Voces: direttamente dalla Spagna ecco a voi un racconto sull’ennesima casa infestata
Voces, Il nuovo horror spagnolo che potete trovare su Netflix ad opera del regista Ángel Gómez Hernández è un film che fa della sua semplicità sia un punto di forza che di debolezza. Difficile non entrare nei dettagli di un film che non si presta a troppe sovraletture stilistiche o narrative. Insomma se non parli dei fatti, rimane ben poco, ma ci proveremo.
Il setting è quello di una casa, in cui abitano i genitori con il proprio figlio piccolo, che sente voci e vede entità paranormali. Un classico. Ad un certo punto un evento abbastanza inaspettato sconvolge le carte in tavola (anche se non siamo ai livelli ispiratissimi di cambio di paradigma di un Ghostland, per intenderci), e il film cambia prospettiva rispetto a quella che lasciava presagire il trailer, cosa che ho trovato curiosa e di conseguenza piacevole. A quel punto rimane al centro della scena un membro della famiglia che cercherà di venire a capo di quello che succede nella propria casa. Voces è un film diretto, sia nella storia che nella messa in scena e questo come detto, porta a risultati opposti.
Da una parte non è male il ritmo piuttosto incalzante con cui viene affrontato il problema “casa infestata”, bypassando certi cliché come ad esempio lo scetticismo di fronte ad eventi abbastanza esplicativi e poco equivocabili, che talvolta annacquano la trama di prodotti simili. Dall’altro, verso la metà invece si ripropongono diverbi tra i protagonisti poco credibili, in cui confrontandosi sulla situazioni, si presentano le “classiche omissioni di informazioni ingiustificate” finalizzate solo a tirare avanti la storia, che disinnescano quella bella illusione di trovarsi davanti ad film un po’ più smaliziato da sto punto di vista. Inoltre Voces soffre di una messa in scena un po’ “volgarotta”, esclusivamente basata sul jump scare, che ripropone ogni 10 minuti.
Questi funzionano abbastanza, ma rimane una strada semplice e banale per creare tensione, che lascia poco allo spettatore, e compensa una lacuna nella capacità di creare atmosfere lugubri e ansiogene in maniera più sottile e sofisticata. Se da una parte è encomiabile la volontà di fare un horror alla luce del sole, sicuramente condizione più complessa rispetto a lavorare con le tenebre, dall’altra la fotografia un po’ piatta non aiuta a creare un mood suggestivo.
Tra i pochi protagonisti del film spicca sicuramente solo l’indagatore dell’occulto chiamato ad investigare nella casa, che ha una personalità tutto sommato intrigante nella sua pacatezza. Il resto del cast risulta abbastanza anonimo purtroppo.
Anche perché non è certo un film che si focalizza sulle personalità che mette in scena, bensì sugli eventi, i quali ruotano tutti attorno agli inganni di questo presunto fantasma che generano situazioni quasi tragicomiche, considerata la facilità con cui le malcapitate vittime subiscono tali angherie, per altro seguendo sempre espedienti registici visti e stravisti, come il tipo che viene osservato alle spalle, quello che guarda sotto il letto, poi sopra, poi di nuovo sotto…e così via. C’è di buono che l’entità paranormale segue quel mood schietto del film che quanto meno riesce a essere brioso nella mediocrità, e si rivela una minaccia molto aggressiva che non le manda certo a dire, alzando un po’ la posta in gioco e di conseguenza il coinvolgimento verso il destino dei protagonisti.
Tirando le somme, Voces non è un film brutto, e non è nemmeno un film troppo sciatto. Gli manca “solo” un bel po’ di ispirazione, sia sul fronte artistico che della scrittura. Se siete alla ricerca di qualcosa di semplice sul genere e che vi garantisca qualche spavento a buon mercato tutto sommato efficace, Voces è sicuramente un film da vedere che vi divertirà per una serata. Solo ecco, non pretendete di ricordarvelo troppo il giorno dopo. Tutto qui.