Google Stadia: niente 4G, è pensata per giocare in casa. I prezzi dei giochi saranno uguali a quelli delle altre piattaforme

Sono arrivate nuove informazioni su Google Stadia direttamente da Phil Harrison e purtroppo per chi ci sperava, sembra che le notizie non siano super positive, visto che sembra che non sarà supportato il 4G.

Quando Google presentò Stadia, furono in molti a ritenere che il gaming in streaming e su qualunque dispositivo, rappresentassero il futuro dei videogiochi. Le notizie in arrivo dalla presentazione all’E3 2019 avevano smorzato un pochino gli entusiasmi, anche se in molti avevano comunque deciso di preordinare il pacchetto fondatore.

Le nuove dichiarazioni di Phil Harrison però, smentiscono in parte quello che si credeva che il servizio di Google potesse rappresentare.

Google Stadia 4G

Stando a quanto riportato infatti, sembra che Stadia non utilizzerà il 4G, ma che sia un servizio pensato principalmente per l’uso domestico. Sarà dunque sì possibile spostarsi da uno schermo all’altro e da un dispositivo all’altro, ma all’interno delle proprie mura domestiche.

Il che si discosta un po’ dal discorso “gioca dove vuoi, quando vuoi” che sembrava avesse fatto da slogan all’intero progetto. Senza contare che saranno compatibili con Stadia solamente i Google Pixel 3 per quanto riguarda gli smartphone, un’ulteriore limitazione che potrebbe lasciare scontento più di un giocatore.

Harrison ha poi confermato che sarà in futuro resa disponibile un’app per Stadia su iOS e Android, ma che permetterà agli utenti unicamente di controllare il proprio account e i propri servizi, mentre per giocare sarà comunque necessario possedere il Pixel 3.

Altre dichiarazioni che hanno gettato qualche ombra sul prodotto sono quelle secondo cui i prezzi dei giochi su Stadia non saranno inferiori rispetto a quelli per le console tradizionali. Per Harrison, il giocatore dovrebbe essere allettato dal fatto di poter utilizzare il gioco in streaming su qualunque dispositivo, più che da un eventuale prezzo scontato.

Che ne pensate di queste dichiarazioni?

(Fonte: Everyeye)

 

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.