Your Honor, la miniserie trasmessa da Sky Atlantic, ci porta a New Orleans in un thriller con protagonista Bryan Cranston. Ecco una breve analisi dopo i primi due episodi
Sarebbe bastato quel “dai produttori di The Night of”, lanciato così, nel trailer di Your Honor, a convincerci a dare una chance a questa nuova miniserie televisiva approdata in Italia su Sky Atlantic, e già trasmessa negli Stati Uniti su Showtime. Se a questo aggiungiamo la presenza di Bryan Cranston nei panni del protagonista e di Michael Stuhlbarg come una sorta di villain, ecco che la nostra attenzione è stata catturata.
Adattamento della serie israeliana Kvodo, Your Honor è ambientata a New Orleans, con Bryan Cranston a interpretare Michael Desiato, un giudice onesto e spinto da alti valori morali, che vede però la propria devozione alla legge messa a dura prova da un terribile fatto che coinvolge il suo giovane figlio Adam (Hunter Doohan). Questi infatti investe e uccide con la propria automobile un ragazzo a bordo di una motocicletta, ma preso dal panico scappa poco dopo l’accaduto, lasciando la vittima agonizzante e moribonda sul ciglio della strada. Desiato Senior vorrebbe chiamare un avvocato e far confessare suo figlio, ma una volta in centrale scopre che il ragazzo morto è il secondogenito di un boss della mafia locale, Jimmy Baxter (Michael Stuhlbarg), il quale di certo non avrebbe concesso ad Adam il “privilegio” della giustizia del tribunale, provando invece a farsela da solo.
Le prime due puntate di Your Honor ci proiettano quindi immediatamente all’interno di una vicenda intrigante quanto complessa e dalle varie sfaccettature. Abbiamo il dramma, diverso ma comunque intenso di due famiglie che finora hanno sempre marciato su binari distanti e paralleli ma che il destino ha fatto incrociare facendo deragliare la loro routine.
L’etica e l’onestà di un uomo integerrimo rischia di essere seriamente compromessa, sebbene soltanto per tentare di salvaguardare l’incolumità di suo figlio, e nonostante l’omissione di soccorso sia sempre da condannare, il pubblico viene in parte spinto a empatizzare con la famiglia Desiato, la cui felicità era già stata violata anni fa con la scomparsa della moglie di Michael e madre di Adam, in circostanze non del tutto chiarite da questi due primi episodi ma che lasciano intendere a una rapina finita male.
Ancora una volta la criminalità entra a gamba tesa nella vita dei Desiato, quindi, ma stavolta sono loro ad aver commesso un illecito nei confronti di una famiglia, quella dei Baxter, invischiata da anni in affari poco chiari ma dei quali non aveva certo colpe il giovane figlio.
Un inizio intenso e scioccante
L’inizio di Your Honor è scioccante, a tratti tremendamente gore e fa da subito salire un groppo in gola per i destini incrociati di due ragazzi che fino allo svincolo precedente non si conoscevano e poco dopo vedono le loro esistenze unirsi per sempre, con quella del giovane Baxter che purtroppo ha solo pochi minuti avanti a sé, e quella di Adam Desiato che va avanti ma con la terribile consapevolezza di aver ucciso una persona. Lo sguardo intenso tra i due rappresenta con forza tutto ciò e trasmette in pochi istanti un quintale di emozioni.
La fragilità del giovane Adam, l’ingenuità di un ragazzo fino a quel momento totalmente distante dal concetto di infrazione, figuriamoci di omicidio, è ben visibile sul volto di Hunter Doohan, scelta perfetta per manifestare tutto il terrore e le insicurezze del suo personaggio, e sarà interessante notare come muterà, perché dovrà farlo inevitabilmente per salvarsi la pelle.
Ma se parliamo di cambiamento, non possiamo che pensare a Bryan Cranston, perché è su di lui che si focalizza l’attenzione dello spettatore e la curiosità per gli episodi a venire.
In Breaking Bad il suo personaggio è stato il simbolo del mutamento in tutte le accezioni; fisiche, caratteriali e professionali. Qui come evolverà?
Per il momento la sua figura ci sembra troppo simile a quella di Walter White e se è giusto astenersi da giudizi affrettati dopo solo due episodi, va comunque detto che i dubbi su quello che sulla carta dovrebbe essere il personaggio di punta permangono.
Chi invece, seppur nel poco spazio finora dedicato, ci lascia soddisfatti e curiosissimi in chiave futura è Michael Stuhlbarg nei panni di Jimmy Baxter. Lo sguardo diabolico verso la telecamera, il modo in cui massacra il povero pappagallo nella gabbia con una mazza da golf, sono indizi della malvagità, spietatezza e del desiderio di vendetta che quel “chiunque tu sia, io ti troverò”, come una versione maligna di Bryan Mills, condisce soltanto ulteriormente.
È interessante anche l’ambientazione della serie, con una New Orleans a due facce, dai quartieri “bene” fatti di villette e giardini curati, a quelli più popolari dove le gang girano armate nelle strade e in cui si respira una pericolosa anarchia e la lontananza delle istituzioni, che non si affacciano in queste zone se non attraverso i tanti Michael Desiato, che corrono in lungo e in largo per la città allenandosi per la maratona.
Non sappiamo ancora come Your Honor proseguirà e se disattenderà le buone premesse, ma il fatto che dietro questo progetto ci sia la mano di Peter Moffat ci tranquillizza, anche perché la struttura e il modo in cui sono stati confezionati i primi episodi portano la serie sulla strada giusta.
L’incidente e la ricerca degli escamotage per uscire da una terribile situazione non sono nuovi nel mondo delle serie TV, è vero, e in molti avranno probabilmente pensato a The Affair, a cui in effetti sembra ammiccare lo show, ma proprio per questo adesso bisognerà vedere come andrà avanti e quali stratagemmi verranno usati per continuare a tenere il ritmo serrato e alta l’attenzione degli spettatori.