Indovina Chi, Joker Edition.
Se siete qui, forse avrete sentito che la DC intende rivelare, a brevissimo, l’identità del Joker. Non l’avevate sentito? Ve lo diciamo noi. La DC ha annunciato che su Justice League #50, in uscita a Maggio in America e da noi con i consueti 4-5 mesi di ritardo (ma la notizia correrà libera sul web), il nome del Joker verrà finalmente rivelato, dopo anni di mistero e teorie più o meno strampalate.
Oggi parleremo proprio di quelle.
Ma prima una piccola premessa. Un paio di numeri fa, su Justice League #42 (se siete interessati e non al passo, saltate lo spoiler), Batman diventa un dio, sedendosi sulla quasi-onnisciente sedia di Metron (l’unica cosa di cui la cosa non è a conoscenza, riguardo all’universo, è l’identità dell’Anti-Monitor). Alla sedia Batman chiede rapidamente un paio di cose. La prima, per testarne i poteri, è il nome dell’assassino dei suoi genitori, che la sedia gli conferma essere “Joe Chill“. La seconda è quindi il vero nome del Joker. La risposta, sentita solo da Batman, ha sorpreso quest’ultimo fino a fargli esclamare: “No. Non è possibile.” Ma quel simpaticone di Bruce Wayne, dopo, non ci dice neanche le iniziali. Sembrava solo una trovata facilona, da sceneggiatori furboni, per far venire i brividi ai lettori, senza poi assumersi alcuna responsabilità…
…e invece ora la DC annuncia che l’identità del Joker sarà effettivamente rivelata.
Lasciateci intanto dire quanto non approviamo questa scelta. Sì, effettivamente la notizia avrà grande risonanza (tant’è che ne stiamo già parlando) e attirerà un gran numero di fan intermedi o solo “orbitanti” attorno all’universo DC, ma non si può ignorare che uno degli aspetti chiave del Joker sia proprio il suo non avere un’identità nota, o proprio non averne una (ipotesi che noi consideriamo ancora valida, nonostante la promessa rivelazione). Il pagliaccio ridente è inquietante di suo, ma lo è anche il suo essere nessuno, e quindi tutti, allo stesso tempo. E poi innumerevoli volte si è ipotizzato e speculato e giocato, magari con storie da universi alternativi, sulla sua identità. Rivelandone la singolarità, tutto ciò non sarà più attuale. Che storia triste, non c’è niente da ridere. Forse. HAHA.
Ad ogni modo, dato che noi di Stay Nerd quelle storie assurde sulle possibili, seppure improbabili, identità del Joker non solo ce le siamo lette ma in gran parte dei casi le abbiamo anche amate “alla follia“, abbiamo deciso di stilare un articolo sulle 7 teorie più assurde sul Joker, supportate ognuna da una voce particolare dell’universo DC: un fumetto, un film, una fan theory diffusa, un What If, etc. Le più assurde, eh, quindi niente Killing Joke (un comico squattrinato ossessionato dal non far ridere nessuno, tranne sua moglie incinta, vende l’anima per un po’ di soldi ma perde tutto ciò che ama in un giorno e per puro caso…). No, quella teoria è troppo perfetta.
Nella realtà visitata nella celebre storia Flashpoint, in seguito all’assalto del criminale Joe Chill è il piccolo Bruce Wayne a morire e i suoi genitori a sopravvivere. La tragedia segna così profondamente marito e moglie che il primo, Thomas Wayne, diventa Batman e la seconda, Martha (“Marthaaa!”) Wayne, diventa il Joker. Pensate la tensione alle cene di famiglia!
“Cara, mi passi il burro?”
“HAHAHAHAHA!“
Nell’altrettanto nota storia Whatever Happened to the Caped Crusader, sceneggiata nientemeno che da Neil Gaiman (quello di Sandman, tanto per dirne una), ci si immagina il funerale seguente alla morte di Batman. Logicamente si tratta di una situazione dai toni fortemente onirici e ovviamente fuori dal canone. Ogni invitato del funerale narra una sua versione del fu Uomo Pipistrello e uno in particolare, Alfred Pennyworth, racconta una storia davvero interessante, secondo la quale lui stesso aveva negli anni interpretato, da vero esperto e praticante di teatro, i super-criminali nemici di Batman, per dare sollievo alla mente sempre sofferente di Bruce Wayne. Il Maggiordomo fingeva, e tutti i rischi corsi dal Cavaliere Oscuro erano complicate messe in scena. I “giorni migliori” del Padron Bruce, peraltro, secondo il vecchio Alfred erano stati proprio quelli passati a combattere la migliore e più vivace delle sue interpretazioni: quella del folle Joker. Poi, un giorno, si era presentato un vero pericolo, e per fronteggiarlo eroicamente Batman era morto, sacrificandosi. O almeno questa è la versione che racconta Alfred al funerale. Vatti a fidare di Gaiman…
Qui siamo già in una storia canonica e più o meno recente, per la precisione la saga Endgame, in cui un Joker dato per morto non solo si ri-palesa vivo, vegeto e più forte che mai, ma vuole far credere a Batman di essere più di un semplice uomo, di essere una creatura immortale: l’Uomo Pallido, del quale si hanno testimonianze in epoche precedenti alla costruzione di Gotham. La “spiegazione possibile” che Batman dà di questa ipotesi, è che il fango contenuto dai Pozzi di Lazzaro, in grado di resuscitare i morti (vedi Ra’s Al Ghul), sia in realtà un elemento chimico a lenta decadenza. Perciò, mentre allo stato attuale il fango richieda usi ripetuti per mantenere i suoi effetti “magici”, secoli prima conferiva più facilmente abilità sovrumane addirittura superiori. E quanto Joker vuole far credere a Batman, persino convincendolo per un attimo, è che lui sia uno di quegli individui venuti a contatto con il fango primordiale, e che quindi esista da prima della stessa fondazione della città dell’Uomo Pipistrello. L’Uomo Pallido, l’Uomo che ride, sovrumano, probabilmente immortale. Alla fine, Bruce Wayne scarta questa ipotesi, MA, c’è un grosso ma… non riesce a confutarla del tutto.
Esistente dai tempi di Una Morte in Famiglia, saga a fumetti in cui il Joker uccide il secondo Robin, Jason Todd, a colpi di spranga, teoria vecchia ma mai come ora presa in considerazione. Perché? Per il Joker di Jared Leto, ritratto qui sopra in foto (lo vedremo sul grande schermo nel prossimo Suicide Squad, nei cinema ad Agosto), e per il costume da Robin dismesso e vandalizzato dal Joker stesso, mostrato in Batman VS. Superman: Dawn of Justice. Quindi la seguente teoria si riferisce all’attuale universo cinematografico DC. Indizio 1: il costume da Robin ha due fori in prossimità delle spalle, così come Jared-Joker ha due segni non bene identificati nella stessa posizione. Indizio 2: la scritta sul costume vandalizzato dice “Hahaha joke’s on you Batman!“, ovvero qualcosa tipo “ahahah ora sei tu la barzelletta, Batman!“. Indizio 3: Jared-Joker mostra il tatuaggio di un pennuto, sul bicipite destro, possibilmente un pettirosso, in inglese “Robin“. Indizio 4: un altro tatuaggio, la “J” sulla guancia, che può stare per Joker, ma anche per Jason. Tesi possibile: combattendo un altro Joker, quello originale (cosa che raddoppia e quindi non esaurisce la questione identità), Robin-Jason Todd non ha perso la vita bensì la ragione, trasformandosi lui stesso nel nuovo Joker. Il trauma per Batman, in questo modo, sarebbe addirittura maggiore. La stessa teoria esiste anche, seppur molto più debole, nei fumetti (pensate che esiste anche una storia in cui il Joker fa il lavaggio del cervello al terzo Robin, Tim Drake, per far sì che questo prenda il suo posto in caso di morte).
Questa non è tanto una teoria, quanto una singola ipotesi, elaborata nientemeno che da Wonder Woman in un numero di Justice League. Wonder Woman tira in ballo un dio, bastardo e inquietante, appartenente alla mitologia greca e evitato il più possibile, se non temuto, persino da sua madre: Gelos, il dio della risata. Tale dio non rideva della gioia altrui, ma dal dolore e della sofferenza, e benché fosse invisibile, o irriconoscibile, i suoi sogghigni erano sempre udibili, inquietanti, nel silenzio. Questo, per Wonder Woman, potrebbe essere il Joker, o perlomeno il Joker potrebbe essere la sua ultima incarnazione. Non ci sono grandi prove a sostegno di questa tesi, sia chiaro, ma è quantomeno affascinante, non credete?
Ok, ora giochiamo un po’. Nel Batman di Tim Burton, film controverso, dalla peculiare visione del mondo di Batman, il Joker, prima di diventare il folle super-criminale, è… un comune criminale. Jack Napier (pseudonimo che ricorre spesso, tra quelli usati dal Joker), per la precisione un criminale mafioso, fautore in “gioventù” dell’omicidio dei genitori di Bruce Wayne. Ora, in quanto visione di Tim Burton, per quanto per niente collimante con la nostra, dobbiamo comunque considerarla come ipotesi, e ci sembra tanto banale da essere assurda. Invita comunque a riflettere: e se Joe Chill (omicida dei genitori di Bruce Wayne, nei fumetti) fosse poi diventato il Joker? Se il Joe Chill che Batman credeva essere l’omicida dei suoi genitori fosse stato un altro Joe Chill, un omonimo? E se Joe Chill avesse avuto un aiutante? Comunque, tuttora, a noi la versione del Batman di Tim Burton (per quanto abbia prodotto poi un film valido e indipendente, sebbene generata, dall’universo fumettistico) continua a non piacere. E a voi?
Se non avete ancora letto le due saghe di Batman scritte da Snyder, La Corte dei Gufi e La Città dei Gufi, correte a farlo. Fatto? Molto bene. Potete continuare a leggere. Se non le avete lette e continuate, ogni spoiler è solo colpa vostra, e considerate che è tra le migliori storie di Batman di sempre (sono due cicli, ma è un’unica grande storia). Comunque, nella suddetta doppia saga viene rivelato che, dopo Bruce, Thomas e Martha Wayne avevano concepito un altro figlio, ma in seguito a un incidente stradale sospetto… Martha aveva avuto un aborto. Poi però viene anche ipotizzato che in realtà il bambino fosse nato prematuro, e tenuto nascosto al mondo per la sua sicurezza. Con la morte accidentale dei genitori, tuttavia, la sorte del bambino, Thomas Jr., ha seguito risvolti alquanto inaspettati… Il problema è che come al solito, nelle storie di Snyder, non si sa qual è la verità. Scusatemi, ho detto “problema“? Intendevo “figata“. Che il fratello di Bruce sia stato partorito prematuro o sia effettivamente morto in quell’incidente, non si sa. Né si è certi, di conseguenza, che chi dice di essere tale fratello lo sia veramente, o finga, o creda di esserlo ma sia stato solo convinto con l’inganno. Tutto questo per dire: e se il fratello minore di Bruce fosse diventato il Joker? Nell’universo di Flashpoint, la morte del piccolo Bruce ha prodotto un Batman (Thomas Wayne) e un Joker (Martha Wayne). E se nell’universo regolare, la morte dei genitori avesse effettivamente prodotto anch’essa un Batman (Bruce) e un Joker (Thomas Jr.)?
E questa è un’ipotesi che non abbiamo trovato in giro, badate bene, trasuda Stay Nerd da tutti i pori. Non è affatto probabile, lo sappiamo, ma che volete farci, non resistiamo all’idea di fare assurde profezie. Perché, ricordate, ride bene chi ride… come un pazzo.