7Seeds 2: la nuova stagione dell’anime originale Netflix
Dal 26 marzo è disponibile la seconda stagione di 7Seeds, anime originale Netflix tratto dal manga sci-fi di Yumi Tamura, purtroppo ancora inedito in Italia. La prima stagione, uscita l’anno scorso, aveva del potenziale per raccontare una storia diversa dai soliti shonen nei quali troviamo personaggi stereotipati e capacità sovrannaturali o estremamente al di fuori della norma. I protagonisti di quest’opera si distinguono per essere eterogenei sia nel chara design che nei loro comportamenti e ritroviamo questa eterogeneità anche in 7Seeds 2, pur con alcuni difetti.
DISCLAIMER: sono presenti leggeri spoiler della prima stagione
7Seeds 2: da dove riprende il viaggio nel futuro
La seconda stagione di 7Seeds riprende proprio da dove abbiamo lasciato il gruppo Estate B, la seconda divisione di uno dei gruppi di prescelti che dovrebbero ripopolare la Terra. In particolare, all’Estate B si sono aggiunti due ex membri del gruppo A, Ango e Ryo, due tipi piuttosto schivi ma esperti di sopravvivenza, come d’altronde tutti coloro arrivati in questo scenario post-apocalittico.
Infatti, ricordiamo, i gruppi Primavera, Estate, Autunno e Inverno sono composti da persone capaci, in caso di ambienti favorevoli, di sopravvivere poiché addestrati e dotati di una qualche capacità. Nell’Estate B, però, troviamo fondamentalmente dei normali civili come Natsu, sedicenne timida e a suo tempo bullizzata, o Semimaru, un ragazzo ribelle e irruento. Guidati da Botan, una poliziotta informata solo in parte di come funzioni il progetto 7Seeds e come comportarsi una volta liberi dalla conservazione criogenica, così come gli altri gruppi si mettono in marcia alla ricerca di altri compagni, per capire cosa fare in questo futuro così distante e diverso dal loro passato.
Non si può ricostruire l’umanità in così poco tempo
Si può notare fin da subito un cambio di rotta rispetto alla prima stagione. Dopo averci introdotto i numerosi personaggi degli altri gruppi di sopravvissuti, in 7Seeds 2 si preferisce concentrarsi quasi esclusivamente sul gruppo Estate B, a parte qualche sporadico aggiornamento sulla situazione di Hana: la ragazza appartiene al gruppo Primavera ma è fidanzata con Arashi, del gruppo Estate B, perciò è l’unica a mantenere una certa rilevanza per la sceneggiatura. Degli altri gruppi, per il momento, non sapremo nulla, il che naturalmente lascia perplessi: perché mostrare e far conoscere così tanti personaggi allora?
Questa scelta si può giustificare, a nostro modesto parere, così: se si prende in considerazione il gruppo Autunno, organizzatosi come comunità autonoma, è facile immaginare che non tutti i partecipanti si trovino d’accordo su come portare avanti il progetto dei 7Seeds. Dopotutto, anche ai giorni nostri, popoli e Paesi non concordano su ogni cosa, ritenendo di agire innanzitutto per il proprio bene. Dunque, dopo aver avuto diversi confronti, è abbastanza sensato proseguire con la storia di un solo gruppo di questi prescelti e chi meglio di una banda un po’ sgangherata che ce la fa quasi sempre per il rotto della cuffia? Non si può dire però che sia stato riservato loro un trattamento tanto migliore rispetto agli altri.
Per quanto sia facile affezionarsi ai suoi componenti, data la situazione fuori dall’ordinario che si trovano ad affrontare, il gruppo Estate B è poco approfondito come tutti gli altri e i loro background sembrano venir incastrati nel bel mezzo di qualche momento critico giusto per aumentarne la drammaticità, anche se questa farebbe già parte del mood generale della serie, soprattutto nella sua controparte cartacea. Quelle poche cose mostrate tramite ricordi o dette in dialoghi/spiegoni non aggiungono realmente pathos e appaiono solo frettolosi e un po’ campati in aria, perfino quando si tratta di rivelazioni sul progetto 7Seeds, dettagli ovviamente attesissimi dallo spettatore, a cui tocca attendere diversi episodi di questa stagione prima di entrare nel vivo. Un vero peccato, perché invece alcune riflessioni portate da un paio di personaggi sono assolutamente condivisibili, specialmente se pensiamo al momento storico in cui ci troviamo ora.
L’unico messaggio che rimane
Man mano che i misteri riguardanti i seeds si districano o intensificano, infatti, i personaggi cominciano a riflettere sulla loro situazione attuale. Il gruppo Estate B è davvero eterogeneo, così come Ango e Ryo anche lo spettatore potrebbe domandarsi perché questi scapestrati siano stati scelti per essere parte del progetto: ai loro occhi appaiono incuranti delle regole base di sicurezza, poco attenti a ciò che li circonda e anche piuttosto ingenui. Eppure, sono il gruppo più unito di tutta la serie. Se qualcuno rimane indietro, tutti insieme tornano a recuperarlo; si dividono i compiti in base alle loro capacità, senza strafare e riponendo fiducia totale gli uni negli altri… tutte cose che i due nuovi compagni non hanno mai saputo fare, perché preparati esclusivamente alla pura sopravvivenza.
Dal gruppo Estate, insomma, si può allora trarre un messaggio positivo, esaltato dalle loro parole cariche di speranza, che si riaccende quando sono tutti insieme dopo l’ennesimo ostacolo superato: noi, come esseri umani, non possiamo rimanere divisi. Bisogna unirsi e soprattutto imparare dalle difficoltà che stiamo vivendo, per costruire un mondo migliore. L’essere tra i pochi superstiti del cataclisma, in fondo, mette tutto sotto una nuova prospettiva: si può ricominciare daccapo, abituarsi ad un nuovo contesto e provare nuove esperienze, tanto da non desiderare nemmeno di poter tornare indietro, viste le infinite possibilità che si aprono di fronte a noi. Il passato non deve, e in questo caso non può, determinare il nostro futuro: è con questa sicurezza che agiscono i personaggi e allo stesso modo noi dobbiamo guardare 7Seeds 2.
Oltre ad animazioni non sempre al top, con errori anche gravi nei disegni come un doppio piede destro di Semimaru in una scena, e una narrazione non lineare che potrebbe confondere (soprattutto se non si guardano le due stagioni una dietro l’altra), bisogna guardare 7Seeds anche consapevoli della sua sceneggiatura non sempre coerente con sé stessa e del fatto che, se si conosce l’opera originale, avremo davanti un prodotto animato decisamente più edulcorato nei temi e meno curato nella grafica. Tuttavia, si può star certi che anche in questa stagione si cerca di portare avanti almeno gli intenti della prima, dandoci una rappresentazione realistica di un futuro post-apocalittico e mantenendo alta la tensione fino alla fine, nonostante tutto.