Un sindacato unico per i lavoratori dell’industria videoludica: la nuova proposta arriva dagli Stati Uniti
I lavoratori dell’industria videoludica sono spesso stati oggetti di trattamenti non proprio di favore da parte dei propri datori di lavoro, come vi abbiamo parlato già diverse volte su queste stesse pagine, e tra turni eccessivamente lunghi di lavoro per rispettare i tempi di consegna, accuse di sessismo e polemiche varie, per migliorarne le condizioni si è spesso parlato della creazione di un sindacato che li riunisca e li aiuti.
Qualcosa si inizia a muovere negli Stati Uniti, dove il Communications Workers of America (CWA), un sindacato americano che comprende 700.000 iscritti, ha lanciato una campagna mirata proprio all’industria videoludica, per aiutare i suoi lavoratori con la loro esperienza e risorse.
“I lavoratori di queste industrie stanno mostrando la realtà dietro la retorica, e questa iniziativa aiuterà gli impiegati tech e game a raggiungere il prossimo livello nei loro sforzi di far valere i propri diritti” ha detto il presidente del CWA Chris Shelton.
È iniziata dunque la campagna per l’organizzazione degli impiegati digitali, a cura della co-fondatrice di Game Workers Unite, Emma Kinema. Si tratta di un gruppo formatosi nel 2018 che ha espresso fin da subito interesse nel formare un sindacato, ed ha continuato da allora a mettere in contatto persone, organizzare proteste e far sentire la propria voce (e creato delle fanzine fantastiche come quella nella foto sottostante).
Per la verità nell’industria videoludica sono già presenti alcuni sindacati, come ad esempio lo STJV francese o lo stesso branch nel Regno Unito di Game Workers Unite, che ha formato un vero e proprio sindacato. E il già citato CWA ha intenzione di supportare la formazione di sindacati in tutti i modi, ma tende più a concentrarsi sul riunire intere compagnie sotto la stessa bandiera: “Crediamo che i lavoratori sono più forti quando si trovano insieme, in modo da non poter rischiare di essere messi l’uno contro l’altro”, ha detto Kinema.
Voi che ne pensate della situazione? È davvero ora di creare un unico sindacato per l’industria videoludica?
(Fonte: Rock paper shotgun)