Dopo il primo volume della nuova collana Aiken di Bao Publishing, escono insieme i manga di Hisae Iwaoka: Fiori di Biscotto e Dosei Mansion
Bao crea la collana Aiken e decide di non volersi uniformare, rimanendo fedele al proprio spirito di casa editrice che vuole proporre storie che parlano alla nostra anima e ai nostri sentimenti. È il caso anche dei due titoli della mangaka Hisae Iwaoka, finora praticamente sconosciuta in Italia: Fiori di biscotto e Dosei Mansion. La scelta di proporre questi manga un po’ più underground si potrebbe dire azzardata ma tuttavia audace, se questa ricade su opere di piacevole lettura.
Fiori di Biscotto: il microuniverso chiamato scuola
Come Henshin, anche Fiori di Biscotto è una raccolta di racconti brevi. In questo caso, però, hanno tutti in comune la scuola come principale palcoscenico delle vicende. Saremo accompagnati tra le mura di una tipica e normalissima scuola giapponese dai vari personaggi che la popolano: un insegnante che cerca di mantenere l’ordine nella sua classe dopo il ritrovamento di un coniglietto bisognoso; una studentessa che cerca un club a cui unirsi, per dimenticare un vecchio trauma; una coppia di amici così stretti da far invidia ad un compagno… tante avventure quotidiane che si intrecciano in un ambiente familiare per tutti che si concludono con un arrivederci, alla fine del percorso scolastico.
Avendo tra le mani Fiori di Biscotto, non si può fare a meno di provare un senso di nostalgia, soprattutto se chi legge ha superato da un bel po’ la scuola dell’obbligo. Il protagonista della terza storia riflette proprio su questo:”È vero. Mi mancano da morire quelle giornate inutili. Mi mancano quei giorni spensierati.” E non è un caso che questo racconto si intitoli Il giardino dell’apprendimento.
Nella loro semplicità , queste storie richiamano alla mente esperienze e ricordi popolati da persone con cui ognuno di noi ha vissuto ogni giorno. Con queste ci siamo confrontati e grazie a loro siamo diventati chi siamo oggi, imparando ad accettare noi stessi e a capire cosa desideriamo dalla nostra vita. Fiori di biscotto, perciò, è un volume nel quale vengono racchiusi i percorsi formativi compiuti dai vari personaggi, così come avviene per i biscotti che si prestano per il titolo: dolcetti dalla forma e dal sapore semplice, ma che hanno richiesto una lavorazione precisa per diventare buoni.
Il tratto sottile e curvilineo dell’autrice è semplice come questi frollini e le storie che rappresenta ma diviene dettagliato negli sfondi, quasi a volerne sottolineare l’importanza nelle vite di chi attraversa quei corridoi; mentre le proporzioni vagamente simili al deformed dei personaggi li fanno sembrare come dei bozzetti fatti su un quaderno. Insieme alle piccole vicende raccontate, l’atmosfera che si crea è delicata e rilassata, quasi sognante, come quando si prende il tè con biscotti, nonostante le paranoie e i timori che tutti, bambini e adulti, provano nel dover crescere.
Dosei Mansion: crescere nello spazio
Si cambia registro di poco con la prima serie scelta per Aiken, ovvero Dosei Mansion (letteralmente Casa Saturno). Il titolo si riferisce all’anello abitativo oche orbita attorno alla Terra e nel quale la popolazione terrestre si è trasferita, rendendo il pianeta una riserva naturale. Qui vige una rigida stratificazione sociale e noi facciamo la conoscenza di Mitsu, un ragazzino figlio di un umile lavavetri che intraprende la stessa carriera, nella speranza di rincontrare un giorno il padre scomparso in un incidente.
Vivere nello spazio, infatti, può rivelarsi pericoloso, specialmente se per lavoro si deve indossare una tuta e affidare la propria vita ad una corda. Mitsu, tuttavia, non è spaventato da ciò e, anzi, è curioso di scoprire cosa provasse il padre guardando la Terra da più vicino. Per questo, anche se per lui è motivo di sofferenza, lascia che le persone che lo conoscevano ne parlino e gli raccontino quanto fosse devoto al proprio lavoro e allo stesso tempo sognasse di mostrare la bellezza del nostro pianeta a suo figlio.
Anche Dosei Mansion tratta quindi della crescita, del cambiamento e della ricerca della propria strada, ma lo fa in un contesto anomalo e, se vogliamo, ostile. “Perché ci siamo allontanati solo di 35Km? Perché dentro di noi non vorremmo mai lasciare la Terra” così riflette Mitsu, osservando quella sfera blu, resa ora intoccabile. Man mano che impara a svolgere il proprio lavoro, questo non si riduce più solo a pulire i vetri e le finestre dei vari piani dell’anello diventano come degli osservatori, da cui si può godere della vista del luogo d’origine ma anche delle vite altrui: le persone più abbienti sembrano meno distanti e si rivelano essere al pari di chi lavora per loro, offrendoci così spaccati di vita e riflessioni personali sul ruolo dell’uomo nell’universo e nella società .
Anche in questo caso, il design dell’autrice è adatto all’ambientazione, che non richiede nulla di elaborato ma solo tutta l’immaginazione necessaria per fantasticare su una vita nello spazio. È ancora presto per stabilire cosa ne sarà di Mitsu, tuttavia Dosei Mansion si prospetta una serie densa di momenti introspettivi e rivelatori, con forse qualche accenno al tema ambientalista, attuale come gli altri proposti in questo primo volume di sette.
Continua così il debutto Aiken
Con Hisae Iwaoka, Bao fa un altro passo in avanti nel portare manga meno mainstream ma di qualità sulla scena italiana. La scelta di questi due titoli è particolarmente apprezzabile, poiché ci troviamo di fronte a disegni inusuali rispetto alle serie più famose ma non ci allontaniamo troppo da alcuni dei temi più cari alla tradizione fumettistica giapponese, resi in due contesti molto diversi per tempo e spazio. A dimostrazione del fatto che non è mai troppo tardi per crescere e che in fondo non si smette mai di farlo.