Da Netflix arriva il manifesto femminista in chiave giovanile con Girl Power – La rivoluzione comincia dalla scuola
Nel corso degli ultimi anni il cinema è andato sempre più adattandosi ai nuovi dettami sociali nati dai sommovimenti di battaglie culturali che hanno letteralmente ribaltato la conoscenza e gli atteggiamenti del mondo fino ad ora.
Cambiamenti che non potevano restare esclusi dagli assetti delle storie filmate, anche quelle più tradizionali, riassemblando e ristrutturando le loro politiche di genere e razza puntando così alla sensibilizzazione. Questioni che stanno, finalmente, a cuore a molte più persone, le quali possono vedere rappresentate su schermo le diversità, la libertà e la parità che da sempre si sono ricercate.
Ci sono poi volte in cui l’audiovisivo non intende solamente adeguarsi a questi reclamati traguardi, i quali inoltre, a ben vedere, devono ancora essere appresi appieno dalla società contemporanea, ma sceglie di fare di quest’ultimi il fulcro stesso del proprio racconto.
Una narrazione che, dunque, non solo intende inserire gli elementi di inclusività che trovano sempre più spazio nell’immaginario, ma ne fa presupposti specifici su cui costruire un racconto che parli di giustizia, rabbia e ribellione.
Da madre in figlia, fino alla società
Girl Power – La rivoluzione comincia a scuola ha nel proprio titolo italiano – in originale il film Netflix è stato rilasciato con il nome Moxie – il principio stesso che muove la sua protagonista Vivian (Hadley Robinson), a rappresentare cosa sarebbe, appunto, la rivoluzione se avesse luogo tra i corridoi di una moderna scuola.
È sia come potrebbe realmente essere, sia cosa ci si aspetterebbe da questa. Flashmob a suon di cuoricini e stelline, magliette scollate perché i corpi non possono essere imprigionati, puniti, proteste fuori dai portoni dell’edificio a sostegno di chi ha, finalmente, una voce e non sta zitto ad ascoltare.
Le iniziative nate da un nome fittizio e da un’identità segreta dietro a cui andrà nascondendosi “la più obbediente” della scuola prendono il via da quegli opuscoli anni Settanta/Ottanta che vanno mischiando la rabbia delle femministe di ieri con le loro legittime eredi.
La fiamma che accende la protagonista Vivian fa parte di un retaggio matriarcale proveniente dall’unico genitore interpretato dalla regista del film Amy Poehler, alimentato da un senso di misoginia e arretratezza a cui le ragazze di oggi sono sempre più portate a dire basta. Punto di incontro tra una figlia adolescente e una madre che ha vissuto le proprie proteste, ma insieme crocevia di ogni donna, di ogni vita. Il bisogno di ribaltare il mondo perché il mondo sappia finalmente essere ascoltato, tutto, nella sua interezza.
Girl Power, anche quando non è perfetto
E se Girl Power – La rivoluzione comincia a scuola (Moxie), che è adattamento del romanzo omonimo di Jennifer Mathieu, è esattamente cosa accadrebbe in ambito scolastico oggi, anche il tono e il modo in cui viene raccontato ha il medesimo spirito. La pellicola Netflix non ha intenzione di rispettare necessariamente i canoni che gli vengono richiesti. Non gli importa se ha qualche vistosa sbavatura, se a volte sembra confuso su dove voglia andare, se rischi quasi di incasinarsi tanto da avere paura e dubitare di se stesso.
E, in tutto questo, non ha nemmeno mai timore di risultare banale. Non ha intenzione di romanzare le ingiustizie che le donne hanno dovuto affrontare, non vuole abbellirle con racconti o trovate fuorvianti, mosse a sorprendere e toccare il pubblico.
Quello che Girl Power ha da dire lo fa rendendosi conto di poter sbagliare, di non essere sempre perfetto, ma cogliendo da quella imperfezione, da quella verità, la potenza per poter far passare chiaramente, con determinazione e ad alta voce, il proprio messaggio.
Siamo tutti Moxie
Abbassare la testa e sperare di venir ignorate non è più la soluzione per non venir bullizzate, schernite, insultate, stuprate. Perché essere femministe – e femministi – non è mai stato facile, ma questo non ha mai impedito a nessuna di andare avanti.
Ogni ragazza ha un’anima rivoluzionaria e Girl Power utilizza lo spazio circoscritto dell’istituzione scolastica per rimettere in gioco tutti, studenti, studentesse, presidi, insegnanti. L’impeto giovanile è cifra di un teen movie che ha dentro sé il sentimento puro dell’insurrezione e la sorellanza necessaria perché un nuovo destino si compia.
Pur con le sue mancanze e con una presa che avrebbe potuto avere quel pizzico di mordente in più, Girl Power – La rivoluzione comincia a scuola si fa comunque film non solamente di uno specifico momento storico, ma di una ricerca di uguaglianza tra uomini e donne universale, perpetua.
Il sostegno femminile che diventa collegamento tra qualsiasi individuo per uno spazio sicuro, aperto, paritario. Un film adorabile nella sua più semplice fattura e significante nell’ottica della rivolta. Una pellicola in cui tutti noi diventiamo Moxie.