La LudoNarraCon ci sorprende con vecchie e nuove conoscenze: eccovi una lista dei titoli migliori provati in questi giorni!
La LudoNarraCon giunge oramai al suo secondo anno, con una mole di contenuti a disposizione nettamente più grande della prima, sperimentale versione. Probabilmente, gli accessi “all’ultimo minuto” di nuove produzioni sono dovuti alle conseguenze del Covid-19 sulle fiere tradizionali, ma in ogni caso l’offerta per il pubblico è immensa, sia per quanto riguarda i titoli a disposizione che per le interviste, i panel e le discussioni in live streaming di autori, creative e studi di sviluppo.
Ma cos’è la LudoNarraCon? In sostanza, si tratta di una convention digitale organizzata da Fellow Traveller e ospitata da Steam, dedicata al videogioco narrativo e alle esperienze interattive. Con il lancio di quest’evento, la compagnia australiana cerca di rappresentare un’alternativa indie e dal budget ridotto a tutte le fiere tradizionali distribuite nel corso dell’anno in giro per il mondo, e che richiedono investimenti ingenti a molti studi di sviluppo.
Quest’anno, con oltre 40 espositori, sconti dedicati, 14 ore di conferenze e panel (con contributi di vari artisti e professionisti italiani) d’approfondimento, la LudoNarraCon sembra davvero cambiare marcia, e promette di ritagliarsi un posto di rilievo tra gli eventi più interessanti della stagione. Tra le decine di espositori, molti dei quali ovviamente legati alla stessa Fellow Traveller, troviamo sia nuove produzioni da scoprire che opere già pubblicate nel recente passato.
Chi si fosse perso l’uscita di questi titoli, da oggi potrà provare capolavori come Eliza, Heaven’s Vault o Telling Lies, oppure i recentissimi Coffee Talk e In Other Waters. Vediamo ora le migliori demo e anteprime disponibili per la stampa nei giorni scorsi!
GENESIS NOIR
La parola che caratterizza al meglio l’opera di Feral Cat Den è “sinestesia“. Quel che gli autori hanno infatti cercato di riprodurre tramite le meccaniche è una sorta di sovrapposizione sensoriale tra ciò che sente il giocatore e quel che vive l’avatar, in modo tale da farsi sentire parte del racconto non in virtù di scelte di dialogo o narrative, ma per la vicinanza alle emozioni che emergono dal gioco stesso.
Quando ci troveremo in viaggio su un treno verso una meta imprecisata della Galassia, giocheremo con la prospettiva della telecamera per dettare i tempi di movimento del racconto e della storia, con delle trovate registiche decisamente intriganti e con una qualità del dettaglio e della direzione artistica da lasciare senza fiato.
Se l’obiettivo di design pare cristallino, altrettanto possiamo affermare sul piano meramente narrativo, dato che il racconto si evolve in collaborazione con le meccaniche, senza strafare e perdere la bussola, almeno da ciò che ho visto nelle prime sequenze di gioco.
Ispirandosi a Le Cosmicomiche di Calvino, Genesis Noir racconta una storia che avviene prima, durante e dopo il Big Bang, l’origine di tutto, e ci chiede di vestire i panni di un investigatore addolorato dall’uccisione dell’amante, alla ricerca di risposte e salvezza.
Il surreale caratterizza dunque l’intero racconto, che sfruttando tali premesse gioca con il suono, gli spazi e la prospettiva del giocatore in modi sempre brillanti e particolari, rendendo ogni singolo secondo memorabile. Se l’intero gioco dovesse confermare tali qualità per l’intera durata dell’opera, ci troviamo di fronte a qualcosa di eccezionale: tenetelo d’occhio.
WELCOME TO ELK
Dopo aver fatto incetta di premi e riconoscimenti, Welcome to Elk arriva in versione giocabile anche per la LudoNarraCon, e mostra ancora una volta la sua assoluta originalità, la sua peculiarità ludica e la sua frizzante direzione artistica. Elk è una sorta di atipica antologia, nella quale si raccontano le storie di personaggi strani e atipici, tutti legati tra loro dal fatto di vivere nell’isola che da il nome al gioco. Impersonando la giovane Frigg, che giunge sull’isola per un apprendistato come carpentiere, incontreremo figure strambe e sorprendenti, e affronteremo storie basate su temi tra i più disparati, dalla morte all’amore.
La peculiarità più rilevante di Welcome to Elk è che tutte queste storie, tanto assurde da sembrare inventate, si basano in realtà su effettivi racconti visti o vissuti da numerosissime fonti, tra le quali troviamo anche gli autori stessi del gioco. Quest’elemento creativo è decisamente rilevante, perché la fluidità tonale di Elk è tale che si passa dalla bruta violenza dell’omicidio all’umorismo di fasi ludiche estremamente divertenti: tenere a mente che ciò di cui siamo testimoni è un racconto realmente accaduto ci aiuta a osservarlo con la giusta prospettiva.
Se uniamo tutto questo a meccaniche funzionali al racconto e non alla progressione e a una direzione artistica apparentemente infantile ma decisamente efficace, non possiamo che confermare le ottime impressioni avute negli ultimi anni, e attendere con fiducia l’uscita del gioco, prevista per quest’estate.
CURIOUS EXPEDITION 2
Sebbene sia ancora nella fase alpha dello sviluppo, soprattutto a causa dell’implementazione dell’assurdo e brillante multiplayer, Curious Expedition 2 si mostra per l’ennesima volta al pubblico di Steam, con le sue sorprendenti trovate di design, con la sua eccezionale proceduralità narrativa e con una direzione artistica che abbandona la pixelart per sposare uno stile che ricorda da vicino Tin Tin e il tratto di Hergé.
Nel secondo capitolo della saga di Maschinen-Mensch dovremo affrontare viaggi estenuanti ma entusiasmanti, alla ricerca di segreti nascosti, civiltà sconosciute, tesori perduti e tecnologie incantate, esattamente come nel primo episodio.
Stavolta, molto banalmente, ciò che cambierà sarà la mera mole di attività, meccaniche, oggetti e storie disponibili, che grazie alla proceduralità del racconto si mescolano con efficacia durante l’esperienza. Inoltre, le differenti caratteristiche dei personaggi che selezioneremo all’inizio e dei compagni di viaggio che sceglieremo nel tempo renderanno ancora più vario il racconto, dato che più passerà il tempo con loro, e più tipologie di azioni e dialoghi verranno sbloccate.
I toni del racconto, grazie alla proceduralità, spaziano dallo steampunk al survival, dal fantasy all’apocalittico, e l’infinita quantità di meccaniche a disposizione del giocatore si adatta in modo sorprendentemente efficace a questa mole di salti tematici e ludici.
Come prevedibile, dunque, il secondo capitolo della saga di Maschinen-Mensch promette di espandere ulteriormente le già brillanti qualità del primo episodio, e non ci resta che contenere per qualche altro mese la voglia di esplorare questi bizzarri e assurdi mondi.