Kripke contro il binge watching: lo showrunner difende le modalità di distribuzione della seconda stagione di The Boys

La distribuzione “diluita” della seconda stagione di The Boys ha detto molto discutere i fan. Alcuni di loro, come vi avevamo riportato, non hanno esitato a fare review bombing contro la serie su Amazon Prime ispirata al fumetto di Garth Ennis, delusi dal mancato binge watching dello show.

Al riguardo è intervenuto lo showrunner, Erik Kripke in persona, il quale non ha esitato a difendere la distribuzione della serie con le attuali modalità. Ha anzi ammesso che la scelta è stata presa dalla produzione, in perfetto accordo con lui.

“La schedule del programma è arrivata quando eravamo molto vicini alla fine, probabilmente a tre quarti della fase di post-produzione”, ha detto Kripke. “E, per la cronaca, non è stata una scelta di Amazon. Siamo stati noi produttori… siamo noi che l’abbiamo proposta. Diverse persone ai piani alti erano effettivamente riluttanti. Era un’idea nuova, utilizzata molto di rado. Ma noi volevamo davvero che andasse così e Amazon è stata costretta ad accettare”.

boys poster seconda stagione

“La nostra sensazione era che quando vanno in onda tutti e otto gli episodi contemporaneamente diventa come una scarica di zucchero, si trasforma subito in un binge watching”, ha continuato Kripke. “Le persone si bruciano la serie in appena una o due settimane. C’è una quantità intensa di attività e poi, in un certo senso, scompare. Ci sono così tanti bei momenti nella seconda stagione, vogliamo dare loro il tempo di essere apprezzati. Così le persone possono rifletterci e parlarne prima che passino al prossimo evento e farne oggetto di conversazione un po’ più a lungo. Penso che un po’ di attesa per i fan sia salutare”.

Mentre vi scriviamo sono stati rilasciati i primi tre episodi della serie. Il quarto è atteso nella giornata di oggi.

(fonte: CB.com)

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.