Addio a Hideo Azuma: il mangaka è morto all’età di sessantanove anni
Hideo Azuma, il papà della piccola Pollon e di altri personaggi iconici della nostra infanzia, è morto all’età di sessantanove anni.
Il decesso è avvenuto il 13 Ottobre, a causa di un tumore all’esofago che aveva accompagnato il mangaka negli ultimi anni della sua vita tormentata. Dopo aver rispettato un periodo di lutto e svolto funerali privati la famiglia ha dato l’annuncio della morte dell’autore tramite un post su Twitter, che vi riportiamo.
In questo messaggio al famiglia chiede ai fan di astenersi dalla partecipazione alle esequie, per permettere alla famiglia di manifestare il proprio dolore. Promette successivamente una cerimonia pubblica per dar loro la possibilità di manifestare il proprio cordoglio. Una morte, quella del maestro del manga Lolicon, che è stata avvertita con profondo affetto e turbamento dai suoi ammiratori.
葬儀、告別式は近親者のみで執り行いました。大変恐縮ではございますが、故人宅への取材、お問い合わせ、供花等はお控えいただくよう、お願い申し上げます。後日、お世話になった方々、ファンの方々にも参加していただける形でお別れ会を開く予定です。こちらは決定次第、ご案内申し上げます。
— 吾妻ひでお (@azuma_hideo) 21 ottobre 2019
Dopo gli inizi come assistente del mangaka Rentaro Itai, Azuma iniziò a farsi conoscere nel 1969 con Ringside Crazy, pubblicato sulla rivista Manga Ō. Il vero successo arrivò alla fine degli anni ’70, con la creazione del personaggio di Pollon, protagonista di un manga pubblicato sulla pagine di Princess Comics.
Agli anni di maggior fervore creativo tuttavia seguono periodo di profonda depressione, dovuta allo stress della vita da autore di manga professionista. Azuma si dimostrò incline all’alcolismo e alla depressione, abbandonando in due differenti occasioni il nucleo familiare, suo team creativo, per darsi al vagabondaggio e alla vita da senzatetto.
In questi lunghi periodi tentò anche due volte il suicidio. Ricongiunto col nucleo familiare dovette sottostare a un lungo periodo di riabilitazione forzata. Questo turbolento periodo della sua esistenza lo condusse più tardi a scrivere un manga sull’argomento, Disappearance Diary, nel quale descrisse il suo periodo come senzatetto e come questa condizione sia avvertita dalla società giapponese.