Ripercorriamo la storia di Hollow Knight
Ci siamo, quasi: due mesi fa Team Cherry ha annunciato Silksong, sequel dell’ottimo Hollow Knight, uno dei metroidvania più complessi e completi degli ultimi anni. Per prepararci al meglio al secondo capitolo della saga, abbiamo deciso di ricapitolare in questa sede la storia di Hollow Knight, con tutti i suoi finali possibili (e anche quelli impossibili, considerato l’elevatissimo livello di difficoltà che sevizia il completista per decine di ore).
Vi accorgerete che è molto più articolata di quanto possa apparire, specialmente agli occhi di quanti si siano focalizzati sul gameplay, che avranno compreso poco o nulla dalle poche e criptiche parole dispensate dai personaggi.
Chiaramente, sconsigliamo la lettura a quanti debbano ancora cimentarsi con il gioco, dal momento che incapperebbero in numerosi spoiler.
Hollow Knight: a son of Souls
Il compito che ci siamo prefissati non è dei più semplici, in quanto Team Cherry ha bene appreso la lezione di FromSoftware. Ciò è vero non solo in relazione al gameplay – caratterizzato da un grado di sfida notevole e da un sistema di “morte & checkpoint” accostabile a quello di un Dark Souls a caso – ma anche alla trama, o meglio, al modo in cui essa viene raccontata.
Cutscene (parliamo principalmente di visual storytelling, in ogni caso) e, soprattutto, dialoghi non sono del tutto assenti, ma non sono sufficienti per ricostruire la lore di Hollow Knight, che richiede al giocatore un notevole sforzo per integrare questo materiale (che potremmo definire primario) con molti altri testi, rinvenibili sulle lapidi sparse per l’ostile mondo di gioco e nel bestiario, che fornisce due classi di informazioni per ciascun nemico: la prima è costituita da notizie basilari e spesso generiche, mentre la seconda offre elementi più succulenti, ma richiede che venga uccisa una determinata quantità di mostri di quel tipo (se si tratta di mob comuni e non di boss, ovviamente).
Anche gli NPC possono offrirvi un mucchio di informazioni. Essi dispongono di numerose linee di dialogo, che mutano a seconda di quante volte parlate con loro o di altri eventi. Non solo: potrete ottenere ulteriori nozioni se li colpirete con l’Aculeo dei Sogni, versione potenziata dell’arma che il nostro eroe riceverà nelle Terre del riposo a Est.
La storia di Nidosacro
Svolte queste necessarie premesse metodologiche, è giunto il momento di addentrarci nel decadente regno di Nidosacro per svelarne il passato.
Quando inizia la nostra avventura, tutto è già in rovina; rimane solo Pulveria, una sorta di città fantasma situata nell’estrema propaggine superficiale di quel che rimane di Nidosacro, che era un regno prevalentemente sotterraneo. Ad accoglierci c’è solo Gerontias (che potete vedere qui sotto), che ci racconta che tutti gli abitanti del villaggio sono scesi giù dal pozzo (entrando, dunque, nei territori di Nidosacro) per non fare più ritorno: colpa dei miasmi che fanno impazzire le creature e le privano della propria coscienza.
Ma perché? Per scoprirlo dobbiamo tornare alle origini. La prima divinità regnante fu Lo Splendore, ma fu soppiantata dal Re Pallido, il quale donò agli insetti suoi sudditi l’uso della ragione. Quando ormai la supremazia del Re Pallido e della consorte, la Dama Bianca, pareva del tutto consolidata, Lo Splendore si insinuò nei sogni di quelli che una volta erano i suoi sudditi, portando un gravissimo morbo, noto come L’Infezione.
L’Infezione, caratterizzata dal colore arancione (lo noterete su molti nemici e quando, a un certo punto, l’area dei Sentieri Dimenticati verrà contaminata, “trasformandosi” nei Sentieri Infetti), depriva le sue vittime della volontà (soggiogata in qualche misura da Lo Splendore), dotandole però di maggior coraggio e irruenza. Solo le creature intellettualmente superiori, fra cui le mantidi, erano in grado di resistervi, ma ciò non impedì a Lo Splendore di esercitare comunque il suo fascino e la sua influenza, come dimostrano personaggi quali il Signore Traditore, spodestato proprio in quanto aveva ceduto a L’Infezione.
Hollow Knight, il Cavaliere (di) Vuoto
Allo scopo di contrastare Lo Splendore, il Re Pallido aveva escogitato una soluzione che si basava sul Vuoto, una sostanza rinvenibile nell’Abisso che fu anche oggetto di culto in tempi ancestrali: si trattava di un culto di oscurità, contrapposto ai successivi (Lo Splendore e il Re Pallido, entrambi associati alla luce).
Il Vuoto fu utilizzato, dunque, per creare i Ricettacoli, la progenie del Re Pallido e della Dama Bianca. Fra questi, il Ricettacolo perfetto sarebbe servito a sigillare Lo Splendore: si trattava dell’Hollow Knight, il Cavaliere Vacuo (che potete vedere qui sotto). Egli avrebbe dovuto resistere a L’Infezione in quanto privo di coscienza e volontà. Purtroppo le cose non andarono così: l’Hollow Knight in realtà era impuro (un’ipotesi è che sia stata una forma embrionale di rapporto fra padre e figlio a riempire il suo vuoto), sicché alla fine L’Infezione riuscì ancora a propagarsi, causando la rovina di Nidosacro.
A un certo punto, L’Infezione prese del tutto il sopravvento, rompendone la corazza. Proprio qui inizia la storia raccontata dal gioco: tale evento, infatti, richiamò il Cavaliere (il nostro protagonista), un Ricettacolo sopravvissuto che misteriosamente era riuscito a uscire dall’Abisso. Sarà proprio il nostro eroe ad eliminare il Cavaliere Vacuo, dopo aver aperto i sigilli del Tempio dell’Uovo Nero sconfiggendo i tre Sognatori: Monomon l’Erudita, Herra la Bestia e Lurien il Guardiano.
I finali di Hollow Knight
Tutto questo complesso apparato narrativo viene ulteriormente complicato dalla presenza di ben cinque finali, di cui gli ultimi due sono stati aggiunti dal DLC Godmaster, incluso nell’edizione Cuore di Vuoto uscita su PlayStation 4 e Xbox One. Tali finali hanno requisiti assortiti, alcuni dei quali al limite del proibitivo; non ci soffermiamo più di tanto su questi ultimi (che pertengono più propriamente alle guide del gioco), bensì sui fatti dei singoli epiloghi:
- Il Cavaliere Vacuo: il nostro Cavaliere uccide il Cavaliere Vacuo, ne prende il posto nel tempio e ne assorbe L’Infezione.
- Fratelli sigillati: il Cavaliere uccide il Cavaliere Vacuo con l’aiuto di Hornet (a cui dedicheremo il prossimo paragrafo), che rimane sigillata con lui all’interno del tempio.
- Fine dei sogni: il Cavaliere utilizza l’Aculeo dei Sogni (nella sua forma finale) sul Cavaliere Vacuo, nella cui mente affronta e sconfigge Lo Splendore. L’Infezione svanisce assieme al Cavaliere (morto o tornato nel Vuoto).
- Accetta il Vuoto: l’espansione Godmaster aggiunge cinque pantheon ricolmi di boss potentissimi. L’ultimo di questi è Lo Splendore, chiaramente in forma potenziata (che potete vedere qui sotto). Sconfitta quest’ultima, il Vuoto prende il sopravvento dinnanzi all’inerme Cercatrice di Dei (esponente di una tribù proveniente da una terra senza più dei; per questo li stanno cercando!, NdR). La scena si sposta al Tempio dell’Uovo Nero, in cui L’Infezione sta soccombendo al Vuoto. Intanto, Hornet dovrà fronteggiare un nemico, presumibilmente (non si riesce ad averne la certezza a causa dell’inquadratura) il Cavaliere Vacuo, liberato dalla presenza de Lo Splendore.
- Accetta il Vuoto (variante): se il Cavaliere ha donato alla Cercatrice di Dei il Fiore delicato, quest’ultimo farà scomparire (purificazione? Chissà…) la Cercatrice e il Vuoto.
Ad eccezione del primo, gli altri finali richiedono che il giocatore abbia trovato l’amuleto Cuore di Vuoto, che consente al Cavaliere di ricordare il suo passato.
La storia di Hornet
Chiudiamo il nostro ponderoso compendio con un’appendice dedicata a Hornet, uno dei personaggi principali di Hollow Knight, nonché la protagonista di Silksong.
La protettrice di Nidosacro è la sorella del Cavaliere, in quanto figlia del Re Pallido e di Herra, regina della tribù dei ragni di Nidoscuro, divenuta in seguito un Sognatore. Inizialmente si dimostra ostile al Cavaliere, ma quando comprende che egli vuole ed è in grado di salvare Nidosacro, diventa una preziosa alleata fino alla fine (se il giocatore è in possesso del Cuore di Vuoto).
In questo momento le informazioni sulla trama di Silksong scarseggiano, per cui non si può dire con certezza se si tratterà di un sequel o di un prequel. Alcuni indizi suggeriscono che si possa trattare di un prequel: in particolare, nella traduzione francese del gioco c’è una linea di dialogo (rimossa nelle altre versioni) in più durante il primo incontro con Hornet, in cui lei dice “j’ai beaucoup trop tardé à revenir“, traducibile con “sono tornata troppo tardi”. In realtà, nulla esclude che si tratti allo stesso tempo di un prequel e un sequel; d’altro canto, l’ultimo finale (e la sua variante) aggiunto al gioco ci lascia nel Tempio dell’Uovo Nero, dove proprio Hornet dovrà affrontare un temibile avversario…
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