The Wilds è la nuova serie di Amazon Prime Video, e la sua prima stagione promette grandi cose
La premessa di The Wilds, la nuova serie di Prime Video, è molto semplice. Un gruppo di otto ragazze adolescenti si trova a dover sopravvivere su di un’isola deserta dopo che il loro aereo per le Hawaii precipita in mare. Come la tradizione di Lost insegna, il loro naufragio sull’isola significherà più di quanto possa sembrare.
La prima stagione di questa nuova serie TV Amazon Prime Video è a dir poco sorprendente. The Wilds prende l’eredità di Lost e la traduce in chiave adolescenziale, riuscendo a fare un ritratto convincente di una generazione oppressa dal male del patriarcato e dall’ansia sociale. Le otto protagoniste dell’avventura soffrono ognuna di un diverso complesso, che verrà svelato e sviluppato pian piano nel corso della serie.
Ogni episodio si concentra su uno specifico personaggio, raccontando tramite l’uso di flashback il background personale che lo ha visto raggiungere l’isola. In questo modo il ramo narrativo più “survival” acquista di puntata in puntata una profondità emotiva che ribalta, anche in maniera retroattiva, la nostra opinione sulle giovani protagoniste. Ognuna di loro nasconde un trauma caratterizzato incredibilmente bene dalla scrittura, a volte semplicistica, ma comunque più che efficace a farci affezionare alla rosa di personaggi su schermo. The Wilds è infatti una serie basata soprattutto sui suoi caratteri, interpretati in maniera sorprendente dal cast di giovani attrici quasi tutte alle primissime esperienze recitative.
La serie di Prime Video riesce a sviluppare i suoi conflitti interni in parallelo al progredire della trama, che segue un’articolazione sì lineare, ma non per questo priva di colpi di scena originali e ben orchestrati. Sfruttando la più classica delle lezioni di J.J. Abrams e Damon Lindelof (creatori di Lost), The Wilds fa un forte uso della tecnica narrativa della “mistery box”, che prevede la continua aggiunta al racconto di misteri atti a catalizzare l’immaginazione dello spettatore. Come un vero e proprio illusionista, la serie ci mette spesso in una falsa direzione, dandoci sufficienti indizi per costruire le nostre convinzioni che vengono poi inevitabilmente infrante, a volte anche di puntata in puntata. Non sempre i misteri che apre vengono risolti (probabilmente anche in vista di un eventuale seconda stagione), ma non per questo l’effetto è meno soddisfacente.
Se dal punto di vista narrativo The Wilds è quindi un’esperienza fatta di suspense e mistero, è soprattutto sul lato tematico la serie che riesce ad eccellere nella sua esposizione ed evoluzione. L’odissea che vivono le otto protagoniste è una vera e propria fuga dalla gabbia sociale della civiltà contemporanea. Gli intenti della creatrice Sarah Streicher sono evidenti, e la denuncia al patriarcato diventa chiara sin da subito.
Il discorso fatto da The Wilds non è però solo una critica distruttiva al sistema, ma anche costruttiva di una concreta alternativa (almeno secondo la prospettiva della storia). In questo modo l’esperienza delle giovani donne diventa un esperimento sociale sulla costruzione di una società matriarcale, forse in grado di costruire un mondo migliore. La serie non ci dà una risposta chiara a questa domanda, ma non per volontà di rimanere ambigui riguardo alla questione, ma piuttosto perché una risposta concreta non esiste. Nonostante ciò, già solo la messa in scena di questi temi di discussione è sufficiente ad offrire degli spunti di riflessione non banali al proprio pubblico, e questo è un merito non da poco. Sebbene quindi la serie possa presentarsi come un prodotto rivolto a un target tendenzialmente adolescenziale e femminile, The Wilds tenta in realtà di rivolgersi al mondo intero.
In termini produttivi questa nuova serie di Prime Video sembra essere quindi una nuova punta di diamante del catalogo della piattaforma. La costruzione incredibilmente ben curata del proprio ritmo narrativo, dello sviluppo dei personaggi e delle interpretazioni delle attrici, assicura che lo show sia in grado di trovare un suo pubblico in men che non si dica. Essendo tutti quanti vittime (consapevoli o meno) del patriarcato, The Wilds riesce a trovare molto velocemente una connessione con lo spettatore, dando voce a diverse prospettive attraverso cui la società patriarcale riesce a distruggere l’identità del sesso femminile. Un teen drama che cela al suo interno una mole di contenuti e spunti di riflessione che il genere sembra finalmente essere in grado di veicolare, soprattutto se consideriamo anche le recenti produzioni di prodotti similari come Euphoria e We Are Who We Are.
Oltre all’apparenza da young adult adolescenziale quindi, i dieci episodi che compongono la prima stagione di The Wilds rappresentano un importante manifesto femminista fiero di sé ma allo stesso tempo in grado di criticarne le proprie contraddizioni. Una visione che non lascia impassibili e che anzi getta le basi per un discorso che, si spera, possa evolversi in maniera sempre più interessante nelle prossime stagioni.