E l’Oscar va… A qualcun altro.
La premiazione è una ruota, è solo questione di tempo e prima o poi tutti i più grandi fanno centro. Giusto? Non esattamente. O almeno così pensavamo fino al 2016, quando Leonardo DiCaprio ottenne finalmente il tanto desiderato Oscar, bramato e sfiorato a più riprese ma fino a quel momento mai arrivato, nonostante il dichiarato e manifesto successo di ogni suo film e di ogni sua interpretazione. A discapito di una stima ed un affetto smisurato da parte del pubblico, non riusciva mai a mettere le mani su quella statuetta, fino a The Revenant di Inarritu.
Eppure nella sua impeccabile carriera, c’erano già stati alcuni momenti (alcuni più di altri) nei quali tutti noi – e probabilmente DiCaprio stesso – eravamo convinti riuscisse ad ottenere il premio.
Vediamo insieme quali:
Buon Compleanno Mr. Grape (Amazon)
Un giovanissimo DiCaprio ci diede immediatamente la dimostrazione di ciò con cui avevamo a che fare. Da lì a poco si sarebbe trasformato in una vera icona hollywoodiana, una stella tra le più brillanti del firmamento cinematografico.
Ancora minorenne si presentò così alla sua prima Notte degli Oscar, pronto a raccogliere il premio per miglior attore non protagonista. I giurati però non ebbero pietà di un adolescente dall’aspetto buono e fanciullesco, e senza mettersi una mano sulla coscienza gli preferirono Tommy Lee Jones.
Di sicuro il giovane Leo superò presto la delusione. Del resto uscire sconfitti da un confronto con un attore di quel calibro dovette, col senno del poi, inorgoglirlo non poco. Inoltre la sua carriera era appena cominciata.
Su, coraggio Leo, sarà per la prossima volta!
Titanic (Amazon)
Nella storia degli Oscar, prima del 1997, un solo film aveva portato a casa 11 statuette: stiamo parlando di Ben-Hur. Quando il nostro Leonardo DiCaprio venne a conoscenza del bottino di 14 nomination, per un film che all’epoca stabilì addirittura il record di biglietti al box office, di sicuro già gongolava per una presenza in grande stile nella notte di Los Angeles. E invece no.
Il film di James Cameron sbaragliò la poco agguerrita concorrenza senza fatica, vincendo praticamente tutto, dal film alla regia, passando per fotografia, montaggio, musiche e compagnia cantante, per un totale di 11 statuette; come Ben-Hur quindi.
Per il povero DiCaprio però nemmeno la nomination.
Ma come? Lui che fece piangere milioni e milioni di adolescenti, lui che pur di ottenere un Oscar decise di morire da martire, lasciando l’intera zattera a Kate Winslett nonostante ci fosse posto per una comitiva. Trattato così, nemmeno fosse parente di Schettino.
Ma in fondo, caro DiCaprio, sappiamo che all’Academy piacciono interpretazioni leggermente diverse.
The Aviator (Amazon)
Passò il tempo e il nostro Leo continuò ad inanellare prestazioni convincenti, diventando sempre più un attore di Serie A. Nonostante qualcuno inizi a dire che porti un po’ sfortuna, dopo le 9 nomination (non per lui naturalmente) e zero premi per il capolavoro Gangs of New York, o altre performance del tutto ignorate come Prova a prendermi, Leo continuò per la sua strada senza voltarsi indietro.
Arrivò finalmente il suo momento, frutto del brillante e poi duraturo sodalizio con Scorsese che diede vita al bellissimo ed emozionante The Aviator, nel quale DiCaprio ci regalò una prova attoriale degna di essere collocata nell’Olimpo del Cinema. Fu probabilmente il film che sancì la sua definitiva ascesa, e quello con il quale si presentò a Los Angeles con la mano da Lego, pronta già ad impugnare l’Oscar.
Il film di Scorsese infatti si aggiudicò il maggior numero di statuette, 5 su 11! Beh, su così tanti premi senz’altro figurerà anche quello del miglior attore protagonista. E invece no…
Stavolta a fargli le scarpe fu Jamie Foxx con Ray, un film su Ray Charles, una di quelle perfomance che tanto piace all’Academy…
Noi diamo il nostro supporto a Leo, del resto c’è ancora molta strada da poter percorrere.
Blood Diamond (Amazon)
Siamo nel 2007, e Leonardo DiCaprio ha trovato finalmente il modo per fare le scarpe a tutti.
Potete snobbarlo per un film, ma non certo per due! Si dà particolarmente da fare, e quell’anno abbiamo in concorso due pellicole con il nostro eroe protagonista: The Departed e Blood Diamond.
I primi tentativi con Scorsese erano finiti piuttosto male, ma Leo è determinato ed infatti il film sbanca a Los Angeles, ottenendo sia miglior film che miglior regia. E per Dicaprio? Neppure la nomination. Beh, ma in fondo è ovvio, non succede praticamente mai che un attore concorra con due film, per cui una buona tattica da parte dell’Academy è quella di escluderne uno per premiare l’altro, ed infatti finalmente arriva la nomination per DiCaprio con Blood Diamond di Edward Zwick.
Come andò a finire allora? Vi diciamo soltanto che questa pellicola non vinse nessuna statuetta…
The Wolf of Wall Street (Amazon)
Storia moderna. Ultima fatica sull’asse Scorsese-DiCaprio ed ennesimo sconfinato successo al botteghino, con una prestazione da parte di Leo che, a parte le solite voci fuori dal coro, sembra convincere davvero tutti. Stavolta non c’è nemmeno la concorrenza, o meglio ci sarebbe Mattew McConaughey.
Chi? Ma non sarà mica quell’attore che fino a due anni prima passava dalla palestra al set, improvvisando assurde performance per altrettanto discutibili pellicole tipo La rivolta dalle ex? Esattamente Leo, proprio lui. Dovresti ricordarlo, è quello che in The Wolf of Wall Street ti ha fatto il corso sull’autostima.
Non che tu ne abbia bisogno, Leo, ma sai com’è, dopo tante delusioni…
Ora, amico mio, non ho davvero il coraggio di dirti che nemmeno stavolta hai fatto centro. Figuriamoci se posso avere quello di dirti chi l’ha fatto al posto tuo…