Ecco una lista di Supereroi Marvel che dovreste assolutamente conoscere.

Maggio, mese di supereroi, con l’anniversario di Batman, l’arrivo del nuovo film dedicato agli X-Men, e le prime foto della mascella di Ben Affleck nei panni di Batman. Ecco perché di colpo ci è salita la febbre da supereroismo, solo che invece che saltare dal balcone abbiamo optato per qualcosa di più salutare, ossia una serie di articoli che diano spazio a quella vecchia e disincantata passione che sono i fumetti… prima che un Bryan Singer a caso li mettesse su pellicola, e prima che le caviglie sottili di Hugh Jackman vestissero le basette di Wolverine. Quando alla Marvel se ne venivano fuori con delle idee così sceme, eppure così bellissime, che non si riusciva a tenere il conto. Forse erano tempi diversi, ma è così che sono nati i personaggi di questa piccola classifica. Sono loro, i “5 supereroi Marvel strani ma fighissimi!”. EXCELSIOR!

5 – Uomo Multiplo – 1975 – Giant Size Fantastic Four 4

xfact015cov_colJames Arthur “Jamie” Madrox, alias l’Uomo Multiplo nasce nel bel mezzo degli anni ’70 da un trittico di autori di prima classe: con Len Wein e Chris Cleremont ai testi, e John Buscema ai disegni, non deve meravigliare che l’Uomo Multiplo sia un personaggio solo apparentemente semplice, ma in realtà decisamente cazzuto e affascinante, ciò soprattutto grazie all’apporto dato al personaggio dall’estro di Peter David che, addirittura, ne ri-immagina le capacità, trasformandolo da semplice mutante a qualcosa di completamente diverso, probabilmente il primo di un nuovo e misterioso ceppo evolutivo. Dotato sin dalla nascita (ed è questa la principale differenza rispetto ai mutanti che invece si scoprono tali in pubertà) della capacità di sdoppiare sé stesso un numero infinito di volte in seguito all’assorbimento di qualsiasi forza cinetica (metti uno schiocco di dita o un calcio in culo), l’Uomo Multiplo gode di una complessità notevole, data dal fatto che ogni suo clone si fa portatore di un carattere “proprio” e che, in quanto tale, agisce in totale autonomia. Spesso si è dibattuto sulla possibilità che diverse storie con protagonista Madrox non riguardino l’Uomo Multiplo originale, ma uno dei suoi migliaia di cloni sparsi per il mondo, aprendo il personaggio ad una possibilità narrativa che altri non possono ovviamente ostentare. Capace di imparare dall’esperienza dei suoi cloni, e di dividere tra essi anche la propria forza o i danni eventualmente subiti, Madrox si è dimostrato negli anni capace di tenere testa a gente ben più potente di lui, comportandosi spesso da eroe, altre volte da villain, sempre in bilico tra la lucidità e una sottesa schizofrenia… più che logica se puoi manifestarti in un numero di individui elevato alla n senza sapere, poi, quale sia quello originale.

4 – Rocket Raccoon – 1976 – Marvel Preview 7

rocket_raccoon_02_marvel_s_war_of_heroes_card_game_by_edwinhuang-d6224ukAndiamo avanti col botto, con Rocket, un procione spaziale dotato di intelletto, parola e… fucili. Non sappiamo cosa si fumassero alla Marvel all’epoca, ma trattandosi dei magici anni ’70 doveva essere una roba bella forte, tant’è che il duo Bill Maintlo/Keith Giffen si immaginò questo strampalato giustiziere intergalattico con un disturbo compulsivo per il disordine (no sul serio… ma che vi eravate fumati?!), e la passione per le armi pesanti. Come che sia, storicamente si accredita come ispirazione per il personaggio la canzone dei Beatles “Rocky Raccoon”, dai cui versi sono state gettate anche le basi per la prima storyline del personaggio. Ignorato dai più e protagonista solo di storie molto minori ambientate nella continuity “spaziale” della Marvel, il personaggio ha conosciuto una fama recente grazie al ciclo di storie “Annihilation”, in cui verrà ben presto inserito all’interno del gruppo dei nuovi Guardiani della Galassia formato da Star Lord, di cui a breve vi beerete anche al cinematografo. Sebbene privo di qualsivoglia potere… come se un procione parlante avesse bisogno di poteri per saltare all’occhio… Rocket ha tuttavia una sorta di “sesto senso” che gli permette di prendere sempre la migliore scelta strategica possibile, risultando quindi un abile stratega, nonché un eccellente combattente e un animale di compagnia niente male. Ultimo ma non ultimo: se ne va in giro per lo spazio con una pianta antropomorfa scalcia culi di nome Groot, ufficialmente suo arredo da casa. Paola Marella approverebbe.

3 – Darwin – 2006 – X-Men: Deadly Genesis 2

87231-192863-darwinNoto ai più per una comparsata nel film X-Men: First Class, Armando Munoz, in arte Darwin, è un mutante con un campionario di poteri davvero incredibile. Come lo definisce direttamente il Prof. X , il suo è uno stato di mutazione continuo, che dà a Munoz la possibilità di modificare la propria biologia in base alla situazione in cui si trova, cosicché il suo potere gli garantisca sempre la sopravvivenza. Membro fondamentale del ciclo narrativo Deadly Genesis, nonché del successivo “Rise and Fall of The Shi’ar Empire”, Darwin si è spesso prestato anche ad alcuni comici siparietti relativi proprio le sue abilità. Non essendo capace di controllare il proprio potere, e dunque, la propria genetica, è spesso incappato in situazioni improbabili grazie alla sua elevata “possibilità di farcela”, il più delle volte senza un piano ben preciso e non senza qualche grattacapo. Iconico il suo scontro con Hulk in cui il suo potere, incapace di fronteggiare il golia di giada, non trovò altra scappatoia che teletrasportalo lontano, poiché tale era l’unico escamotage per non essere presi a cinquine. Dall’aspetto sempre più pallido e rachitico, milita oggi in X-Factor dove, nel bene o nel male, ha collezionato altre figure da pirla.

2 – Gladiatore – 1977 – Uncanny X-Men 107

4376011-2802776-113537_90622_gladiator_superEsistono due tizi di nome Gladiatore nell’Universo Marvel, uno è un pirletto ex nemico di Devil, l’altro è il tizio qui in analisi, nientemeno che Centurione dell’Impero Shi’Ar e sorta di Superman spaziale con la cresta mohawk, stile OMAC della Distinta Concorrenza. Messo in piedi da Jack Kirby in quegli anni di colori fluo e idee bislacche, Gladiatore è un tizio veramente fuori dal comune! Trattasi dell’unico supereroe che, se non crede in sé stesso, non è capace di fare altro che prendere calci in culo. Basta un po’ di carenza di fiducia che ecco che questo nerboruto tizio viola diventa docile come un cucciolo… e altrettanto inutile… soprattutto se è in corso una qualche forma di royal rumble spaziale. Il punto è che Gladiatore è in giornata è uno dei più forti supertizi della continuity spaziale della Marvel, dotato del pacchetto completo di poteri da supereroe classico, quali volo, superforza, supervista, supervelocità e pure supercazzola. Negli anni le ha date e le ha prese da quasi ogni tizio dell’universo Marvel, conservando però il suo posto di lavoro nell’esercito Shi’Ar (che forse nessuno c’ha mai avuto le palle di licenziarlo). Dotato di un forte senso del dovere, e del carisma adeguato per andare in giro vestito (molto) male, Gladiatore è stato brevemente protagonista anche di storie molto fighe, e chissà che con la nuova passione per le saghe intergalattiche, prima o poi qualcuno non gli dedichi un po’ di spazio in più…sulla fiducia eh! Che il ragazzo si demotiva facilmente..

1- Beta Ray Bill – 1983 – The Mighty Thor 1

562276-beta_ray_bill_dougie_braithwaite18Prendete un essere artificiale con un forte senso della giustizia, mettetegli una faccia da cavallo, dategli i poteri (e le alucce di pollo) di Thor et voilà, avete appena avuto lo stesso processo creativo che negli anni ’80 portò Walter Simonson a creare Beta Ray Bill. Accolto a sputi e pernacchie alla sua uscita, ma dimostratosi poi un personaggio uber cazzuto, Beta Ray Bill, col suo nome che sembra preso da una canzone di Beck, è un essere che in virtù di uno scontro con Thor e lo S.H.I.E.L.D. Riuscì a impugnare e alzare Mjolnir (aka il martello di Thor), ottenendone di conseguenza i poteri. Scontratosi col dio del tuono, ma divenuto poi un asgardiano ad honorem per coraggio e lealtà, divenne uno dei migliori amici del dio biondo, tanto che lo stesso Odino lo omaggiò di una copia del martello di suo figlio dal nome 100 volte più massiccio: Stormbreaker. Dotato di una forza che si equipara a Thor, benché talvolta lo si registri poco più forte, talvolta poco più debole, Bill è stato protagonista di diverse storie, ed è comparso in diversi ed importanti saghe Marvel come Maximu Security e la più recente Ragnarok. Spavaldo e orgoglioso, è sovente partito al galoppo (BUHAUAHUAHAUHA) anche verso diverse minacce cosmiche dimostrandosi tanto potente da poter persino ferire da solo (DA SOLO!) Galactus! Con un pedigree del genere (BAUHAUHAUAHUAHUA again) non poteva che meritarsi il primo posto di questa incredibile classifica!

MENZIONE D’ONORE

Deadpool – 1998 – New Mutants 98

deadpool-marvel-comics-13157579-879-964Menzione d’onore al caro Deadpool, che ormai è così soggetto al bimbominchismo moderno che se non lo avessimo messo qualcuno ci avrebbe mandato lettere minatorie e pernacchie. Figlio degli anni novanta, nato dall’immaginazione di Fabian Nicieza e dalle (scarse) abilità artistiche di Rob Liefeld, Deadpool era uno dei tanti personaggi mascherati spacconi e con il background da mercenario (che negli anni ’90 se non avevi la maschera e faceni il mercenario non eri nessuno!). Figlio pure lui della moda lanciata da Grifter dei W.I.L.D Cats, ma neanche lontanamente così carismatico e badass, Wade Winston Wilson si è sempre distinto per una parlantina incontrollabile e per un fattore di guarigione tra i più potenti nell’universo Marvel. Lungamente glissato dall’immaginario fumettistico mondiale, se non quello americano squisitamente ’90, Deadpool vive oggi una seconda giovinezza grazie alla comparsata in Marvel Vs Capcom 3, picchiaduro a tema supereroistico in cui occupa un bel posto all’interno del roster dei lottatori. Sdoganato alle masse di ogni paese, DP è oggi protagonista di una serie davvero niente male in cui, tuttavia, il concept del personaggio è molto diverso da quello delle origini, in cui era poco più che una versione farlocca di Deathstroke. Oggi è piuttosto un mercenario socipoatico e schizofrenico, la cui follia si manifesta attraverso una narrazione lucidamente folle, e divisa in ben tre personalità diverse che comunicano a DP (e al lettore) per mezzo dei balloon, la cosidetta “pool-o-vision”. Ma perchè menzionarlo? Perchè DP, come She Hulk, è uno dei pochissimi personaggi fumettistici americani a rompere di continuo la quarta parete, ossia quel muro immaginario che esiste tra lettore e personaggio del fumetto. DP sa di essere parte di un fumetto, sa di essere figlio della matita di qualche nerd sfigato, e sa che il più dei personaggi con cui condivide il suo universo narrativo non è a conoscenza della stessa nozione. Questo, unito a una serie continua di gag che attingono alla cultura pop e televisiva, fa del personaggio uno dei più strampalati e inconcludenti di cui si può avere il piacere di leggere benché, è il cado di dirlo, si tende a non definirlo propriamente un eroe.