Il successo straordinario di Bungo Stray Dogs

Bungo Stray Dogs è un manga scritto da Kafka Asagiri e illustrato da Sango Harukawa. In Italia, è approdato nel 2016, grazie alla pubblicazione da parte di Planet Manga. In patria, dal fumetto sono stati tratti, oltre che a una serie animata, una trasposizione letteraria, il film Bungo Stray Dogs: Dead Apple, lo spettacolo teatrale Bungo Stray Dogs on Stage, il gioco per Android Tales of The Lost e una trasmissione radiofonica dal titolo Bungo Stray Radio.

Ma a cosa dobbiamo tutto questo successo?

Dei supereroi particolari

Ambientata a Yokohama, Bungo Stray Dogs ha inizio quando il giovane orfano Atsushi Nakajima viene cacciato dall’orfanotrofio in cui è cresciuto. Senza un posto dove andare o qualcosa da mettere sotto i denti, Atsushi è convinto che non sopravviverà a lungo. Mentre vaga sul ciglio di un fiume riflettendo sulla sua condizione, si ritrova a salvare dal suicidio un uomo che lo prenderà sotto la propria ala. Si tratta di Dazai Osamu, membro di una famosa agenzia di detective dai poteri sovrannaturali che si occupa di risolvere quei casi troppo ostici o pericolosi per la polizia locale.

Dalla trama possiamo immaginare che si tratti della solita serie in cui a ogni episodio corrisponde, banalmente, un crimine da risolvere. In realtà, Bungo Stray Dogs presenta un interessantissimo secondo livello di lettura. Un indizio ci viene dato dal titolo stesso dell’opera, che può essere tradotto come “cani randagi maestri della letteratura”. Tutti i personaggi di questo manga traggono ispirazione (non solo nel nome, ma anche nella caratterizzazione e nei loro poteri) da, appunto, grandi maestri della letteratura del secolo scorso. Se questo elemento, più avanti nella storia, diventa evidente a chiunque, grazie all’introduzione di personaggi come Francis Scott Fitzgerald, Howard Phillips Lovecraft, John Steinbeck, Mark Twain, Herman Mellville e Edgar Alla Poe, all’inizio può essere difficile, per chi non mastichi un po’ di letteratura giapponese, cogliere i riferimenti. Per questo abbiamo deciso di scrivere questo articolo e scoprire a chi corrispondono alcuni dei protagonisti di Bungo Stray Dogs!Bungo Stray Dogs

Atsushi Nakajima

Protagonista della storia, Atsushi non sa di possedere un dono che lo rende unico e per cui in molti gli danno la caccia. In determinate circostanze, infatti, può trasformarsi nella “Bestia alla luce della luna”, un’enorme tigre dalla forza straordinaria e con particolari capacità rigenerative.

Il poeta da cui prende il nome è stato un famoso studioso di classici, non solo cinesi e giapponesi, ma anche occidentali. Nel 1941 si recò a Palau per insegnare giapponese, ma solo un anno più tardi fece ritorno a Tokyo, dove morì di polmonite a soli 32 anni. Tra le sue opere, ricordiamo la raccolta Cronaca della luna sul monte e altri racconti, in cui si trova Storia del poeta che si trasformò in una tigre. Qui, il protagonista, straziato dall’impossibilità di coronare il suo sogno di divenire un poeta, si trasforma una bestia assetata di sangue e urla alla luna tutto il suo dolore.

Bungo Stray Dogs

Dazai Osamu

Dazai è il primo membro dell’Agenzia di cui facciamo conoscenza. Eccentrico e infantile, si presenta fin da subito attraverso la sua caratteristica più peculiare: l’ossessione per il suicidio e, in particolare, per lo shinju, il doppio suicidio d’amore. Il suo potere, “Lo Squalificato”, gli permette di annullare le facoltà sovrannaturali delle altre persone semplicemente toccandole.

Nella vita reale, fu un artista caratterizzato da una vita tormentata e dissoluta, segnata dall’alcool, dalle droghe e dai ripetuti tentativi di suicidio, l’ultimo dei quali lo portò a trovare la morte nel bacino del Tamagawa insieme alla sua amante Tomie Yamazaki. Lo Squalificato è il titolo del suo ultimo romanzo, un racconto semi-autobiografico che, seguendo le vicende di Ōba Yōzō, trasmette tutto il senso di solitudine e impotenza che attanagliava non solo l’autore, ma in generale tutta la società giapponese del secondo dopoguerra. È un’opera talmente letta e apprezzata in Giappone, che negli anni ne è stata tratta una lunga serie di adattamenti, ultimo dei quali è la trasposizione manga realizzata da Junji Ito e pubblicata in Italia nel settantesimo anno dalla scomparsa di  Osamu.

Bungo Stray Dogs

Doppo Kunikida

Ex insegnante di matematica e partner di Dazai, in Bungo Stray Dogs, Doppo è uomo severo e super organizzato, che annota ogni singola cosa su un quaderno. Di esso si serve anche per utilizzare il suo potere, “Poeta Doppo”, che gli permette di rendere reale qualsiasi cosa scriva. La natura rigorosa e seria che lo contraddistingue ben lo lega al personaggio a cui si ispira.

Segnato da un’infanzia difficile, dalla povertà e dalla ribellione sociale, Doppo Kunikida è considerato uno dei fondatori del naturalismo nipponico, benché il suo stile risulti ancora acerbo rispetto a quello dei suoi successori. Nelle sue opere ritroviamo spesso, oltre alla descrizione della natura attraverso scene quotidiane, un forte senso di malinconia e un senso di inevitabilità nei confronti della vita.

Bungo Stray Dogs

Tanizaki Junichirō

Tanizaki, coetaneo di Atsushi, è uno dei più giovani membri dell’Agenzia. Ha una sorella minore a cui è molto affezionato, Naomi, che stravede per lui e lo segue sempre in modo morboso. Il suo potere, chiamato “Neve Sottile”, gli permette di creare uno schermo all’interno del quale proiettare illusioni.

Il suo corrispettivo non è un autore qualsiasi, ma un candidato al premio Nobel per la letteratura e uno dei più importanti rappresentanti del decadentismo giapponese, paragonato dai critici del suo tempo ad autori come Poe e Baudelaire. Le sue opere giocano con l’allusività, l’ambiguità e i silenzi, rendendo il “non detto” una scelta consapevole carica di significato. La sua prosa curatissima riesce a elevare gli eventi narrati, spesso terribili, donando un senso poetico a temi come la paura, il sadismo della carne e il feticismo. Fra i suoi capolavori troviamo non solo Neve Sottile, in cui si racconta la storia delle quattro sorelle Makioka e degli incontri combinati per trovare un marito alla terzogenita, ma anche Naomi, la cui protagonista è una giovanissima femme fatale ispirata alla sorellastra dello scrittore.

Bungo stray Dogs

Edogawa Rampo

Dotato di una “Ultra Deduzione” e di una particolare attenzione ai dettagli con cui risolve anche i casi più difficili, è in realtà l’unico personaggio all’interno dell’Agenzia a non possedere un vero e proprio potere sovrannaturale.

Edogawa Rampo è stato il più famoso autore giapponese di detective story (a lui è ispirato anche il cognome del protagonista di Detective Conan, chiamato, appunto, Conan Edogawa). Nato col nome di Taro Hirai, si appassionò ai libri di Arthur Conan Doyle e di Edgar Allan Poe e scelse come pseudonimo la trasposizione fonetica del nome di quest’ultimo. Convinto del valore letterario del romanzo poliziesco, promuoveva l’idea che l’arte dovesse essere fine a se stessa e che un’opera letteraria potesse avere valore a prescindere dai messaggi di tipo morale in essa contenuti. I suoi racconti sono caratterizzati da un particolare mix stilistico tra modernità e tradizione e dalla cura particolare nel delineare la psicologia dei personaggi. Al centro del suo interesse non è infatti la mera descrizione di un delitto, quanto l’analisi dei comportamenti umani e delle devianze che spesso conducono a gesti criminali. Nelle sue storie dal finale spesso incerto o del tutto inaspettato (un esempio rappresentativo è dato da La belva nell’ombra) troviamo personaggi instabili, spesso maniaci e pervertiti, che esprimono attraverso il crimine la loro incapacità di adattarsi alla società in cui vivono.

Bungo Stray Dogs

Akutagawa Ryūnosuke

Membro temutissimo dell’organizzazione criminale Port Mafia, Akutagawa rappresenta il primo nemico con cui Atsushi si trova a lottare nella serie. La sua personalità ai limiti della follia lo porta ad alternare momenti di compostezza a esplosioni di odio e violenza. Il suo potere, “Rashomon”, gli permette di evocare una bestia

Nella realtà, Akutagawa Ryūnosuke è considerato uno degli scrittori più rappresentativi dell’epoca Taisho (non a caso è a lui dedicato il più prestigioso premio giapponese per gli scrittori esordienti). Dai suoi racconti traspaiono in modo evidente non solo la sua formazione classica e la passione per il mondo di Edo, ma anche la sua conoscenza della letteratura occidentale, in particolare quella inglese, di cui fu studioso e traduttore. Per quasi tutta la sua produzione restò fedele alla formula del racconto breve, mostrando, con toni ironici o attraverso elementi fantastici, i problemi dell’identità e del confronto con gli altri. La maggior parte delle sue opere si presenta come una rielaborazione di temi già noti e fonti preesistenti. Tra queste, si trova anche il racconto storico Rashomon, una delle sue storie più famose, che ha ispirato Akira Kurosawa per la produzione del film omonimo.

Sara Zarro
Non sono mai stata brava con le presentazioni, di solito mi limito a elencare una serie di assurdità finché il mio interlocutore non ne ha abbastanza: il mio animale preferito è l’ippopotamo; se potessi incontrare un personaggio letterario a mia scelta questi sarebbe senz’altro Capitan Uncino; ho un’ossessione per la Scozia, l’accento scozzese e i kilt, derivata probabilmente da una infatuazione infantile per il principe della collina di Candy Candy; non ho mai visto Harry Potter e i doni della morte per paura di dover chiudere per sempre il capitolo della mia vita legato alla saga… Ah, ho anche un pony.