Come saprete, la nostra amatissima PlayStation 4 ha da pochi giorni compiuto un anno. Qualcuno dirà che è stato un anno stupendo, innovativo, ricco di fascino e garanzie. I realisti (tipo me), vi diranno che è stato un altro anno del cazzo per il mercato console e benché i dati di vendita degli hardware siano quanto mai incoraggianti, la verità è che non si sa bene dove si sta andando e come che tra riedizioni, slittamenti, firmware farlocchi e via dicendo sembra più che si abbia la console nuova per un contentino o per un certo “feticcio del possesso” piuttosto che per un’oggettiva utilità. Ma stiamo divangando come al solito. Il punto è che un anno è passato e non è stato un anno perfetto! Ecco perché, come riflessione sulla faccenda, Stay Nerd vi propone 8 fail del primo anno di PS4. Tra piccoli e grandi parliamo di sbagli, cazzate o tiri veramente corti tali che più e più volte abbiamo detto sonoramente WTF?!
MINOR FAIL – I piccoli fallimenti
L’aggiornamento di sistema 2.0
C’era una tale attesa dietro l’aggiornamento di sistema 2.0 che quasi non ce la si spiega. La pubblicità, le manovre di informazione social e tutto il resto sono state montate in pompa così magna che quasi ci si aspettava che… boh, la PS4 magari diventasse un Transformer. Il punto è che chi conosce Sony sa bene che l’arrivo di un nuovo aggiornamento con numero seriale successivo al precedente (quindi 2.0, piuttosto che 3.0 e così via) significa spesso una serie di cambiamenti interessanti che permettano al giocatore di fare qualcosa che prima non gli era permesso. Inutile dire che molte persone no si rendono neanche conto delle differenze del nuovo firmware, ma il punto qui non è tanto cosa l’aggiornamento facesse di nuovo, ma cosa esso ha comportato: il blocco della console. Con il nuovo aggiornamento, infatti, moltissime PS4 in modalità standby si bloccavano irrimediabilmente e non riuscivano più a ripartire. La cosa è oggi stata risolta con gli aggiornamenti 2.1 e 2.2 ma è veramente FAIL il fatto che un aggiornamento tanto decantato sia stato foriero di un problema tanto grosso. Ma vogliamo essere buoni ed ecco perché ve lo piazziamo all’ultimo posto.
Il menù
Che il menù di PS4 sia anni luce avanti a quello di PS3 (e si comporti meglio di quello di One) è un dato di fatto e, credo, una verità abbastanza condivisibile. Il punto è che quello stesso menù va inerpicandosi spesso in una serie di scelte che, a dispetto della sua apparente semplicità, fanno spesso bestemmiare non poco. Prendiamo un paio di esempi: il primo è l’impostazione dell’audio/video il secondo è la personalizzazione. Nel primo caso la PS4 ha spesso applicato delle scelte veramente idiote una su tutte la necessità frequente di dover resettare la dimensione dello schermo onde evitare che certi giochi risultassero tagliati. Per quel che riguarda l’audio, personalmente odio una cosa: ossia il settaggio dell’audio cuffia che in certi giochi (tipo Destiny) va addirittura in conflitto con il settaggio del gioco per cui decidere cosa sentire nelle cuffie attaccate al pad diventa una questione di pratica e tentativi. Come se non bastasse, nonostante sia evoluta tecnologicamente (almeno a dire di Sony) la connessione bluetooth di PS4 è la più scema del pianeta e non supporta degnamente nessun prodotto che non sia esclusivamente a marchio Sony. La qual cosa mi fa parecchio girare le palle in un mondo di cuffie, headset e casse wireless. Passando al resto la PS4 non aveva praticamente alcuna opzione per dare un minimo di personalità al menù. Badate perché non stiamo semplicemente parlando di cazzate come i temi (che comunque NON c’erano!) ma di cose basilari come la disposizione in cartelle, o l’opzione di poter decidere se e quando impostare i contenuti installati sul gioco. Leggasi quella lunghissima “striscia” di giochi che partendo da sinistra a destra vi propongono TUTTO quello che avete avviato su console dal punto di vista ludico. Una cosa veramente da cretini, tant’è che con gli aggiornamenti successivi almeno si può dividere parte del contenuto in cartella.
La led bar del controller
Nella top “minor fail” non potevamo non inserire la maledetta light bar del controller. Il Dualshock 4 è un pad fantastico, comodo ed ergonomico e quella luce colorata che lo adorna così caratteristicamente da quel senso di “futuribile” che pur facendo molto anni ’80 in qualche modo convince ed esalta. Il punto è che quella fottuta luce colorata prosciugava batteria come se non ci fosse un domani, costringendo il pad ad una carica continua o, peggio, a giocare a filo! I geni di Sony se ne sono resi conto SOLO dopo essere stati inondati di bestemmie da parte degli utenti, poi si sono detti: “ma sai che c’é? Inseriamo il controllo luminosità del pad nel menù!” e difatti così è stato. Ciliegina sulla torta resta il fatto che a qualsiasi luminosità, la light bar si riflette spesso nel televisore se si gioca alla stessa altezza dello schermo, la qual cosa di notte è un vero calcio in culo.
Le periferiche, i gadget e compagnia cantante
Ok, PlayStation 4 è arrivata sul mercato con un prezzo veramente interessante, soprattutto se lo si confronta con PS3 che all’uscita costava quanto un rene umano acquistato al mercato nero. Siamo stati felicissimi di questa formula salvadenaro che permetteva di portarsi a casa una console nuova con danni per il portafoglio relativamente bassi ma poi apri la scatola e… TAC! Non c’è un quasi un cacchio! Che dire per esempio della cuffietta mono da attaccare al DualShock? Ok, che l’audio delle chat è solo in mono, ma perché cavolo devo sentirmi come Van Gogh se qualsiasi paio di cuffie cinesi costano meno della plastica che le avvolge?! A maggior ragione se pensiamo che Sony è un produttore audio di primo livello, e che ha la sua linea di cuffie economiche in-ear. Al che mi chiedo: ma costava davvero così tanto darmi un paio di cuffie decenti nella scatola? Ma la questione periferiche di PS4 non si esaurisce qui, perché acquistabili separatamente ci sono una serie di gadget veramente cretini tra cui la base per mettere la console verticale (a che serve se sta in piedi già da sola?!) o l’affare per caricare il pad quando non lo si usa… perché poggiarlo semplicemente su una superficie piana è troppo mainstream!
Il profilo social
Ok questo non è proprio un fallimento, ma seguite il ragionamento: Sony aveva promesso una console che connettesse le persone, o meglio, i giocatori, e che permettesse loro di condividere ben più che le informazioni, ma i gameplay e, UDITE UDITE, che permettesse robe da Ritorno al Futuro stile chiedere ad un amico di giocare per noi in streaming onde aiutarci a superare delle zone di gioco ostiche. Cioè come l’assistenza per PC in remoto ma con i videogame. Una roba fighissima ma che NON ESISTE! Se per la condivisione giochi abbiamo dovuto aspettare l’aggiornamento 2.0 (e quindi, per l’appunto, circa un anno), tutte le altre feature promesse non esistono e non sono neanche in programma! Quel che possiamo fare con il tasto Share è quindi scattare foto, registrare video e condividerli su Facebook che è poi la stessa cosa che ormai offrono quasi tutti i videogame tripla A (ok magari non i video, ma le foto con i filtrini si!). E così la feature diventa di per sé inutile o solo al servizio di poche categorie di utenti tra cui due, in particolare, fanno salire il nervoso: quelli che condividono i loro live stream sperando che qualcuno visiti il loro canale Twitch (si, fammi sapere quando proietti che arrivo!) e quelli che si scattano le fotografie (magari con PSEye) in stile testimonial pubblicitario, con tanto di pose plastiche e facce felici. Perché è troppo da tipo giusto essere social! OH YEAH!
MAJOR FAIL – Le cazzate epiche
PSEye e Playroom
Questa è stata grossa, perché dietro questa faccenda c’è stato anche un “doloroso” scandalo a sfondo sessuale. Ma partiamo dalle basi, ossia da PlayStation Eye che è forse, al pari del Kinect, uno degli oggetti più inutili che possiate acquistare in un negozio. Supportata da… niente… la telecamera di PlayStation 4 viene venduta separatamente ad un prezzo indecente e stand alone, senza il beneficio di alcuna attività ludica che non sia l’inutile Playroom pre-installata su PS4. Come, ma anche peggio della sua precedente versione, la telecamerina vi sollazzerà giusto il tempo di scartarla e cazzeggiare con i comandi vocali per poi finire a prendere la polvere. Ma dove sta lo scandalo? Playroom, che altro non è che una applicazione in realtà aumentata con cui far finta di divertirsi con attività per idioti permette anche di registrare e mandare in streaming i video ripresi con la PSEye perché, ricordiamolo, la PS4 è una console TROPPO GIUSTA E GIOVANE! E quindi che facevano dei tizi? Ci davano dentro davanti alla telecamera girando porno amatoriali! Il bello è che non solo Sony se n’è accorta troppo tardi, quanto poi la società non può realmente impedire che la cosa succeda. Certo arrivano i ban, ma basta una mail fasulla che voilà! I Pornoattoristation sono di nuovo online! E pensate! Potete anche trombare con un nugolo di robottini che vi saltellano addosso! I primi porno in realtà aumentata in pratica!
La lineup di esclusive
Al podio dei major fail di PS4 troviamo l’apice della tristezza ossia: I VIDEOGAME IN ESCLUSIVA. Ok, qualcuno di voi sarà lì ad essere felicissimo per la sua copia di Killzone: Shadowfall, io piuttosto vorrei capire quanti di voi lo hanno già rivenduto al Gamestop. Siamo seri: Sony quest’anno ha tirato fuori su PS4 3 esclusive in croce: Knack, Killzone e DriveClub. Speriamo di non dover spendere parole e che siate tutti coscienti che sono 3 giochi veramente di merda. No sul serio, non c’è un’altra parola. Knack è forse il platform più scemo del pianeta e tant’è che, se uno volesse un giochetto in stile “for kidz” si rivolgesse a altre robe come Skylanders o Disney Infinity che almeno hanno strutture ludiche semplici ma solide. Killzone è il tripudio dell’estetica e dei particellari ma, come sempre, a dispetto di un’ottima grafica sotto c’è un prodotto anacronistico, vecchio e pure noioso. DriveClub… bhé… non funziona. Per cui che resta? Ti resta InFamous,che però ha un protagonista farlocco e un gameplay con situazioni meno interessanti che in passato (sistema karma, dove sei???) e tutti i BELLISSIMI titoli terze parti come quella cagata di Watch Dogs. Ma sapete qual’è il bello? Il bello è che la situazione è così drammatica che siete felici di ricomprarvi giochi vecchi tirati a nuovo come The Last of Us o Black Flag questo perché spendere 300 e più euro per una console e lasciarla a prendere la polvere per mesi (la cosiddetta “sindrome da Wii U”) ovviamente non vi piace. Cazzarola non piace a nessuno!!!
Le cose belle… domani
Ma il primo e più grande problema con PS4 è che nel suo primo anno la console Sony, per quanto bella, sia sembrata una enorme, gigantesca, beta. L’idea con entrambe le console tirate fuori da Microsoft e Sony è che sembrano entrambe tirate fuori di fretta e furia come se ormai si dovesse per forza accontentare gli utenti che le volevano. Pur vero che PS3 è durata praticamente un decennio, ma anno più, anno meno, valeva forse la pena aspettare un altro po’. Questo perché, a ben pensarci, tutte le cose belle promesse tra features, giochi e compagnia bella non sono ancora arrivate o hanno subito slittamenti tali che, di fatto, è passato un anno. Quell’anno che abbiamo appena trascorso e che forse poteva essere gestito meglio. Ci sembra che la parola chiave di questo anno di videogame (e quindi anche di PlayStation) sia stata “slittamento”. E questo è male.