iZombie: quando i non-morti investigano sui morti…
iZombie non è una nuova periferica Apple che vi rende dei non morti senza cervello (per quello basta il nuovo Mac) ma una serie televisiva trasmessa dall’emittente statunitense The CW. Seguendo quella che ormai è più che una semplice moda (ne abbiamo parlato in questo nostro editoriale) iZombie fonde quelli che, a conti fatti, sono due generi decisamente in voga in questi ultimi anni: quello horror, già di per sé esplicito nel titolo, con il filone crime/poliziesco a cui, in effetti, mancava giusto la variante zombesca.
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Olivia “Liv” Moore, interpretata dall’affascinante Rose McIver, è una promettente studentessa di medicina. Liv è quel tipo di ragazza tutta d’un pezzo, che sa cosa vuole e che difficilmente si concede qualche follia. La classica ragazza da sposare. Un bel giorno una sua collega la invita ad una festa, anziché seguire la sua routine, Liv si concede quell’attimo di pazzia sull’onda del “cosa potrà mai succedere?” In quella maledetta festa Olivia diventa uno zombie. Questo in soldoni l’incipit di iZombie. Diversamente da quanto accade in opere come The Walking Dead, Liv conserva la coscienza. Il suo essere non morto, infatti, non la rende una creatura famelica (benché debba comunque nutrirsi di cervelli) ma più che altro apatica, quasi come se non avesse più voglia di vivere (perdonatemi il classico gioco di parole). Divenuta a tutti gli effetti un’adolescente emo/dark passa la sue giornate al fancazzismo più totale: lascia la specializzazione di medicina, lascia il fidanzato e abbandona la maggior parte dei suoi legami emotivi. Liv è praticamente un guscio vuoto, la cui unica soddisfazione è placare l’irrimediabile fame di cervelli. Decide quindi di sfruttare le sue conoscenze mediche per lavorare in un obitorio. Quale miglior posto di lavoro dove scroccare cibo gratis? In effetti la cosa funziona fin quando, Ravi Chakrabarti medico legale che gestisce l’obitorio, non si accorge dei suoi spuntini a base di materia grigia. Il buon (e forse anche un po’ pazzo) dottor Chakrabarti non si scompone, né è intimorito dalla bella non morta, anzi mostra verso di lei un’interesse scientifico e, per buona pace dei poveri cadaveri, non sembra nutrire particolari problemi dall’alimentazione di Olivia.
Fin qui tutto bene, fin quando giunto sul posto l’investigatore Clive Babinaux, alla ricerca di informazioni su un cadavere non ancora identificato, Liv manifesta uno degli effetti collaterali dovuti al suo nutrirsi esclusivamente di cervelli. Liv, infatti, può essere considerata una sorta di medium, in quanto è capace (con i dovuti stimoli) di vedere alcuni frammenti di memoria delle persone di cui si è cibata; cosa decisamente utile quando non si conosce nemmeno l’identità di una probabile vittima di omicidio. Da qui si apre il tipico caso irrisolto nei più famosi crime series: il personaggio principale, tramite il suo dono, assiste il poliziotto di turno, qualche battutina sagace di qua, qua flashback di là, e alla fine il colpevole viene sempre smascherato. Un format piuttosto semplice e che ha reso famosi telefilm come The Mentalist o il più recente Forever. Laddove l’idea di base sia anche buona, lo stesso non si può dire per tutto il resto. L’intero episodio pilota trabocca di pressapochismo, quasi come fosse stato realizzato in fretta e furia. Nessun tema viene approfondito, nessun dialogo sembra essere scritto in maniera convincente e persino i personaggi non mostrano un carisma e un’introspezione tale, capace di allontanarli da quelli che sono gli stilemi classici del genere. Tutto scorre veloce, quasi senza senso e soluzione di continuità, manca quindi una direzione generale all’intera struttura narrativa e recitativa. Probabilmente questo serial sarà stato pensato per intrattenere un pubblico giovane e poco pretenzioso.
[icons icon=”icon-thumbs-up” color=”#81d742″ size=”60″] Cosa ci è piaciuto?
iZombie, tratto dal fumetto omonimo, poggia le sue basi su un’idea interessante. Trovarsi con uno zombie come protagonista, vedere come questa condizione abbia influenzato la sua vita e cosa sia costretto a fare per trovarsi del cibo, non sarà l’idea che rivoluzionerà un genere ma è sicuramente da tenere in considerazione, a maggior ragione quando si tratta di una tematica che nel corso di questi ultimi anni è stata riproposta a pie pari senza nessun tipo di innovazione di sorta.
[icons icon=”icon-thumbs-down” color=”#dd3333″ size=”60″] Cosa non ci è piaciuto?
Personaggi e sceneggiatura poco convincenti, una sensazione di pressapochismo e poca cura dei dettagli. Insomma iZombie potrebbe sembrare un serial promettente, ma dubitiamo che possa riuscire ad appassionare i telespettatori a lungo. Si tratta molto probabilmente di un serial, a dispetto della tematica, mirato ad un pubblico giovane, tuttavia considerando la qualità di molti serial simili è impossibile pensare che anche l’adolescente medio sia diventato più esigente.
[icons icon=”icon-play” color=”#ff963a” size=”60″] Lo continueremo a vedere?
Purtroppo no. Questo episodio pilota non ci ha convinto, sono troppi gli aspetti mal realizzati. Forse potremo dargli un’altra possibilità, ma se già la tematica zombie non è tra le vostre preferite, farete meglio a risparmiare il vostro tempo. Del resto, se c’è qualcosa di cui non si sente la mancanza, sono proprio le serie televisive crime e horror.