La mostruosa evoluzione di Godzilla in 50 anni di cinema
È nato da poco un dibattito affascinante e quasi allucinato che sta animando un po’ tutti. Il soggetto? Godzilla. Il tema del dibattito? La sua taglia. L’obiettivo? Farsi un’idea della distanza che ci sia tra le unghie delle sue zampe e i suoi occhi, misurandola in decine di metri.
Godzilla conosce il suo primo ruolo nel 1953 con un film del regista francese Eugene Lourie. Il film si chiama Il Mostro dei tempi perduti, una produzione americana nata sula scia del successo del venerabile King Kong del 1952. Non si parla specificatamente del celebre mostro giapponese ma di una creatura risvegliatasi dopo 100 milioni di anni chiamata “Rhedosaurus”,
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Un bizzarro incrocio tra un dinosauro e una lucertola fatta di Das che decide di andare a terrorizzare e calpestare in stop motion un po’ di newyorkesi urlanti.
Dal 1953 al 2014: Godzilla sotto steroidi
L’anno successo arriverà però l’enorme successo di pubblico in Giappone per il vero e proprio Godzilla, che farà impazzire quasi dieci milioni di giapponesi. Dietro la camera un giovane Tomoyuki Tanaka con Tokyo come città pronta a farne le spese. Dopo questo film arrivano decine e decine di sequel più o meno trash in cui il lucertolone e tutti gli altri suoi amici come Gamera e company misurano dai 20 ai 50 metri, sfiorando le punte dei palazzi della metropoli giapponese.
Progressivamente, la taglia della creatura inizia a crescere vertiginosamente, passando dai 40 metri degli anni ’50 ai 70 metri degli ultimi film degli anni ’80. Nell’infografica di Mashable si stima che l’altezza complessiva del lucertolone nell’ultimo film arrivi a circa 100 metri di altezza.
Da 100 a 150 metri
Ma per altri l’evoluzione è ancora più lampante. Nell’articolo “Godzilla Through The Years” la taglia del lucertolone nel corso dei 28 film giapponesi rimane stabile per raggiungere i 100 metri solo nel secondo film americano, quello del 1998. Nell’incarnazione odierna vista di recente sul grande schermo, l’altezza è stimata a circa 150 metri, la metà della Torre Eiffel in pratica.
Al marketing hollywoodiano poi si sa, piace sempre esagerare, ecco infatti che per pubblicizzare al meglio l’uscita nelle sale dell’ultimo Godzilla, l’altezza stimata impenna improvvisamente a 300 metri. Basta dare un’occhiata a una delle locandine del film per rendersene conto: il mostro radioattivo passeggia spensierato tra la skyline di San Francisco, oltrepassando tranquillamente la Transamerica Pyramid, il grattacielo più alto della città con i suoi 260 metri di altezza. Godzilla la sovrasta di un centinaio di metri buoni.
E nel 2050?
In 50 anni di cinema, il nostro caro e vecchio Godzilla ha visto le sue dimensioni triplicarsi. Le ipotesi sono tante e varie: tra le più scontate c’è da pensare che Hollywood ha reso sempre più tecnologici e realistici i suoi effetti speciali e che non veda l’ora di usarli. Più il mostro sarà grande e imponente, più la gente sarà interessata ad andarlo a vedere, probabilmente.
Perché quindi questa crescita esagerata? La risposta è molto più semplice di quanto possiate immaginare: i nostri grattacieli.
Ogni anno infatti l’altezza dei grattacieli costruiti in tutto il mondo aumenta esponenzialmente. Se il buon vecchio Godzilla continuerà a voler distruggere le nostre metropoli dovrà farlo in una maniera più che dignitosa, cercando almeno di essere alla stessa altezza delle nostre città.