Prime Video, con The Underground Railroad, riesce a fare per l’ennesima volta centro
The Underground Railroad, tratta dal celebre romanzo di Colson Whitehead, è approdata su Prime Video come uno schiocco di frusta pronto a squarciare la quiete della notte.
Le immagini, i temi, le interpretazioni, l’estetica. Tutto ciò che viene messo in scena dalla metodica regia di Barry Jenkins contribuisce a fornisci l’opportunità di poter godere di un prodotto che si candida, con largo anticipo, ad essere uno dei migliori mai concepiti dalla piattaforma di streaming di Amazon.
Un’ucronia di prim’ordine
Nel marasma seriale che sta fagocitando l’attenzione del pubblico in questi anni, le produzioni scifi hanno preso nettamente il sopravvento. Dalle serie ambientate in galassie lontane, passando per i mondi dominati da distopiche Intelligenze Artificiali, la creatura Prime Video è un’ucronia di prim’ordine. Qualcosa che va ben oltre alle semplici produzioni seriali, ma tende la mano al vero cinema d’autore.
Cora e Ceasar sono due schiavi le cui vite sono consumate dal lento ed inesorabile destino riservato ai neri dell’epoca. Raccogliere il cotone e servire il Padrone bianco sono conseguenze o cause di un Deus Ex Machina che, in questo caso, opta per giocare ai dadi.
Ubbidire, piangere, soffrire, morire. Nel destino dei neri non c’è altro. Il recondito “Sogno americano” con lo sguardo pedissequamente rivolto verso Ovest, è ormai sopito. Il confine è una tomba verde arricchita dalla cacofonia dei cani, dei cavalli e dei cacciatori.
Non c’è tempo per sognare.
L’unico verdetto possibile, per chi trasgredisce, è la forca.
Ben presto, però, uno stridio infernale diventa sinonimo di salvezza. Una locomotiva avanza imperterrita nell’oscurità del sottosuolo e offre salvezza ai neri.
Ancora una volta è la tecnologia che, arrivata su rotaie, riesce finalmente a diradare la nebbia dell’ignoranza e dell’odio.
Prime, con The Underground Railroad, ci offre un qualcosa di raro. Un prodotto stilisticamente curato e ricercato, ma ricco di profondità.
I personaggi sono vivi. Tutti.
Le loro storie si intrecciano e proseguono dritte per una strada della quale non riusciamo a coglierne la fine. Lo script è incalzante e ben strutturato. Seppur goda, come anticipato, di una originalità donata dall’opera cartacea, riesce perfettamente a immedesimarsi nei panni di una produzione televisiva.
Anche la scelta di optare per dieci episodi da un’ora ciascuna risulta efficace. Certo, affrontare uno show così impegnativo in più riprese è un esercizio che mette a dura prova anche gli spettatori più navigati. Il minutaggio, però, ripercorre alla perfezione la decisione artistica di Jenkins di donarci un qualcosa di diverso.
The Underground Railroad su Prime Video è differente dai soliti show, e va a porsi in quel piccolo, quanto mai privato, club di serie dal gusto sopraffino. Difficile dire se sarà possibile affiancarla a Westworld o The Handmaid’s Tale, ma siamo sicuri che, almeno la prima stagione, non ha difficoltà nel trovarsi un posto lì in mezzo.
Da segnalare la prova di Aaron Pierre nei panni di Ceasar. Il giovane attore britannico riesce a donare una forza dirompente al proprio personaggio anche con pochissimo. Il suo magnetismo, oltre ad una scrittura interessante, viene donato da una presenza scenica di assoluto valore. L’attore londinese è nato sul palco teatrale e il suo background è inconfondibile. Una figura di assoluto valore che, per forza di cose, è tenuta a battagliare con il Ridgeway di Joel Edgerton.
L’attore australiano dimostra per l’ennesima volta il suo valore. Comprovando quanto possa essere influente in una carriera la capacità di scegliere (e trovare) il giusto ruolo ed il giusto film.
Promossa totalmente anche la regia di Jenkins, il quale dimostra il suo costante sviluppo artistico. Moonlight ci aveva fatto intravedere il talento, nonostante una produzione negativamente estrema e facilmente intuibile, ma con Se la strada potesse parlare avevamo avuto la certezza definitiva.
La sua ultima opera è stilisticamente impeccabile e ricchissima di movimenti e scelte di assoluto valore, dando quasi l’impressione che una produzione scaglionata possa essere la realtà giusta per far spiccare l’identità effettiva del cineasta.
Prime Video, con The Underground Railroad, ci porta all’interno di un mondo tristemente noto, ma ancora da scoprire. Un’ucronia terrificante e disturbante, pronta a mettere a dura prova i nostri sensi e le nostre certezze.
La sceneggiatura, ricca di elementi mai scontati, ha la profondità giusta per poter essere suddivisa in un minutaggio importante. Il cast è affascinante e di grande impatto, soprattutto grazie anche alla perfetta regia di Jenkins.
Un prodotto coraggioso, forte, ricco di arte e di significati. Un messaggio su schermo pronto ad entrare nel vostro petto con l’irruenza di una locomotiva.
The Underground Railroad è su Prime Video dal 14 maggio 2021.