Un viaggio fantascientifico
Orientarsi all’interno del vasto panorama della produzione fantascientifica può essere davvero arduo, soprattutto per i nuovi lettori. Alieni, robot, viaggi nel tempo, apocalissi zombie: perdersi è semplicissimo.
Ci sono però alcuni grandi classici la cui lettura è quasi un must se volete considerarvi conoscitori del genere. Che siate da sempre appassionati di fantascienza o che vi stiate affacciando per la prima volta a questo affasciante mondo, non potete assolutamente far mancare questi titoli alla vostra collezione!
Fahrenheit 451 – Ray Bradbury (IBS)
“Bruciare sempre, bruciare tutto. Il fuoco splende e il fuoco pulisce.”
Nella società distopica immaginata da Ray Bradbury, il compito dei vigili del fuoco non è quello di spegnere gli incendi, bensì di appiccarli, consegnando alle fiamme le case di coloro che nascondono illegalmente dei libri. Un futuro spaventoso, in cui la cultura viene soppiantata dalla corsa frenetica verso il progresso tecnologico e in cui la lettura è vista come un’attività pericolosa, da ostacolare ad ogni costo, nella convinzione che la stimolazione del pensiero autonomo conduca a tensioni e conflitti sociali. A ribellarsi silenziosamente a questa imposizione è Guy Montag, pompiere da sempre, che a seguito di un incontro casuale decide di infrangere le regole. La carta stampata gli permetterà di aprire finalmente gli occhi sulla realtà, cambiando irrimediabilmente il suo modo di porsi con il mondo.
Scritto nel ’53, ma ancora sorprendentemente attuale, Fahrenheit 451 è un pilastro della fantascienza distopica, che invita a interessarsi a tutto ciò che ci circonda, leggendo, informandosi e ponendosi sempre delle domande.
Il mondo nuovo – Aldous Huxley (IBS)
Riferendosi a una battuta shakespeariana in cui l’aggettivo “brave” è utilizzato nell’accezione di “eccellente”, Huxley ci presenta A brave new world (questo il titolo originale dell’opera), ovvero una visione in chiave ironica di quello che potrebbe essere il migliore dei mondi auspicabili. Anticipando temi quali l’eugenetica e il controllo mentale, ci mostra un futuro in cui il Fordismo si estende alla genetica e alle relazioni sociali, ogni aspetto della vita dell’individuo viene controllato e programmato e la popolazione viene assoggettata tramite un appagamento fittizio indotto dal soma, sostanza stupefacente distribuita in modo gratuito.
Un libro a tratti inquietante, che può sembrare assurdo o eccessivo, ma che spinge a importanti riflessioni sull’affermazione della propria identità. Commentandolo a 50 anni di distanza, lo stesso autore scriveva:
“Con una TV sempre più invadente, psicofarmaci prescritti anche ai bambini, “purché stiano buoni”, la politica ridotta ad una rissa continua, il progressivo disinteresse del cittadino verso il mondo che lo circonda. Ci stiamo già trasformando in automi, e senza bisogno di genetica o radiazioni; i ricchi sono sempre più ricchi, i poveri ormai sono una realtà anche nei paesi un tempo detti “sviluppati” o “industrializzati”. A quando la distribuzione di droga per alienare ogni residuo di personalità?”
2001: Odissea nello spazio – Arthur C. Clarke (IBS)
Quante volte tendiamo a fare paragoni tra i film e i romanzi da cui sono tratti, giungendo alla conclusione che “il libro è sempre più bello”? Ci siamo mai chiesti però cosa succede quando libro e film prendono vita insieme, influenzandosi a vicenda e crescendo di pari passo?
Se avete amato la pellicola di Stanley Kubrik, non potete rinunciare a leggere questo libro, che non ne rappresenta un punto di partenza (in quanto il regista e lo scrittore Arthur Clarke hanno lavorato insieme alla stesura di romanzo e sceneggiatura) ma che in qualche modo lo completa. La trama è dunque la stessa: il ritrovamento di un misterioso monolite, che emette segnali radio di incredibile potenza in direzione di Saturno, spinge gli scienziati a organizzare una missione per indagare sulla natura del monolite e dei messaggi che invia. Cinque uomini, guidati da un computer autocosciente e ultrasofisticato, capace di emulare in tutto la mente umana, partono quindi per una incredibile avventura a bordo dell’astronave Discovery.
Dune – Frank Herbert (IBS)
Romanzo in cui le riflessioni (attualissime) sull’ambiente si intrecciano a quelle sulla politica e sulla religione, Dune rappresenta il primo vero e proprio esempio di “fantascienza ecologica”. Nelle sue pagine Herbert ha saputo evocare immagini nitide, non limitandosi a nominare pianeti e galassie sconosciute, ma creando un intero dettagliatissimo ecosistema e influenzando tutto l’immaginario fantascientifico successivo, a partire da Star Wars, come lo stesso George Lucas ha più volte ammesso.
La storia ruota intorno a un conflitto tra due casate, gli Atreides e gli Harkonnen, per il controllo di Arrakis (conosciuto anche con il nome di Dune), pianeta inospitale e desertico, ma preziosissimo in quanto unica fonte della “droga delle droghe”, il Melange, su cui si basa l’intera economia dell’Impero. In questa landa ostile, il giovane Paul Atreides, figlio del Duca Leto I e della sua concubina, dovrà affrontare un difficile percorso di crescita personale per arrivare a compiere il suo destino.
La svastica sul sole – Philip K. Dick (IBS)
Di libri che si interrogano su quale sarebbe stato il destino del mondo se la Seconda Guerra Mondiale fosse stata vinta dalle Potenze dell’Asse ne sono stati scritti moltissimi, a partire da Svastika Night di Katherine Burdekin, pubblicato prima ancora dello scoppio del conflitto, nel 1937, fino ad arrivare a opere più recenti, come Fatherland (Robert Harris, 1992). La svastica sul sole rimane però l’esempio più significativo.
In questa ucronia, il presidente Franklin D. Roosevelt viene ucciso dopo un solo anno di mandato: senza più un leader capace di guidarli, gli Stati Uniti finiscono per perdere la guerra ed essere ridotti a una colonia, divisi tra Giappone e Germania. L’amore di Dick per la cultura orientale lo spinge ad ambientare il romanzo nella parte nipponica del Paese, dove gli occupanti, dipinti come civili e rispettosi in contrapposizione agli spietati nazisti, si interessano alla storia e all’arte americana prebellica. Qui, la vita delle persone sembra ruotare intorno a due libri: l’I Ching, oracolo cinese che scandisce le giornate e guida le decisioni di tutti i protagonisti, e La cavalletta non si alzerà più, best-seller del momento in cui si racconta una versione diversa della storia, in cui l’Asse sarebbe stato sconfitto dagli Alleati.
Ubik – Philip K. Dick (IBS)
“Io sono Ubik. Prima che l’universo fosse, io ero. Ho creato i soli. Ho creato i mondi. Ho creato le forme di vita e i luoghi che esse abitano; io le muovo nel luogo che più mi aggrada. Vanno dove dico io, fanno ciò che io comando. Io sono il verbo e il mio nome non è mai pronunciato, il nome che nessuno conosce. Mi chiamo Ubik, ma non è il mio nome. Io sono e sarò in eterno.”
Scrittore con una produzione talmente sconfinata da meritare ben due posti nella nostra classifica, Philip K. Dick concentra in Ubik tutti i temi chiave della sua narrativa: il labile confine che separa la realtà dall’illusione e la vita dalla morte, il confronto con la Divinità, il rapporto malato tra uomini e oggetti, la reificazione umana. Ne risulta un romanzo unico, sconvolgente e psichedelico, tra i più pessimisti e tra i più amati dell’autore.
Le vicende in cui si trovano coinvolti Joe Chip e agli altri dipendenti della Runciter Associates, dopo essere sopravvissuti ad un attentato dinamitardo organizzato dal proprietario di una agenzia rivale, vi rapiranno e confonderanno, facendovi porre domande sempre nuove. Fino alla fine non saprete mai per certo cosa sta accadendo, ma ne varrà la pena.
La fine dell’Eternità – Isaac Asimov (IBS)
Non si può parlare di fantascienza senza parlare di Asimov. E benché il valore artistico di saghe come Il ciclo delle Fondazioni sia indiscutibile, abbiamo deciso di proporvi un titolo autoconclusivo, che ha comunque ben poco da invidiare agli altri dello stesso autore.
Nel XXVII secolo, l’uomo non è ancora in grado di compiere viaggi interstellari, ma ha sviluppato un sistema che gli permette di muoversi attraverso i secoli. A seguito di questa scoperta, viene fondata l’Eternità, una casta elitaria i cui membri (gli Eterni), intraprendono viaggi nel tempo allo scopo di individuare cambiamenti impercettibili da applicare alla Realtà, i “Minimi Mutamenti Necessari”, al fine di preservare l’umanità dai suoi stessi errori, raggiungendo il “Miglior Risultato Possibile”.
Andrew Harlan, Tecnico dell’Eternità, svolge il suo lavoro in modo totalmente asettico e impeccabile, almeno fino al giorno in cui incontra l’affascinante Noys Lambent. Innamoratosi suo malgrado della ragazza, si troverà di fronte ad una scelta impossibile: obbedire ai suoi superiori attuando un mutamento di realtà che cancellerà Noys dall’esistenza o porre per sempre fine all’Eternità?
Fiori per Algernon – Daniel Keyes (IBS)
Nato nel 1959 come racconto breve all’interno di Le meraviglie del possibile, antologia che raccoglie storie di tutti gli autori considerati pietre miliari della fantascienza (se ancora non ne possedete una copia, correte subito in libreria), fu ampliato dall’autore nel 1966 per dare vita a un romanzo omonimo.
Racconta la storia di Charlie, affetto da un ritardo mentale, che si sottopone come prima cavia umana per una terapia sperimentale allo scopo di accrescere il suo QI. Tale procedimento ha già dato i suoi frutti sul topolino Algernon, triplicandone le facoltà intellettive.
Oltre al merito di trattare in modo delicato temi come la disabilità, la discriminazione e l’inserimento di persone ritardate all’interno della società, Fiori per Algernon vanta uno stile narrativo unico. Raccontando le vicende attraverso i diari del protagonista, l’autore ci permette di vedere in modo tangibile i miglioramenti di Charlie: non solo la sua grammatica si fa via via più corretta, rendendo i suoi resoconti più leggibili, ma anche la sua visione del mondo sembra diventare sempre più completa e meno ingenua.
Se avete un minimo di cuore, arrivati alla fine del libro non potrete non versare una lacrimuccia.
Guida galattica per autostoppisti – Douglas Adams (IBS)
Perché è indispensabile uscire di casa con un asciugamano sempre pronto all’uso? Qual è la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto? Ma soprattutto: qual è la domanda fondamentale?
A questi e ad altri assurdi interrogativi risponde (o forse no) la geniale “trilogia in cinque parti” di Douglas Adams, seguendo le avventure di Arthur Dent, dal momento in cui scopre che la Terra sta per essere demolita dalle astronavi Vogon per fare spazio allo snodo di un’autostrada iperspaziale.
Arthur si salva dalla distruzione del suo pianeta natale grazie all’aiuto dell’amico Ford Prefect, che scopre essere un alieno proveniente da Betelgeuse, e ai consigli pratici contenuti all’interno del bestseller universale Guida galattica per autostoppisti (libro che, nonostante le lacune a livello contenutistico, vanta le due incredibili qualità di essere economico e di recare la rassicurante scritta “DON’T PANIC” sulla copertina).
Battute e personaggi della saga sono ormai diventati iconici (talmente tanto che nel 2001 i fan di Adams hanno istituito il “Towel day”) e la Guida rappresenta un elemento immancabile all’interno della libreria di ogni nerd che si rispetti!
Le visionarie. Fantascienza, fantasy e femminismo: un’antologia – (a cura di) Ann & Jeff VanderMeer (IBS)
Per la nascita del genere fantascientifico, si sa, dobbiamo ringraziare una donna: Mary Shelley, che nel 1818 ci regalava quel capolavoro di Frankenstein. Dopo di lei, la produzione femminile in questo campo è rimasta molto in sordina, almeno fino agli anni ’70, quando la fantascienza ha visto emergere numerose scrittrici interessate ai temi femministi.
Le visionarie non è un romanzo classico, come gli altri proposti, ma una pubblicazione recentissima (in Italia, il libro è uscito nel febbraio 2018) che riesce a rappresentare un buon punto di partenza per chiunque intenda addentrarsi nel mondo della letteratura fantascientifica femminile. Un’interessante antologia che mette insieme 17 traduttrici per 29 racconti di scrittrici, includendo nomi storici e di rilievo, quali Ursula Le Guin, Angela Carter e Joanna Russ, insieme ad altri ancora poco conosciuti in Italia. Donne che parlano di donne, in un caleidoscopio di storie in cui ricorrono temi quali la maternità, l’oppressione, gli stereotipi di genere, la lotta con il proprio corpo, l’avvicendamento generazione. Assolutamente consigliato.