Herbert George Wells è forse l’autore che ha contribuito maggiormente alla nascita della fantascienza come genere letterario, e ancora oggi le sue storie hanno molto da dire
È in onda su Fox a partire dal 4 novembre la nuova serie War of the Worlds, che riprende la classica storia di invasione aliena La Guerra dei Mondi di Herbert George Wells per riadattarla ai nostri giorni. Ma a ben vedere il libro pubblicato nel 1896 non è solo un classico dell’invasione aliena: è di fatto il primo romanzo che tratta questo argomento. E la stessa cosa si può dire per molte delle opere di Wells, che è stato un vero e proprio pioniere della fantascienza.
Herbert George Wells scriveva fantascienza prima che esistesse la fantascienza
Alla fine del XIX Secolo nessuno avrebbe creduto che le cose della Terra fossero acutamente e attentamente osservate da intelligenze superiori a quelle degli uomini: quelle degli scrittori di fantascienza. A dirla tutta, nessuno all’epoca sapeva nemmeno che esistessero figure del genere. C’erano già stati in passato scrittori che amavano fantasticare sul futuro, e fin dall’antichità si erano viste utopie e testi satirici sui costumi dei prossimi secoli. Ma nessuno aveva mai utilizzato gli strumenti propri della narrativa per mettere in scena ipotesi di tipo scientifico.
Tradizionalmente si attribuisce al Frankenstein di Mary Shelley il titolo di “Primo Romanzo di Fantascienza Moderno”, ma se si vuole arrivare a una vera e propria codifica del genere, seppur privo del termine che lo caratterizza oggi, allora bisogna arrivare a Jules Verne ed Herbert George Wells. Se da una parte l’autore francese di Viaggio al centro della Terra e Dalla Terra alla Luna amava trattare di avventura ed esplorazione oltre i confini del mondo conosciuto, di solito celebrando l’innata curiosità e spericolatezza umana, dall’altro Wells aveva un approccio più critico, e si dedicava soprattutto a investigare le possibili zone d’ombra di un mondo industriale trainato dallo sviluppo scientifico e tecnologico.
In un certo senso, le opere di H.G. Wells costituiscono il primo nucleo di storie di fantascienza pensate per portare i lettori a interrogarsi non soltanto sulle magnifiche sorti del futuro, ma anche sui limiti prima invalicabili a cui l’umanità si sta avvicinando. Wells attinge dalle più recenti teorie scientifiche della sua epoca, le proietta sulla società e costruisce così storie che sono un esercizio di speculazione da manuale. È stato il primo autore a compiere un lavoro del genere con metodo quasi scientifico, ed è per questo che a distanza di oltre un secolo le sue storie sono ancora attuali.
Le idee immortali di Herbert George Wells
Il primo romanzo di H.G. Wells è La Macchina del Tempo del 1895. In questo libro viene inventato un concetto che diventerà poi tanto diffuso da costituire in pratica in sottogenere a sé stante: il viaggio nel tempo. Per la precisione, visto che alcune storie in passato avevano già ipotizzato la visione di epoche future o passate, in questo caso si parla di viaggio nel tempo ottenuto attraverso mezzi tecnologici, e quindi scientificamente dimostrato e ripetibile. Ma La Macchina del Tempo non si limita a questo: nella storia troviamo infatti anche l’idea di un’umanità futura che si è evoluta in due sottospecie distinte, i leggiadri e intelligenti Eloi e i brutali e primitivi Morlock. Anche questo spunto in seguito sarà riutilizzato da altri autori, in quanto permette di fondare sulla base scientifica della teoria dell’evoluzione questioni di carattere sociale come la divisione in classi della popolazione.
E questo era solo il suo primo romanzo. In quelli successivi ci sono un’infinità di altre idee che oggi sono diventate dei topoi, ma sono state presentate da Wells per la prima volta. Da L’uomo invisibile del 1896 che tratta appunto l’idea dell’invisibilità, agli ibridi uomo-animale de L’isola del dottor Moreau, che rappresentano anche una forma di “elevazione” di una specie considerata inferiore. Wells si è cimentato anche con l’idea dell’allunaggio con I primi uomini sulla Luna, dove il satellite viene raggiunto grazie alla scoperta di un particolare composto chimico che annulla gli effetti della gravità. Anche la guerra nucleare e il mondo postapocalittico erano state già anticipate dall’autore in La liberazione del mondo, decenni prima del primo progetto di bomba atomica. In Gli astrigeni invece abbiamo extraterrestri benevoli che indirizzano l’evoluzione umana per permettere alla nostra specie di raggiungere altri mondi.
Se poi si esplorano i suoi innumerevoli racconti si trovano tante piccole idee che si sono affermate in centinaia di storie successive, a volte con u taglio più fantastico che strettamente tecnologico. Dagli angeli ai più classici mostri, dalle battaglie aeree alla guerra batteriologica, fino alle immense ricchezze derivanti dall’interesse composito sui depositi in banca protratti per qualche centinaio di anni. Ma uno dei temi per cui Wells è più noto è quello dell’invasione aliena della Terra, che è stata presentata per la prima volta al mondo proprio in La Guerra dei Mondi.
La Guerra dei Mondi di Herbert George Wells
Ne La Guerra dei Mondi, Wells racconta di un conflitto devastante che non scoppia tra le nazioni del pianeta, ma a partire da un invasore esterno. Nello specifico si tratta di marziani, perché all’epoca ancora si riteneva che Marte potesse ospitare vita intelligente, ma non è importante la provenienza, basta sapere che il nuovo nemico non è umano.
Gli alieni giungono sul nostro pianeta sparati da grandi cannoni e mettono in funzione i tripodi, enormi e micidiali macchine da guerra armate con raggi di energia che a loro volta entreranno nell’immaginario fantascientifico. La loro avanzata è inarrestabile, e tutti gli sforzi degli eserciti sono del tutto inefficaci. L’Inghilterra, dove come di consueto è ambientata la storia, soccombe in pochi giorni. L’umanità sembra sul punto di essere sconfitta, quando i tripodi iniziano a fermarsi per conto proprio, perché gli alieni si ammalano per le malattie provocate dai microrganismi della Terra, per i quali non hanno anticorpi.
Al di là del terrore, dello scenario apocalittico e dell’avventura, La Guerra dei Mondi di Wells ha ricevuto nel corso degli anni molte letture allegoriche. Una delle più accreditate è quella di una rappresentazione dell’inevitabile punto di rottura del sistema industriale. I marziani sono la manifestazione di un ostacolo insormontabile, un tipo di crisi che non può essere affrontata né con la forza né con la razionalità, che costringe gli uomini di quel momento storico, così convinti della loro posizione privilegiata nel cosmo, a fare i conti con una realtà più grande di loro.
Anche il finale, da alcuni criticato come un deus ex machina poco convincente, si incastra in questa interpretazione andando a mostrare come tutti gli strumenti dell’uomo tecnologico moderno si sono rivelati inutili, mentre le più insignificanti creature esistenti sono riuscite a fermare la minaccia.
Gli adattamenti della Guerra dei Mondi
La Guerra dei Mondi di Wells è uno dei romanzi più spesso adattati per il cinema o la televisione. In realtà il primo notevole caso di adattamento è quello del 1938, quando un audiodramma basato sul libro venne messo in scena alla radio da Orson Welles e, a quanto si dice, causò un’ondata di panico in tutti gli USA, con gli ascoltatori convinti che l’invasione fosse davvero in corso. In effetti non andò davvero in questo modo, l’incidente fu ingigantito dai giornali in cerca di sensazionalismo, ma l’episodio è rimasto comunque nella storia e ha dato ulteriore lustro all’opera di Wells (con una “E” sola).
Il primo film tratto dal libro è del 1953, e ad esso nei decenni successivi si sono aggiunti remake e sequel più o meno degni. Nel 1988 inizia la prima serie tv, ambientata nel mondo contemporaneo, dopo che i marziani tornano ad attaccare a un secolo dalla loro prima sconfitta. Forse il film più noto è quello di Steven Spielberg del 2005 con Tom Cruise protagonista. Anche in questo caso si tratta di un adattamento moderno, con la vicenda reinterpretata nel presente. Nonostante alcune sequenze impressionanti e un design ben realizzato degli invasori, il film non ha riscosso però un grande successo.
Di recente sono comparse quasi in contemporanea due nuove serie basate entrambe su questo romanzo. La Guerra dei Mondi della BBC è una miniserie in 3 episodi che riprende più o meno fedelmente il romanzo originale, sia come ambientazione che come storia. Su Fox è invece in arrivo War of the Worlds, che come nel film di Spielberg sposta l’invasione marziana nel presente. La prima stagione è in tv a partire dal 4 novembre.