C’era una volta… O forse no…
Vi è mai capitato di imbattervi in citazioni di libri, anche piuttosto interessanti, che nella realtà non esistono affatto? Questi testi inesistenti sono conosciuti come pseudobiblia e la narrativa ne è piena zeppa.
Lo pseudobiblium è un libro che non è mai stato effettivamente scritto, e citato in un’opera di finzione come se fosse realmente esistente. Questo espediente narrativo è molto intrigante ed in grado di infittire la trama rendendo più “vero” l’universo descritto dall’autore. Noi di Stay Nerd ci siamo divertiti a selezionare alcuni di questi “libri immaginari”, ovviamente con una particolare attenzione verso quelli d’impronta rigorosamente nerd.
“Libro rosso dei Confini Occidentali” di Bilbo Baggins e Frodo Baggins
Non potevamo non cominciare dal libro immaginario che ha instillato le radici di tutto l’universo fantasy. Narrativamente parlando, si tratta della fonte letteraria dalla quale attinge J. R. R. Tolkien per raccontare le avventure della Terra di Mezzo, citandolo anche nel prologo de Il signore degli Anelli. Il suo nome deriva dalla copertina, in pelle rossa, e dal luogo in cui veniva preservato, a Sottotorri dai Belpiccolo, custodi dei Confini Occidentali. Questo sarebbe il famoso libro redatto da Bilbo, il quale comprende Andata e Ritorno, che narra le vicende de Lo Hobbit, La Caduta del Signore degli Anelli e Il Ritorno del Re, e corrisponde a quelle della celebre trilogia tolkeniana. Sarebbe bello conoscere l’effettiva stesura scritta dal buon Bilbo di suo pugno, ma dobbiamo accontentarci dell’erudito professore britannico.
La storia infinita” del Vecchio della Montagna Vagante
Questo non è solo il titolo del romanzo di Michael Ende – da cui è stato tratto l’omonimo film di Wolfgang Petersen, e altri sequel – ma anche il libro che Bastian ruba all’antiquario, rilegato in pelle con l’Auryn in copertina. Questo tomo racconta le vicende di Fantàsia, lette dal giovane Bastian, attraverso una storia dalla struttura ciclica in cui l’ultimo capitolo riporta comunque al primo, rendendola di fatto una “storia senza fine”. La chiave di lettura di questo romanzo rimanda però al racconto che coinvolge tutti gli abitanti dell’universo, implicando non solo i personaggi di una storia ma anche chi la legge, rendendo essi stessi protagonisti di un qualcosa di più grande.
“Guida galattica per gli autostoppisti”
Stiamo ovviamente parlando del bestseller universale per tutti i viaggiatori intergalattici, continuamente citata nel romanzo (omonimo) di Douglas Adams. Il libro si presenta come una sorta di e-book a comando vocale in grado di fornire consigli utili a chiunque si avventuri in un viaggio nello spazio. La guida vende bene per due semplici ragioni: costa poco, invita in maniera tutt’altro che discreta a non farsi prendere dal panico (la scritta “DON’T PANIC” è ormai iconica) ed è un’utilissima fonte d’aiuto per Arthur Dent e i suoi compagni di sventura. Certo averne una copia tra le mani non dispiacerebbe affatto.
“La Danza dei Draghi”
Quella che dona il titolo all’ultimo volume attualmente uscito delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R. R. Martin, nel mondo martiniano è una ballata che narra la guerra civile tra due fazioni Targaryen per la supremazia sul Trono di Spade. Per quanto sappiamo viene normalmente cantata da due voci, una maschile ed una femminile. Nella saga di libri vengono nominati svariati testi, ballate e canzoni, ma questa è sicuramente la più celebre, citata più volte anche nella serie TV. Anche noi vorremmo sentire narrare dettagliatamente, con tutte le licenze del poema epico, la storia della sanguinosa guerra tra i discendenti di Valyria, che ha quasi sterminato l’antica casata.
“Necronomicon Ex-Mortis”
Palesemente ispirato al lovecraftiano Necronomicon di Abdul Alhazred – altro celeberrimo pseudobiblium – questo antico libro sumero è il testo maledetto con il quale ha a che fare il povero Ash Williams nella (semi) trilogia horror-fantasy La Casa, La Casa 2 e L’armata delle tenebre. Nei primi due film il libro è la causa del risveglio di una demoniaca entità che prende il controllo di tutti i cari di Ash, compresa una sua mano. Nel terzo capitolo della saga lo sventurato si ritroverà nel medioevo dove potrà finalmente riporre il libro al suo posto, ma per farlo dovrà declamare correttamente la formula “Klaatu barada nikto”, altrimenti evocherà un esercito di morti. Chi ha visto il film sa bene come è andata a finire. Non siamo certi di voler avere a che fare con quel libro ma, in caso di necessità, di certo noi diremmo le parole giuste.
“La filosofia del viaggio nel tempo” di Roberta Sparrow
Donnie Darko è uno dei film più enigmatici e significativi di inizio secolo, e uno degli elementi che alimentano il mistero che caratterizza la storia narrata nell’opera di Richard Kelly è proprio il libro esoterico regalato a Donnie dal suo professore di fisica. La lettura di questo testo è il seme che instilla nel protagonista la convinzione di poter viaggiare nel tempo e di come poterci riuscire. Abbiamo sentito parlare di una riproduzione effettiva del libro: certo non sarebbe la stessa cosa, ma chi ci conferma che questo non sia davvero autentico? Del resto anche Donnie ha dubitato di ciò che viene definito “reale”…
“Se tendi l’orecchio” di Shizuku Tsukishima
Vera e propria ossessione della giovane protagonista del film d’animazione I sospiri del mio cuore di Hayao Miyazaki, è il romanzo che le si forma nella mente ogni giorno più nitido da quando vide per la prima volta una bambola a forma di gatto antropomorfo nel negozio di un antiquario. La bambola si chiama Baron e sarà, assieme a lei stessa, protagonista di una fantastica avventura nella ricerca della vena di lapislazzuli. Attraverso le sue fantasie non possiamo fare a meno di desiderare di conoscere il finale di questo romanzo inedito.
“Loveless”
Chiunque abbia giocato a Final Fantasy VII Crisis Core avrà notato gli affascinanti estratti di questo libro recitati da Genesis. La vicenda narra di tre amici, costretti a dividersi e a scontrarsi alla ricerca di quello che viene definito il “dono della dea”. Inutile dire che ognuno dei protagonisti della vicenda abbia delle similitudini con i personaggi principali del videogame. Gli enigmatici versi ci fanno rimpiangere l’esistenza di una copia effettiva del volume che Genesis porta sempre con sé.
“Spade e scudi” di Varric Tethras
Per chi conosce la saga di Dragon Age, saprà perfettamente che dal secondo capitolo Varric è una presenza fissa nel party di gioco, oltre ad essere una controparte umoristica e l’ufficiale narratore delle vicende del Thedas. Notoriamente tra Varric e Cassandra con corre buon sangue, ma motivo di riappacificazione sembra essere l’ultimo capitolo di una saga letteraria del buon nano. Varric lo considera uno dei peggiori che abbia mai scritto ma Cassandra lo apprezza così tanto da definirlo “magnificamente osceno”. Cosa mai avrà scritto da coinvolgere addirittura l’inflessibile Cercatrice?
Li conoscevate tutti? E voi quale libro immaginario vorreste leggere nella realtà?