Su Netflix arriva La donna alla finestra di Joe Wright, un pasticciato omaggio al maestro del brivido
Dal 14 maggio su Netflix arriva La donna alla finestra (The Woman in the Window), film del versatile Joe Wright e adattamento dell’omonimo romanzo di A. J. Finn.
Se già dal trailer, oltre che per i chiari riferimenti nel titolo, avete pensato a una sorta di omaggio al maestro del brivido Alfred Hitchcock, siete sulla strada giusta. Chi invece ne di discosta più volte in un’opera zoppicante è proprio il regista Wright, che nell’ostentare un cinema ossequioso perde di vista il filo principale del suo film, occultando quelle capacità registiche che abbiamo apprezzato più volte, dai tempi di Orgoglio e pregiudizio fino all’ultimo masterpiece L’ora più buia, anche per via della sceneggiatura difettosa di Tracy Letts (qui anche interprete), che in effetti non ci sembrava da subito la scelta migliore.
Una finestra senza cortile
In sostanza non c’è il cortile e di Hitchcock troviamo solo tracce grossolane e qualche spezzone alla TV, sebbene le sfumature da giallo cospargano buona parte de La donna alla finestra.
Ma facciamo un passo indietro e andiamo con ordine.
La protagonista del film è Anna Fox (Amy Adams), una psicologa infantile che vive a New York. È un’agorafobica, che vive da sola poiché – apprendiamo confusamente all’inizio – il marito (Anthony Mackie) e la figlia sono lontani, così a farle compagnia ci pensano il vino rosso, gli antidepressivi e i vecchi film di Hicthcock, oltre all’inquietante affittuario del piano di sotto, David (Wyatt Russell).
Improvvisamente però nella palazzina di fronte, ben visibile dalla sua finestra, si trasferisce una nuova famiglia, i Russell, e Anna inizia a scrutarli e spiarli per capire meglio chi siano e cosa facciano.
Conosce presto il figlio della coppia, uno strano e timido ventenne di nome Ethan (Fred Hechinger) e poi quella che si presenta a lei come la signora Jane Russell (Julienne Moore), una donna divertente e stravagante, con la quale si intrattiene una sera tra risate e vino rosso.
Poche notti dopo però, dalla sua finestra Anna assiste all’assassinio della signora Russell, sebbene le dinamiche non siano chiarissime.
Ma la donna uccisa è davvero Jane? E soprattutto è stato realmente commesso un omicidio o è soltanto frutto del mix tra antidepressivi ed alcool di cui Anna abusa? I detective protendono per quest’ultima ipotesi, dal momento che non c’è traccia di una donna uccisa, e il signor Russell (Gary Oldman) si presenta nell’appartamento di Anna con la polizia e soprattutto con la “vera” Jane Russell (Jennifer Jason Leigh).
Gli strumenti per un racconto intrigante ricco di incastri e plot twist dunque ci sono tutti, eppure di problemi la produzione ne riscontra da subito. Le riprese de La donna alla finestra terminano addirittura nel 2018, ma i risultati non convincono e la Fox ingaggia in fretta e furia Tony Gilroy per mettere una pezza, ovvero girare dei reshoot. Evidentemente non basta e appena ne ha l’occasione la casa di produzione se ne libera vendendolo a Netflix, che tanto si prende tutto ed anzi sa che il suo pubblico in ogni caso gli darà una chance. Come volevasi dimostrare, infatti, The Woman in the Window è da giorni tra i più visti nel mondo.
I problemi riguardano soprattutto una struttura ambigua non coadiuvata da suspense e thrilling ma da una confusione generale che stordisce lo spettatore quasi quanto la protagonista Anna. Anziché puntare sulla componente giallistica e sugli intrecci tra i vari personaggi, provando quindi a esaltare i difetti dettati da uno script che ne delinea solo i contorni come fossero manichini, Wright gioca con sfumature horror che spesso sfiorano il grottesco e ci fanno mettere le mani sul volto, chiaramente non per lo spavento.
La costruzione della protagonista risulta tanto embrionale e abbozzata dal trittico Wright-Letts-Gilroy, quanto interpretata scialbamente da Amy Adams, e questa sì che è una novità. Troppo timorosa e piatta la sua performance, non è mai in grado di coinvolgere come un protagonista deve saper fare, al pari purtroppo di un lagnoso Gary Oldman che invece di colpe ne ha ben poche, visto lo scarso minutaggio, salvo quella di aver seguito Joe Wright nel progetto. Ma del resto gli ha fatto vincere un Oscar, per cui ne capiamo anche i motivi.
Si salva come sempre Julienne Moore, briosa e cautamente istrionica, ma anch’ella presente solo per pochi istanti sulla scena.
Similmente alla sua protagonista, La donna alla finestra di Joe Wright prova a combattere tra il desiderio di morire e un istinto di sopravvivenza che cerca di mantenerlo in vita e preservare l’attenzione degli spettatori. Alla fine, oltre a un pasticciato omaggio ad Hitchcock, quel che resta da salvare è davvero poco.
La donna alla finestra è su Netflix dal 14 maggio 2021.