Camelozampa porta in Italia Lupo Nero di Antoine Guillopé, silent book francese molto amato nella didattica.
Una casa editrice attenta a scovare libri per ragazzi inediti in Italia. Un autore dal forte senso della sintesi, molto apprezzato in patria. Una storia che con poche semplici immagini riesce a veicolare un messaggio potentissimo. Lupo Nero di Antoine Guillopé è un silent book, ovvero, una storia senza parole (scritte), che nasce, si sviluppa e si conclude seguendo solo il flusso delle immagini.
Un genere non così diffuso, che spesso riesce a dare vita a piccoli capolavori, delicati e poetici. Ricordiamo, tra gli altri, il ciclo di Love, di Brrémaud e Bertolucci che continua a regalare gioie ai lettori e a raccogliere premi. Un’eccellenza che troviamo anche in Lupo Nero, anche se con uno stile completamente diverso.
Lupo nero: una storia sui pregiudizi
C’è un ragazzo che cammina nella neve, solo. Il paesaggio bianco rende la sua marcia sorda e inquietante. Una presenza, poi, sembra perseguitarlo: è il lupo nero del titolo, un’ombra che incombe sul ragazzo e sulla neve, imponendosi come una macchia in mezzo al bianco immacolato. Cosa succederà al ragazzo? Il lupo riuscirà a raggiungerlo?
Un set up classico, ma non per questo meno inquietante, che porta a un colpo di scena semplice, adatto a chi è alle prese con le prime letture e muove i primi passi nella narrazione. Lupo nero è il classico libro da raccontare ai più piccoli, sfogliandolo insieme e usandolo per contestualizzare, spiegare, riflettere. Quello che ci sembra spaventoso, lo è poi davvero? Forse i pregiudizi si alimentano della paura? Non è meglio, forse, conoscere fino in fondo chi abbiamo di fronte prima di classificarlo nel “bianco” o nel “nero”?
La sintesi della forma e del colore
Quel che rende Lupo nero un’opera trasversale e – in generale – un prodotto artistico rilevante, è la forma che Guillopé sviluppa per tutto il volume. Il suo è un tratto grafico, sintetico, che si ricava dalla risultante di macchie nere su uno sfondo bianco, o viceversa. L’equilibrio tra i due toni – così basic – ricorda in alcune tavole il gioco delle ombre cinesi, o del decoupage. In altre, invece, la definitezza del dettaglio non lascia spazio a ibridazioni – seppur virtuali – con altri media.
L’arte di fare molto con pochissimi “ingredienti”, insomma. Di puntare tutto sulla semplicità estrema e di giocare con l’armonia tra forma e contenuto. Un messaggio semplice (eppure, repetita iuvant), che fa da ponte tra generi, che unisce didattica ed espressione artistica.
Lupo nero è disponibile in libreria dalla fine di gennaio.