Tenete i vostri giganti al guinzaglio!
In una cantina una ragazzina si punge un dito, sporca di sangue una borsetta e sussurra: “Thurisaz. La spina. Il martello. Prendi la forza dei miei nemici e rimandagliela per mille e mille volte”.
Barbara ama il fantasy, gioca a Dungeons & Dragons e ha una sacra missione da compiere: proteggere il mondo dai giganti. Vincitrice del Gran Guinigi nel 2011 come miglior sceneggiatura, l’opera scritta da Joe Kelly e illustrata con grazia da JM Ken Niimura sa incuriosire, coinvolgere e infine colpire con una potenza inaspettata. Data l’uscita della nuova Titan Edition della Bao Publishing, sembra più che doveroso rendere omaggio a questa straordinaria graphic novel. Questa nuova edizione comprende tante tavole inedite, un’intervista agli autori e la sceneggiatura del primo capitolo, elemento molto interessante perché ci aiuta a capire la costruzione della storia. La nuova copertina è invece un tributo al nuovo live action disponibile su Netflix, la cui visione è decisamente consigliata, ma ovviametne dopo aver recuperato l’opera prima.
Perché, quindi, vale la pena leggere I kill giants?
Riprendendo le parole della protagonista, I kill giants sa essere realmente spina e martello. È infatti spina tramite l’ironia pungente che prende forma per mezzo di Barbara: lei non segue la moda, porta orecchie di animale sulla testa e non si fa problemi a rispondere per le rime a chiunque le si pari davanti indipendentemente se sia un bullo o il preside della scuola. Le sue frecciate sagaci sono segno di una mente vivace e di un’intelligenza che sfugge alla logica quadrata della società convenzionale. Il martello si rivela invece attraverso le verità nascoste dietro il mondo di Barbara; la ragazza proietta tutte le sue energie sui giganti, li studia, li classifica e si adopera per sconfiggerli grazie alla sua arma più potente, il martello chiamato Coveleski. Il perché di tanta dedizione sarà talmente devastante da colpire il cuore del lettore più cinico.
Ma cosa sono i giganti? Sono una vera minaccia? Esistono davvero? Per capirlo occorre addentrarsi nel mondo di Barbara, immergendosi in una realtà vista con gli occhi di chi sa guardare da una diversa prospettiva.
La “prospettiva” di Barbara è il mondo che solo lei sa vedere e che sembra sfuggire a tutti gli altri. Da ogni angolo sbucano fate e folletti, che osservano e commentano muovendosi sotto il naso di tutti, pur rimanendo innocui per gli ignari umani. I giganti ovviamente sono tutt’altra storia, nonostante siano enormi non sono semplici da scovare e la loro sete di distruzione è una minaccia troppo terribile perché possa essere ignorata. È per questo che Barbara si carica dell’onere di difendere la città dai giganti, costruendo trappole, preparando le armi e studiando i piani d’attacco. Tanta dedizione attira l’attenzione di Sophia, la nuova ragazza della scuola che, non conoscendo nessuno, si avvicina all’eccentrica Barbara. Nonostante un’iniziale noncuranza di quest’ultima, tra le due inizia a nascere un’amicizia, una novità per la nostra piccola eroina, la quale di solito tende ad essere tenuta a distanza di sicurezza, anche dai suoi compagni di sessione di gioco.
Inutile dire che per il mondo “normale” Barbara sia la tipica ragazza problematica che fatica ad andare d’accordo con compagni e professori, che viene presa di mira dai bulli e ha frequenti sedute dalla psicologa della scuola, la quale cerca in ogni modo di trovare un contatto con lei. Per quanto inizialmente si ponga come un personaggio decisamente scomodo e invadente, è proprio la psicologa l’inaspettato tramite nel mondo spezzato di Barbara. La situazione della ragazza è infatti molto più complicata di quanto si possa pensare. Una situazione di cui il lettore è inizialmente ignaro e che è legata alla paura viscerale della ragazzina di salire al piano di sopra, costringendola a dormire in una tenda in cantina. Man mano che si procede con la lettura, questo mondo spaccato in due sembra ricongiungersi sempre di più fino alla rivelazione del vero “segreto” della famiglia di Barbara, in quella che si potrebbe definire una vera e propria secchiata di acqua gelata.
Amicizia, drammi familiari e bullismo, argomenti sfruttati in tutte le salse diventano immediatamente nuovi e originali proprio grazie a Barbara e la sua lotta contro i giganti. La storia di Joe Kelly sa infatti trasformare le tematiche tipiche del romanzo di formazione in una ballata epica, in cui il nostro ordinario presente traspone le difficoltà della vita in un’epopea eroica, in cui viene tracciato il cammino dell’eroe.
Leggere I kill giants è una scoperta continua a ogni pagina, e se si vuole scendere più nel dettaglio occorre per forza fare qualche spoiler perciò, a chi non lo ha ancora letto, consigliamo di concludere qui la lettura dell’articolo e andare subito a recuperare il fumetto. Tutti gli altri, invece, tengano stretti i propri martelli perché non è ancora finita!
Sei più forte di quanto credi
La vera genialità dell’opera risiede nella costante sospensione tra realtà e fantasia. Inizialmente crediamo che il mondo di Barbara sia esattamente come ci viene mostrato, in seguito, mentre iniziamo a capire la verità, ci iniziamo a convincere che sia tutto frutto della fantasia della nostra protagonista, e che sia qualcosa in stile Un ponte per Terabithia, ma con l’arrivo del titano tutto si confonde.
Per quanto il nostro cervello tenti di razionalizzare cosa stia accadendo, in qualche modo qualcosa non torna. Lo scontro finale si veste di un velo di incredulità che rende la vicenda assurda e verosimile allo stesso tempo. Ciò che riteniamo certo è che il titano altro non è che la rappresentazione della morte. Una volta afferrato questo concetto tutto diventa immediatamente chiaro: Barbara inveisce contro il titano, gli urla contro che non avrà mai sua madre e si avventa contro di lui brandendo il suo enorme martello magico Coveleski. Poi, una volta sconfitto, il titano le dice che non è lì per sua madre, ma per lei. La lotta contro il titano è, di fatto, la battaglia contro la sua paura più grande, quella della morte. In seguito al combattimento Barbara riemerge dall’oceano come rinata, comprende che è proprio la brevità della vita che dà significato alle nostre azioni e una volta tornata a casa è pronta ad affrontare la malattia della madre. Dopo il funerale Barbara saluta da lontano il titano come un vecchio amico e, sorridendogli, gli assicura che starà bene.
I kill giants è una favola moderna in grado di affrontare temi assoluti con una semplicità disarmante, insegnandoci ad osservare con gli occhi di chi sa reinterpretare il mondo e facendoci capire che non si può sfuggire dalla realtà, ma anche che la realtà è quella che noi consideriamo tale. Questa lettura regala calde lacrime assieme ad una storia dolce e potente allo stesso tempo, da portare nel cuore come un tesoro prezioso.