Cacciatori di fantasmi
Nel sottobosco delle piccole produzioni indipendenti su Steam non è raro imbattersi in progetti interessanti nati dalla volontà di ibridare generi e contesti diversi per creare qualcosa di originale. In tal senso è recentemente stato pubblicato in accesso anticipato Hellsign, titolo di Balistic Interactive, che allo stato attuale delle cose permette di essere giocato nel primo atto dei tre promessi.
Da amanti dell’horror in tutte le sue forme, quello che ci ha avvicinato da subito e ci ha convinti a provare il gioco è sicuramente lo scenario scelto: nelle vesti infatti di un investigatore dell’occulto ben organizzato, di quelli insomma che siamo soliti vedere in certe trasmissioni piuttosto trash oggigiorno, dovremmo, per l’appunto, investigare, in varie location in cui sono stati segnalati fenomeni paranormali. Se vi aspettate un classico survival da queste premesse vi sbagliate di grosso. Siamo infatti di fronte ad un gioco di ruolo vero e proprio, con una fortissima componente gestionale, il tutto incorniciato con la classica prospettiva “a la DIablo”. Ne consegue che l’equipaggiamento e la strumentazione avrà un ruolo determinante e articolato nelle “quest”. Il lavoro fatto per applicare la complessità tipica dei gdr più esigenti al tema del gioco, è encomiabile.
Ecco quindi che sulla scena degli eventi paranormali saremo chiamati a tirar fuori dalla borsa gingilli di ogni tipo come luci ultraviolette per trovare le macchie di sangue, trappole e dispositivi esp per rilevare energia soprannaturale. Questo perché, come le prime quest del gioco ci insegnano portandoci per mano a scoprire tutte le caratteristiche del gameplay, ogni location offre diversi obiettivi, ad esempio scoprire prove delle energie misteriose che insidiano il luogo, da studiare nei vari volumi all’interno del proprio inventario che danno degli indizi sulla natura dell’oggetto trovato (ad esempio la natura esoterica precisa di un amuleto). Gli oggetti e le prove poi possono essere “combinati” per arrivare a nuove deduzioni utili a capire l’origine dei disguidi ectoplasmatici che ci circondano, o ad acquisire nuova esperienza. È presente anche una parte action shooter nel gameplay, ma questa ci ha lasciati piuttosto freddini. La colpa è da imputare ai controlli e alla reattività degli stessi. Il nostro personaggio può sparare a ragni ed altre creature ma abbiamo trovato la cosa estremamente scomoda e imprecisa. I movimenti tank stile Resident Evil old school mal si sposano con questi frangenti shooting (in realtà si sposano male sempre, vista la tipologia di gioco) e a causa di un evidente input lag mirare i nemici con il mouse e centrarli diventa un’impresa titanica.
Il gioco prevede una storia che al di là delle singole case infestate da esplorare liberamente ci porta anche in varie location specifiche per interagire con altri personaggi. Questa parte mette in risalto le scarse risorse del team di sviluppo, anche a livello artistico. Schermate fisse in background indicano il luogo in cui ci si trova (come il bar, casa propria o il negozio d’armi) e i dialoghi si svolgono tramite finestre in cui compare la miniatura degli interlocutori e relativo testo. Non so se è una precisa scelta degli sviluppatori o un risultato involontario, ma design e dialoghi trasmettono una terribile aria da gioco “trashone” americano anni ’90, tipo Road Rush. Non che debba dare fastidio per forza in generale, ma questo fattore, unito al fatto che più che investigatori diventerete presto dei mercenari dotati da un arsenale incredibilmente letale, fanno davvero a cazzotti con il mood oscuro e intrigante da ghost movie che il gioco ci introduce dall’inizio, anche grazie ad un comparto grafico gradevole, seppur davvero molto ripetitivo andando avanti.
Naturalmente il gioco è in costante aggiornamento da parte degli sviluppatori e promette di essere completo nel 2019 inoltrato. Per quella manciata di ore che l’abbiamo potuto provare, HellSign si è presentato sicuramente come un titolo con qualche potenzialità, soprattutto per le intriganti meccaniche investigative e per l’atmosfera, spesso vivacizzata da poltergeist e altri eventi che possono capitare in game durante la vostra esplorazione. Rimane comunque un titolo più indirizzato agli amanti degli action rpg che cercano una originale variazione sul tema che ai fan dei survival horror veri, i quali probabilmente rimarranno delusi. Se poi per i diversi problemi tecnici, tra cui animazioni, difficoltà mal bilanciata, ecc. non c’è poi da preoccuparsi troppo (l’accesso anticipato serve proprio a permettere al team di lavorare sul feedback degli utenti), storia e personaggi che fanno da sfondo alle vicende paiono molto sottotono, quasi anonimi. Non si tratta sicuramente però di un titolo destinato ad eccellere su questi aspetti bensì a favorire un grinding assuefacente per accrescere il proprio equipaggiamento e le proprie skill il più possibile. Tutto sommato quindi dietro le apparenze sembra esserci un titolo abbastanza classico. Da tenere d’occhio se vi piace il genere.