Abbiamo selezionato per voi alcuni fra i migliori videogiochi tratti dagli anime
Anime e manga sono due espressione artistiche e produttive che da sempre si muovono quasi a passo di danza. Coreografie di coppia che portano a un’influenza reciproca e a una difficile separazione fra le parti. Di conseguenza, pur riferendoci nominalmente agli anime, la discendenza o la correlazione con il mondo della carta stampata è inscindibile e (forse) implicita. Il risultato è un insieme eterogeneo di fonti e di esiti ludici, tali, per quantità e qualità, da dimostrare (non che ce ne fosse bisogno) la potenza immaginifica che lo sconfinato oceano di anime e manga possiedono e continuano a mettere in atto. A testimonianza dei migliori esiti di questo processo, il tentativo di stilare un elenco dei migliori videogiochi tratti dagli anime.
Attack on Titan 2
Sviluppato da Omega Force e pubblicato da Koei Tecmo nel 2018, Attack on Titan 2 è un hack and slash tie-in dell’omonimo manga (e poi anime) creato da Hajime Isayama.
Dimenticate le tipiche meccaniche dei musou, Omega Force realizza un gameplay più articolato e tattico attraverso l’unione di momenti da life sim (importanti per socializzare con i nostri compagni e aumentare il livello di intesa durante i combattimenti) a scontri in cui far esplodere tutto il dinamismo e la violenza tipica della serie.
Un’interpretazione digitale del lavoro di Isayama che si realizza anche nel comparto narrativo, il quale, non solo è capace di restituire con forza la tensione e la tragicità degli eventi che si susseguono, ma, sotto la supervisione dello stesso creatore, riesce persino ad aggiungere qualcosa in più: parliamo del maggiore approfondimento riservato a quei personaggi che nell’opera originale avevano un ruolo più di contorno. Aggiunte di qualità sicuramente gradite da tutti i fan e che rendono Attack on Titan 2 un degno esempio di uno dei migliori videogiochi tratti dagli anime.
Migliori videogiochi anime – JoJo’s Bizarre Adventure
Sviluppato dallo stesso team autore di Street Fighter III e originariamente pubblicato da Capcom in esclusiva per il sistema arcade CPS-3 nel 1998 (per poi approdare, l’anno successivo, anche su Playstation 1 e Dreamcast), JoJo’s Bizarre Adventure è un picchiaduro a incontri ispirato al celebre manga e anime Le bizzarre avventure di JoJo.
Dopo aver segnato il tramonto di sistemi CPS-3, essendo il sesto e ultimo videogioco sviluppato per questa specifica scheda elettronica, nell’agosto del 2012 ha subito un restauro in alta definizione grazie alla pubblicazione di una nuova versione disponibile su Playstation Network e Xbox Live Arcade.
JoJo’s Bizarre Adventure: Heritage for the Future, questo il titolo della versione del 1999, possiede ancora oggi uno splendido stile grafico, colorato ed estremo come l’opera originale; e un gameplay solido e divertente, con tanto di stand utilizzabili come abilità attive o passive. Il roster, pur nella sua ristrettezza in termini numerici, presenta i migliori personaggi fino a Stardust Crusaders. Da segnalare la collaborazione con Hirohiko Araki, creatore di JoJo, che ha permesso al gioco non solo di avere illustrazioni ad hoc per le confezioni del gioco e per il marketing ma anche un nuovo design esclusivo per il personaggio di Midel.
Ghost in the Shell: Stand Alone Complex
Pubblicato nel 2004, Ghost in The Shell: Stand Alone Complex è uno sparattutto in terza persona per Playstation 2 e PSP (anche se quest’ultima versione, almeno dal punto di vista della trama, può essere considerata più come un sequel che come una semplice conversione per la prima console portatile Sony). Ispirato all’omonima serie tv anime del 2002, a sua volta appartenente all’universo finzionale del franchise di Ghost in the Shell creato da Masamune Shirow, il gioco offre una rielaborazione della trama originale che traduce e restituisce con fedeltà le atmosfere e le tematiche di fondo, quali il dilagare della criminalità informatica, il terrorismo e le implicazioni esistenziali-ontologiche di un (difficoltoso e accidentale) dialogo fra i valori umani e un progresso tecnologico ormai inarrestabile.
Nei panni del maggiore Motoko Kusanagi, membro dell’organizzazione governativa Sezione 9, avremo il compito di scoprire il mistero celato dietro al caso conosciuto come T.A.R. Ad affiancarci, altri personaggi giocanti come Batou e i Tachikoma.
La presenza di una modalità multiplayer da due a quattro giocatori e di contenuti extra, sbloccabili a seconda del livello di difficoltà selezionato o dopo aver soddisfatto particolari richieste, costituiscono un plus per tutti gli amanti del cyberpunk e delle intuizioni postumane svelate dal e nel mondo immaginario (chissà per quanto tempo) di Ghost in the Shell.
Migliori videogiochi anime – Dragon Ball FighterZ
Uno dei generi, se non IL genere, prediletti per le trasposizioni dal mondo anime a quello videoludico è, senza ombra di dubbio, quello dei picchiaduro. Bidimensionali e tridimensionali che siano, la lista è lunghissima e gli esponenti innumerevoli. Fra questi, un posto d’onore spetta al franchise di Dragon Ball e ai suoi tie-in più rappresentativi.
Senza dimenticarsi del mai troppo lodato Dragon Ball Z: Budokai 3 (o, per una forma di inclusività, anche di Budokai Tenkaichi 3), possiamo attribuire la prima posizione, di questa ipotetica e più che ventennale classifica più, a Dragon Ball FighterZ.
Sviluppato da Arc System Works, già responsabili dell’eccellente serie Guilty Gear, e pubblicato da Bandai Namco nel 2018 per console e PC, con le sue 3,5 milioni di copie vendute si piazza di diritto fra i giochi più belli e venduti di quell’anno.
I meriti di tale successo e della sua presenza fra i migliori videogiochi tratti dagli anime, possono essere rintracciati in un mix esplosivo di tecnicismo, immediatezza e profondità del combact system. Un miracoloso equilibrio che, unito a un’estetica di primissimo livello, gli ha permesso di conquistare più o meno tutti: dal fan alle prime armi, all’esperto divoratore di picchiaduro che guarda anche agli e-sports. Al di là del semplice fan service, il risultato è un’opera che sintetizza al meglio consapevolezza, competenza e una viscerale passione per il genere e la materia di partenza.
Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 4
Nell’industria videoludica, Naruto e CyberConncet 2 sono quasi la stessa cosa. Nel corso degli anni infatti, sono stato circa una quindicina i lavori che questo team ha dedicato al ninja di Konoa. Un accumulo di esperienza impressionante, dunque, culminato proprio nella realizzazione di Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 4. Parliamo, forse, dell’apice della loro carriera e del migliore tie-in dedicato a Naruto. Meritevole, perciò, di essere nominato fra i migliori videogiochi tratti dagli anime.
Ultimate Ninja Storm 4 è un’opera densa, rispettosa della fonte originale e il sogno digitale di ogni fan della creatura di Kishimoto. Dotato di un gameplay semplice ma allo stesso tempo compatto e solido, fa della ricchezza dei contenuti e dell’incredibile fattura del comporto estetico (con un cel shading e delle animazioni che hanno ben poco da invidiare alle controparti su “pellicola”) i propri punti i forza. Tali da renderlo il meglio che un fan possa desiderare.
Migliori videogiochi anime – Astro Boy: Omega Factor
Non nuovo per le pagine di Stay Nerd, Astro Boy: Omega Factor merita di essere menzionato anche fra i migliori videogiochi tratti dagli anime.
Grazie all’eccellente lavoro di Tresure, questo picchiaduro a scorrimento si sviluppa su ben 32 livelli pieni di azione e frenesia ed è capace di stupire i giocatori grazie al suo impressionante design. Un risultato straordinario nonostante i limiti imposti dall’hardware del Game Boy Advance.
Direttamente ispirato alla serie animata del 2003, Omega Factor ne ricalca la trama e ne ripropone i temi, aggiungendo interessanti contenuti extra (come scene tagliati, nuovi dialoghi e persino un differente finale) resi disponibili a coloro che volessero completare il gioco più di una volta. Un’efficace soluzione per aumentare la longevità senza incorrere in ricompense frivole e alquanto stucchevoli.
Bleach: The Blade of Fate
Sempre a opera del team Treasure, abbiamo Bleach: The Blade of Fate. Un picchiaduro bidimensionale che, insieme al seguito Dark Souls, può benissimo essere considerato uno dei migliori videogiochi ispirati al manga e anime Bleach.
Pubblicato per Nintendo DS nel 2006, inizialmente solo in Giappone e poi nel resto del mondo, il titolo presenta ben sei modalità di gioco: dalla classica arcade mode, al VS mode, passando per la training mode, la challenge mode, la survival mode e l’immancabile story mode. Proprio quest’ultima, prendendo le mosse dalla disperata missione di salvataggio di Rukia a opera di Ichigo, ci permette di vestire i panni di alcuni dei migliori personaggi della serie e di completare i vari episodi, con differenze in base al personaggio selezionato, che compongono l’avventura principale. La possibilità di sbloccare nuovi episodi, non solo aumenta il fattore rigiocabilità, ma ci permette di scoprire ulteriori aspetti della trama principale.
Conclude l’offerta, la presenza di una modalità multiplayer che sfrutta il gioco in rete tramite la Nintendo WFC e permette fino a quattro persone di connettersi e di giocare l’uno contro l’altro.
Migliori videogiochi anime – Yu Gi Oh – The Eternal Duelist Soul
L’enorme successo di un franchise come quello di Yu-Gi-Oh! ha reso il suo approdo nel mercato videoludico un evento piuttosto scontato. Fra fortune alterne, uno dei migliori si è rivelato essere The Eternal Duelist. D’altra parte, il successo di critica, l’apprezzamento, nonché le numerose vendite, sono lì a dimostrarlo.
Un risultato raggiunto grazie alla bravura con cui gli sviluppatori sono riusciti a riprodurre gli elementi più familiari e iconici della serie e allo sviluppo di un gameplay adrenalinico e divertente, dove il caso e la preparazione si fondono insieme per dar vita a una combinazione riuscitissima e il più fedele possibile allo spirito di Yu-Gi-Oh!.
Ad accompagnare la modalità storia, che si struttura come una vera e propria scalata verso la vetta intervallata da sfide e momenti attraverso cui acquisire nuove carte per migliore il proprio mazzo, avremo una modalità multigiocatore grazie alle quale potremo ingaggiare duelli uno contro uno e scambiare i nostri doppioni o liberarci dei pezzi che riteniamo inutili.
Gundam Battle Assault 2
In una lista dei migliori videogiochi tratti dagli anime, non poteva mancare un esponente della famosissima serie Gundam. E il titolo che abbiamo scelto di inserire è Gundam Battle Assault 2. Picchiaduro a incontri del 2002 sviluppato e pubblicato da Bandai, in collaborazione con Natsume, per Playstation 1 (singolare fu l’uscita invertita rispetto al solito: prima in Nord America e poi in Giappone).
Incentrato sugli universi di G Gundam e di Gundam Wing, GBA 2 presenta un numero considerevole di Gundam, differenti fra loro per caratteristiche e armi in dotazione, utilizzabili all’interno della rinnovata modalità storia (ora chiamata Street Mode) o nelle modalità Human vs Human e Human vs CPU. In aggiunta, portata a termine la storia, ne verranno sbloccate di ulteriori come il Time Trial.
Al netto di un bilanciamento non sempre allo stato dell’arte (ci riferiamo soprattutto alla differenza di forza fra i vari modelli di Gundam, dove, ad esempio, un Wing Zero risulta essere praticamente invincibile), lo studio di sviluppo si è dimostrato all’altezza della popolarità del brand confezionando un titolo in grado di restituire la pesantezza dei colossi metallici utilizzati e la spettacolarità delle azioni che da sempre hanno contraddistinto le serie animate.
Un capitolo imperdibile per tutti gli amanti dei Gundam.
Migliori videogiochi anime – Tatsunoko vs. Capcom
Nel 2010, dopo due anni di incessanti richieste da parte dei fan, Capcom decise di pubblicare l’arcade coin-op Tatsunoko vs Capcom: Cross Generation of Heroes anche al di fuori dei confini nipponici e di renderlo un’esclusiva Nintendo Wii.
Rinominato per l’occasione Tatsunoko vs. Capcom: Ultimate All-Stars, quello di cui stiamo parlando è videogioco team-up appartenente (guarda un po’) al genere dei picchiaduro che unisce lo straordinario universo ludico made in Capcom con quello dei personaggi appartenenti alla casa di produzione Tatsunoko. Parliamo di serie come Yattaman, Tekkaman, Kyashan, ecc…, che incontrano i protagonisti di serie videoludiche altrettanto famose provenienti da IP come Street Fighter, Mega Man, Onimusha, Okami, Dead Rising e così via… in poche parole il sogno di ogni otaku.
A suggellare la riuscita di questa eccezionale unione, vi è la concretezza di una produzione che, mancanza di una modalità online a parte, punta tutto sulla robustezza e profondità delle meccaniche di gioco, sulla varietà e quantità dei personaggi presenti (numero che non si limita al puro richiamo da licenza) e sulla presenza di succosi contenuti aggiuntivi.