Samuel L. Jackson difende i cinecomic dagli attacchi di Scorsese
Qualche giorno fa abbiamo assistito a uno sfogo, quello di Martin Scorsese sui cinecomic Marvel in particolare, che ha fatto molto discutere, sia i fan di questi ultimi, sia i cinefili in generale, e tra le varie risposte arrivate alle critiche del regista, c’è stata quella di Samuel L Jackson.
Scorsese in pratica si era lanciato in un’invettiva secondo cui i film sui supereroi non sarebbero neanche da classificare come cinema, ma il loro valore sarebbe da equiparare più a quello dei parchi a tema, ad esempio.
“Non li guardo. Ci ho provato, sapete? Ma quello non è cinema. Onestamente la cosa più vicina a cui riesco ad equipararli, per quanto siano fatti bene e con gli attori che fanno il loro meglio sotto tali circostanze, sono i parchi giochi. Non è il cinema degli esseri umani che tentano di coinvolgere con esperienze emozionali e psicologiche altri esseri umani”.
Un commento che è stato definito un po’ Scorsese. Battute pessime a parte, per fortuna ci ha pensato un altro gigante del mondo del cinema a difendere la categoria di cui fa parte, dopo che ha interpretato per anni il personaggio di Nick Fury nei cinecomic Marvel:
“È come dire che i cartoni di Bugs Bunny non sono divertenti. I film sono film. Neanche i suoi film piacciono a tutti. Tutti possono avere la propria opinione, è giusto così. Ma la cosa non impedirà agli altri di continuare a fare film.”
L’attore ha poi continuato, dicendosi sorpreso di come il suo personaggio non sia finito in qualche modo in Black Panther: “Come ha fatto Nick Fury a non finire mai in Wakanda? Sono sicuro che è stato lì, almeno in un club!”, ha detto Samuel L Jackson. E chissà che effettivamente non decida di farci un salto per il sequel.
Che ne pensate delle sue parole?
(Fonte: Variety)