I migliori film steampunk: non è tutto oro quel che luccica. Occhio al vapore!
Oggi proviamo a farvi immergere in una dimensione molto particolare, anacronistica sospesa tra passato, presente e futuro: il cinema steampunk.
Abbiamo ripercorso questo suggestivo genere, e la selezione – come sempre – è stata molto sudata (con tutto quel vapore, voi direte, o forse no).
Ma, prima di cominciare a parlare dei titoli scelti, vorremmo dare un paio di nozioni a chi magari non ha molta dimestichezza con il genere. Dunque, che cos’è lo “steampunk”?
Trattasi di un filone (narrativo nella maggioranza dei casi ma anche cinematografico, come vedrete) di stampo fantastico-fantascientifico, nel quale ci si trova catapultati in ambientazioni storiche – per lo più ottocentesche – dove è già presente una tecnologia anacronistica (perché moderna, sebbene diversa dalla nostra). Le trame steampunk si svolgono in mondi a volte ucronici (mondi “alternativi” in cui il corso della storia ha intrapreso strade differenti dalla nostra, ndr) dove possiamo trovare armi e strumentazioni moderne che, anziché andare a elettricità, funzionano grazie alla forza del vapore (la cui traduzione inglese è appunto “steam”). L’energia elettrica, dunque, diventa un qualcosa attinente al progresso che suscita meraviglia ma di cui non vi è realmente bisogno, in quanto molte delle cose che noi reputiamo moderne esistono già, semplicemente grazie alla forza motrice del vapore. Un bel modo sintetico per descrivere questo genere può essere la frase “è come sarebbe il passato se il futuro fosse accaduto prima”.
Bando alle ciance, ecco a voi il listone e, come sempre, nessun ordine di classifica e nessun rimpianto. Ecco una lista di alcuni tra i migliori film steampunk in assoluto.
Van Helsing
Film del 2004, scritto e diretto da Stephen Sommers che vede come protagonista un Hugh Jackman tenebroso (con un cappello a tesa larga che tutti noi vorremmo avere nel guardaroba) nei panni di Van Helsing, un cacciatore di mostri di fine ‘800 dal passato misterioso che si trova a dover fronteggiare la più maligna tutte le creature oscure: Dracula. Il nostro eroe avrà al suo fianco il giovane frate Carl, un novizio inventore che gli fornirà – nel corso di tutto il film – fantastiche armi per sconfiggere vampiri, licantropi e non morti.
Oltre alle fumose ambientazioni vittoriane che occhieggiano ai tempi moderni, è proprio nell’arsenale di Van Helsing che risiede il fulcro “steampunk” della pellicola. Il cacciatore, infatti, utilizzerà vari giocattolini, tra cui: una balestra automatica capace di sparare dardi a raffica meglio di un Thompson americano, con finiture in ottone e pregevoli meccanismi a vista; ma non ci sono solo balestre, Van Helsing ha a disposizione anche lame rotanti, la cui origine del movimento non sembra poter essere spiegata razionalmente. Nel film vediamo, infine, una potentissima bomba di luce capace di far saltare la villona estiva del Conte, con tutte le pertinenze non morte annesse.
Hellboy
Anche questa pellicola è del 2004, ed è diretta dal maestro Guillermo del Toro. Hellboy (personaggio dei fumetti, creato da Mike Mignola) è una creatura nata dalle fiamme dell’inferno, giunta nella nostra dimensione durante la Seconda Guerra mondiale dopo un fallimentare rituale tentato da Rasputin (esatto, il caro vecchio simpaticone russo, avvelenato, accoltellato, impiccato e buttato nel Volga). Sebbene il suo destino sia quello di divenire il presagio vivente dell’Apocalisse, Hellboy viene “salvato” dal professor Broom, capo delle forze alleate e fondatore dell’Ufficio segreto per la ricerca sul paranormale e la difesa, al cui interno militano altri metaumani, uniti nella lotta contro le entità malvagie che minacciano il mondo.
Questo film, nonostante sia inserito in un contesto attuale, è profondamente intriso di quegli elementi appartenenti al genere steampunk (tanto da meritarsi un posto in questo listone). A parte le stesse ambientazioni, ciò che lo caratterizza è il suo continuo miscelare magia soprannaturale ed elementi di scienza e tecnologia.
Un esempio eclatante è il cattivone Karl Ruprecht Kroenen.
Per conoscerlo torniamo a Monaco di Baviera, nel 1897, dove un giovane “innocente” fanciullo dalle sembianze angeliche decide che sarebbe diventato un super cattivo. Karl, infatti, odiando inspiegabilmente il suo bell’aspetto approfitta delle sue grandissime doti nella meccanica e nell’orologeria per sottoporsi ad un intervento teso a migliorarlo, rendendolo perfetto. Tale intervento però lo deforma orribilmente, costringendolo ad eseguire su se stesso ulteriori operazioni, che modificano pian piano il suo intero organismo, ricambiando arti e organi con congegni meccanici. Alla fine di tali aberrazioni l’uomo viene sostituito dalla macchina e continua a vivere solamente grazie ai propri meccanismi, non avendo più neanche una stilla di sangue in corpo ma solo ingranaggi, rabbia e ticchettii.
Wild Wild West
Il film è del 1999 ed è stato diretto da Barry Sonnenfeld, ispiratosi alla serie televisiva “Selvaggio West” (in inglese appunto “The Wild Wild West”) degli anni sessanta. Questa commedia strizza innegabilmente l’occhio alla fantascienza steampunk, con chiari e continui riferimenti a Jules Verne, e si trova ambientata in una sorta di fanta-western.
La trama vede la storia di due sceriffi – nonché agenti speciali – che subito dopo la fine della guerra di secessione americana ricevono dal Presidente degli Stati Uniti l’incarico di catturare il cattivone di turno. Da un lato abbiamo l’agente James West, dinamico e astuto, dall’altro l’agente Artemius Gordon, abile nei travestimenti e folle inventore di gadget tecnologici; i due si trovano affiancati nonostante le loro reticenze reciproche e messi sulle tracce del diabolico dottor Arliss Loveless, geniale inventore sudista privo di gambe e per questo ridotto su di una carrozzella a vapore. Scopo di questo malvagio individuo è dissolvere la neo nazione, utilizzando una macchina gigante chiamata “Tarantola”.
Tutto in questa pellicola grida “steampunk” (l’avevo sentito anche voi, vero?): dall’ambientazione ottocentesca, ai gadget tecnologici, al villain del film su una sedia a rotelle a vapore (!). Abbiamo poi le armi inventate da Gordon, i congegni infernali di Loveless (tra cui anacronistici carri armati dalla forza combattiva devastante) e infine la “Tarantola”: una mostruosità meccanica animata dal vapore e con troppe zampe, che pascola liberamente per le praterie americane seminando distruzione.
Ritorno al Futuro III
Ultimo capitolo di una delle trilogie più belle di sempre, questa pellicola è stata girata nel 1990 dal regista Robert Zemeckis.
Doc, nella notte del 12 novembre 1955, è stato scaraventato insieme alla DeLorean nel lontano 1885 per colpa di un fulmine fellone. Nel recuperare la macchina nascosta da Doc, Marty McFly scopre che quest’ultimo sarà ucciso nel Far West da un pistolero (antenato di Biff, tanto per cambiare). Deciso a salvare l’amico, McFly si tuffa nelle trame dello spazio-tempo e raggiunge anche lui il 1885, ma nel farlo danneggia gravemente il serbatoio della benzina e così si ritrova bloccato nel passato. I due, riuniti, si ingegnano a trovare un modo per tornare nel proprio tempo: il piano prevede l’utilizzo di una locomotiva lanciata a folle velocità (per il tempo, perlomeno) che spinga la DeLorean sui binari, dandole l’aiuto necessario a compiere il viaggio temporale.
Questo film non sarà magari una pellicola steampunk canonica, ma memori della frase con cui è stato definito questo genere (“è come sarebbe il passato se il futuro fosse accaduto prima”) all’inizio del presente articolo, possiamo dire che Ritorno al futuro III sia forse proprio il lungometraggio perfetto per descrivere l’intero filone. In questo caso, infatti, il futuro è stato forzatamente portato nel passato grazie ad un viaggio nel tempo e una macchina è apparsa in mezzo a indiani e pistoleri.
Come dimenticare poi la scena finale dell’arrivo di una maestosa e stupenda locomotiva volante viaggiante nel tempo?! Più steampunk di quella, si muore.
La leggenda degli uomini straordinari
Siamo nel 2003 e il regista Stephen Norrington prende tra le mani la storia, pardon, la Leggenda degli uomini Straordinari (nel nome originale “The League of Extraordinary Gentlemen”). Questo film, tra l’altro, segna il ritiro dalle scene di un attore altrettanto straordinario, Sean Connery.
La pellicola è ambientata nel 1899, in un’epoca dove un misterioso quanto avido criminale minaccia la pace planetaria, inscenando attacchi reciproci di superpotenze per far scoppiare una guerra mondiale. L’Inghilterra, caput mundi, si prende la briga di combattere per la pace e per farlo raduna una squadra di personaggi leggendari, tra cui tragici eroi (o forse anti-eroi) di famose opere letterarie, come ad esempio Capitano Nemo, Dorian Gray e Dr Jekyll. Il gruppo lotterà per le sorti del mondo, mettendo a rischio la propria vita per salvare quella di milioni di persone.
Anche in questo film, è l’intera atmosfera e ambientazione (temporale e scenografica) a dare un sapore steampunk alla pellicola. D’altronde se inserisci il Nautilus – direttamente dal mirabile ingegno visionario di Jules Verne – non puoi pretendere altro. Se poi a questo si aggiunge la fantastica fuoriserie del Capitano, il gioco è fatto, con solo un filo di ga….ehm, vapore.
Steamboy
L’ultimo titolo di questa Lista si distingue dai precedenti in quanto trattasi di un film d’animazione prodotto nel 2004 dal regista Katsuhiro Ōtomo, già autore di Akira (e se non avete visto questo titolo rimediate, immediatamente).
Siamo nel 1866, in un’Inghilterra vittoriana alternativa. Alla vigilia della prima Esposizione Universale, il protagonista di questa avventura, Ray Steam, trascorre giorno e notte a creare e inventare marchingegni strani e innovativi. Il nostro Raimondo Vapore, oltre a costruire macchine, aspetta che il padre e il nonno tornino dall’America, dove si sono recati per proseguire le loro ricerche. Proprio dal nonno il giovane riceve per posta una misteriosa sfera metallica, e subito viene rapito dall’Ohara Foundation, che se ne vuole impossessare. In seguito il ragazzo scopre che tale oggetto non è altro che un contenitore di vapore super compresso, in grado di generare un’energia di proporzioni incredibili, che dovrà essere tenuta lontana dalla Fondazione, che è intenzionata ad utilizzarla per scopi malvagi.
L’anime, come d’altronde suggerisce lo stesso nome, è lo Steampunk al 100% e contiene tutti gli elementi dell’ortodossia del genere. Abbiamo soldati meccanizzati con ingranaggi funzionanti a vapore, con armi futuristiche dal sapore retro. Abbiamo mezzi corazzati sempre mossi dal vapore (con tanto di “stufe” a bordo) in grado di scatenare potenti offensive. “Scooter” volanti e jet pack, come quello utilizzato dal ragazzo: immagine scelta – tra l’altro – come locandina del film.
Il lungometraggio, dunque, possiede tutte le caratteristiche del genere steampunk e se non vi fosse ancora chiara la definizione di questo filone, vi consiglio vivamente di dargli un’occhiata.