Avventura e fantascienza e… Clooney con il Jet pack.
Tomorrowland – Il Mondo di Domani è l’ultima pellicola etichettata Disney, in uscita il 21 Maggio, che trae libera ispirazione dall’omonima attrazione presente a Disney World. Anzi, il celebre parco rappresenta proprio la location iniziale del film, che suggella da subito la propria natura: una produzione che celebra se stessa, non solo a livello di riferimenti visivi ma soprattutto morali, con buonismo spinto e dosi di ottimismo senza fine. Queste caratteristiche faranno sia il bene che il male del film diretto da Brad Bird. Ma andiamo con ordine.
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Tomorrowland racconta due storie separate, che ben presto però convogliano verso uno stesso nucleo narrativo, per proseguire una volta riuniti i protagonisti, all’unisono verso la risoluzione finale della storia. Pensando a come descrivere la trama, mi sono reso conto di quanto in effetti essa viva di spunti tutto sommato originali, messi in scena in maniera assolutamente classica e spesso anche un po’ telefonata, ma comunque, spesso brillanti e più elaborati di quello che ci si aspetterebbe. D’altonde, una delle penne che si è occupata della sceneggiatura, è quella di Damon Lindelof autore di moltissimi episodi di Lost (nonché della sceneggiatura di Prometheus) che è riuscito anche in un film palesemente rivolto ai più giovani, a inserire qualche colpo di scena e qualche soluzione narrativa un po’ più articolata della media dei film Disney. In parole povere, spesso e volentieri il film la prende alla larga e non è chiaro immediatamente dove voglia precisamente andare a parare, e questo cattura sicuramente l’interesse dello spettatore. Rimarrò per questo, molto sul vago, per non svelarvi troppo, poiché tutto sommato, Tomorrowland vive (con moderazione) anche di sorprese, sarebbe quindi un peccato rovinarle. Frank Walker è un bambino e “inventore” che negli anni 60, grazie ad una ragazzina di nome Athena (che svolgerà per tutto il film un ruolo fondamentale) scopre l’incredibile e a quanto pare, invisibile per i comuni mortali, Tomorrowland, una città futuristica nata per esprimere al massimo il potenziale dell’essere umano e creare cosi una sorta di civiltà perfetta.
Molti anni dopo, la giovane ed altrettanto brillante adolescente Casey Newton, interpretata da una promettente Britt Robertson, che ha saputo rivelarsi un’attrice dalla grande espressività, entra per caso in contatto con una spilla che se toccata le permette di vedere Tomorrowland. Incuriosita comincia ad indagare sulla cosa, fino a quando entreranno in scena sia Athena che successivamente un Frank ormai adulto (George Clooney), scacciato dalla “città del domani” e ritirato a vita privata. Proprio il rapporto tra la giovane intraprendente e ottimista Casey e Frank, disilluso scontroso e sfiduciato, sarà il fulcro del film. In breve però verrà messo da parte e l’interessante dicotomia tra queste due personalità cosi diverse verrà semplicemente sopraffatta da un’aura Disneyana piena di energia positiva generale che bene o male coinvolgerà tutti, Frank compreso, mettendo in disparte introspezioni di sorta, appiattendo la trama, e lasciando spazio solo allo spettacolo visivo. Dietro la macchina da presa c’è Brad Bird, talentuoso regista di film come Il gigante di ferro, Gli Incredibili, Ratatouille e Mission: Impossible – Protocollo Fantasma che nel concept di questa produzione ritrova tutto quello che è pane per i suoi denti, e quindi tanta azione, ma soprattutto una forte carica visionaria, capace di concretizzare su schermo una città del futuro asettica ma accogliente e dalle linee morbide, e una serie di tecnologie (come la Torre Eiffel trasformata in “stazione di lancio spaziale”) effettivamente poco credibili, ma dal design vintage che alla fine rende tutto il comparto immaginifico del film piacevole (ricorda un po’ BioShock, per intenderci con i più propensi alle analogie videoludiche).
Anche le scene d’azione, nel momento in cui entra in scena una misteriosa fazione composta da stravaganti “men in black”, non sono affatto male, e pur mostrando una violenza edulcorata dai centocinquantamila filtri Disney previsti da contratto, rimangono abbastanza adrenaliniche e divertenti da vedere. Purtroppo però, non ci scostiamo di un millimetro dallo spessore di un teen-movie fantastico, che affronta temi importantissimi, come il problema della salvaguardia del pianeta, con una retorica spicciola che assolutamente non mi sento di condannare (si tratta pur sempre di messaggi positivi), ma che non mi permette di attribuire troppe chiavi di lettura e meriti espressivi al film. In fin dei conti fare della facile morale per sensibilizzare i ragazzini di oggi su come non bisogna subire passivamente i mali del mondo ma affrontarli con positività, rimane un proposito lodevole. Il problema è che questi giovani spettatori saranno forse veicolati da un mondo troppo lontano dal nostro per accorgersene, e che anestetizzati da esplosioni, botte ed effetti “flashianti” per 130 minuti, potrebbero nemmeno rendersi conto di quel “poco ma buono” che Tomorrowland – Il Mondo di Domani, nasconde oltre la superficie.