dovrebbe leggere, non saranno citati ovviamente fumetti come One Piece, Dragon Ball o Ken il Guerriero perché godono di una fama, anche qui in Italia, tale da essere conosciuti da bene o male chiunque, anche i nostri genitori. Iniziamo dunque.
Le Bizzare Avventure di JoJo (Amazon)
Inizialmente scambiato come successore spirituale di Ken il Guerriero, Jojo è uno manga più unico che raro che nel tempo ha preso la sua strada e recentemente diventato un vero e proprio cult grazie anche all’adattamento anime, molto buono soprattutto per la terza e la quarta serie. È diviso in otto saghe per un totale di oltre 60 volumi e non c’è periodo migliore di questo per iniziare a conoscere l’opera originale ed il suo immenso universo narrativo.
Ogni serie ha una sua storia a se, ma sono tutte collegate in modo più o meno diretto dal sangue della famiglia Joestar, i cui discendenti sono di solito i protagonisti, conviene comunque leggerle in ordine, pur non essendo la trama il punto forte del fumetto. Quello che infatti fa brillare Jojo e che lo ha reso famoso sono i personaggi eccentrici, sopra le righe, tutti unici e stilosissimi, nonché lo stile grafico che, pur partendo da disegni incerti fin troppo ispirati da Tetsuo Hara e dalle proporzioni spesso sbagliate, è diventato oggi qualcosa di unico, estremamente estetico e ricercato. Non sono da meno gli scontri atipici che lo caratterizzano: dall’hamon, energia che pervade le creature viventi, in grado di uccidere i vampiri, trasmessa sia attraverso i pugni, che tramite olio di oliva o bolle di sapone, agli Stand, il vero marchio di fabbrica di Jojo: emanazioni dello spirito dei protagonisti dotati dei poteri più disparati, dal fermare il tempo all’animare gli oggetti, passando per le cose più improbabili, talvolta persino incomprensibili (ogni riferimento a King Crimson è puramente voluto). Quasi mai gli scontri si riducono a meri confronti di forza bruta, ma esaltano la capacità di studiare l’ambiente circostante, i poteri dell’avversario e la sua mentalità, vince solo chi riesce a elaborare la strategia più imprevedibile ed efficace, per quanto assurda possa essere.
Rocky Joe (Amazon)
Scritto da Asao Takamori e illustrato da Tetsuya Chiba, Rocky Joe è uno degli spokon (manga a tema sportivo) per eccellenza, un punto di riferimento per tutti i fumetti del genere che sono venuti dopo. Da poco ristampato da Star Comics nel formato perfect edition, lo stesso di Dragon Ball e Shaman King, dopo anni di immeritata noncuranza da parte della casa editrice, è arrivata finalmente l’opportunità di poterlo recuperare per intero senza problemi. La storia parla di Joe Yabuki, un ragazzo che già alla sua giovane età è costretto a vivere ai margini della società come un reietto, ma che grazie ad un vecchio pugile scopre il mondo della boxe ed in essa un modo per migliorarsi e riscattarsi. E’ un fumetto che attraverso il tratto sporco, capace di dipingere la sofferenza e la fatica di un incontro di pugilato e di trasmettere il peso di ogni pugno, e ai personaggi come Joe, il suo allenatore Danpei ed il suo rivale Rikiishi, con i loro caratteri duri in superficie, ma che nascondono sempre qualcosa di più profondo, riesce a farci appassionare ad ogni incontro del giovane Joe come se fossimo noi stessi sul ring a metterci la faccia. Insomma, Rocky Joe è un vero proprio classico del fumetto giapponese per ragazzi, che all’epoca riscosse un successo enorme in patria facendo appassionare al pugilato migliaia di lettori, nonché probabilmente uno dei modi migliori per avvicinarsi al genere sportivo, che spesso è piuttosto trascurato da molti appassionati.
L’Uomo Che Cammina (Amazon)
Uno dei fumetti più conosciuti del maestro Jiro Taniguchi e probabilmente il più rappresentativo della sua poetica. L’Uomo Che Cammina non ha una vera e propria trama e a malapena troviamo dei dialoghi, sulle sue pagine infatti troviamo le avventure, per usare un eufemismo, di un uomo di mezza età che… beh… cammina per le strade della sua città, cercando di cogliere ogni dettaglio e ogni sfumatura di tutto quello che lo circonda per apprezzarne il bello, l’armonia, l’unicità. Ogni oggetto, ogni incontro fortuito, ogni strada mai percorsa diventa l’occasione per godersi l’attimo, inteso come ogni momento della quotidianità, così noiosa e alienante, ma che sta a noi rendere speciale. Un fumetto del genere richiede una certa maestria per essere realizzato in modo efficace e non banale e c’è da dire che qui Jiro dà il meglio di sé mostrandoci tavole impeccabili come al solito e una regia al top, capace di farci condividere lo sguardo e le sensazioni del protagonista, senza dialoghi, solo attraverso le espressioni, gli sguardi, gli atteggiamenti. Davvero un capolavoro, atipico anche per un seinen, essenziale e leggero, una lettura da ombrellone restando a tema estivo, che dimostra che non servono temi filosofici profondissimi o trame ingarbugliate per fare un fumetto per adulti come si deve.
Akira (Amazon)
I temi filosofici profondissimi e le trame ingarbugliate hanno però sempre un certo fascino e Akira di Katsuhiro Otomo non ha certo bisogno di presentazioni. Divenuto famoso per l’omonimo film, pietra miliare dell’animazione non solo giapponese, i significati più o meno nascosti, le denunce politiche e sociali e la storia e la psicologia dei personaggi, presenti in maggior numero rispetto al film, sono trattati in modo più esaustivo nel fumetto che copre inoltre un periodo di tempo più lungo. Per quanto il film sia un’opera di per sé completa e imponente, vale quindi certamente la pena recuperare la versione cartacea per approfondire la visione fantascientifica e contorta di Otomo.
La Nuova Isola Del Tesoro (Amazon)
Più classico di così si muore, pubblicato nel 1947 dal “dio del manga” Osamu Tezuka, si tratta infatti del primo manga in senso moderno, cioè non pubblicato per episodi su una rivista o su un giornale, ma in un volume unico. Arrivato finalmente in Italia proprio questo anno, si presenta con una delle migliori edizioni che si possano trovare, completa di tutte le tavole originali (la storia dell’opera è piuttosto travagliata) e di alcuni estratti del diario di Tezuka nel periodo in cui la stava scrivendo. A livello artistico, l’opera è pesantemente influenzata dall’animazione americana di quegli anni, in particolare da Disney com’è facile immaginare, mentre la trama, piuttosto semplice, parla dell’avventura onirica di un ragazzo e del suo cane su un’isola misteriosa dove è nascosto un tesoro, ricercato da qualche farabutto che ci vuole mettere le mani sopra. Ovviamente questa è un’opera che per la sua importanza storica, ora che ce n’è l’occasione, non può mancare sugli scaffali di ogni lettore abituale di manga.