Boom! Studios sta pubblicando titoli indipendenti davvero suggestivi, ampliando il panorama fumettistico americano
Boom! Studios è una casa editrice americana di fumetti fondata nel 2005 da Ross Richie. Ultimamente le pubblicazioni Boom! Studios stanno sfornando piccoli gioielli editoriali indipendenti con una nutrita partecipazione di artisti italiani. I titoli che vi proponiamo spaziano attraverso tutti i generi, dall’horror pop di Buffy l’ammazzavampiri alla fantascienza di Li troviamo solo quando sono morti e molto altro. Impossibile rimanere delusi visto il comparto artistico di grande livello e una equipe di sceneggiatori di successo o esordienti selezionati con estrema attenzione.
Vi potrebbero interessare anche:
- Fantascienza a fumetti
- Grant Morrison blow pack
- Supereroi politicamente scorretti e la tirannia del potere
Folklords, il fantasy di formazione di Boom! Studios
L’illustratore Matt Smith non è certo un autore estraneo al fantasy, l’avevamo già incontrato con Lake of Fire, edito in Italia da Saldapress, un’avvincente rilettura della storia delle crociate contro gli eretici catari e qualche alieno dai denti affilati. Folklords edito da Edizioni BD, con la sceneggiatura di Matt Kindt e i disegni di Matt Smith, invece è una manna dal cielo per gli appassionati del fantasy classico che però devono prepararsi ad essere sorpresi dai vari colpi di scena. I cliffhanger infatti sono dietro l’angolo. Nel villaggio i giovani devono diventare adulti attraverso il compimento delle “cerche”, riti di passaggio che li incoraggiano a esplorare il mondo per realizzare le proprie ambizioni. Ansel è uno di questi, il suo desiderio è quello di trovare i Folklords esseri potenti ma di cui non si sa molto e di cui è proibito parlare.
Ma proprio nell’anno della cerca di Ansel l’elitè del villaggio, i Bibliotecari, obbligano tutti i giovani ad abbandonare i loro sogni e li costringono a umili compiti nelle zone limitrofe. Ansel e il suo amico Archer si ribellano ai Bibliotecari e fuggono dal villaggio, non temono affatto di essere catturati e poi uccisi. Durante la loro fuga i due amici incontreranno tanti stilemi ed elementi del racconto fantasy e del patrimonio folklorico europeo. Il tratto di Matt Smith è più che adatto a ricreare una storia di formazione del fumetto, poiché capace di ritrarre l’innocenza perduta, gli amori nostalgici e i fragili legami tra amici e ricordi perduti. Un mondo incantato eppure estremamente realistico e grottesco, in cui Ansel sarà messo all’angolo dalle proprie paure e forse non basterà essere il classico eroe dei romanzi fantasy per scoprire il segreto dei Folklords.
La scuola è un inferno, Buffy è tornata
Intorno agli anni 2000 i nostri occhi erano incollati agli schermi dei televisori per non perdersi nemmeno un episodio di Buffy l’ammazzavampiri. Inutile negarlo, l’abbiamo fatto tutti. Questo perché quella serie trasformò l’horror in un prodotto per ragazzi e lo contestualizzò in un clima pop, ironico e semplicemente irresistibile. Tutti eravamo affezionati a Buffy Summers e ai suoi amici. Chi non avrebbe voluto vivere a Sunnydale per incontrare le creature della notte? Saldapress ha portato in Italia un’altra serie di Boom! Studios, ovvero le storie di Buffy ambientate in un contesto più contemporaneo; un reboot in sintesi. Il primo volume, la Scuola è un inferno, non si allontana di certo dal soggetto creato da Joss Whedon – ovvero un teen horror ambientato in una cittadina americana- ma la sceneggiatura di Jordie Bellaire stravolge la trama che conoscevamo tutti. Il tutto è accompagnato dai disegni pazzeschi di Dan Mora.
C’è il solito Rupert Giles, bibliotecario e mentore di Buffy. Non temete, nemmeno gli indimenticabili Xander e Willow sono stati cancellati, la terror squad è inossidabile. Purtroppo nel primo volume Angel non compare, ma potrete incontrarlo più tardi quindi possiamo continuare a festeggiare! A livello di trama per esempio c’è qualche importante modifica visto che Spyke e Drusilla sono nel pieno delle loro forze già nel numero uno del fumetto. Senza addentrarsi troppo nella storia, tuttavia prevedibile per i fruitori della serie nonostante le differenze, il vero merito di questo numero è di mantenere le stesse scanzonate atmosfere della serie tv senza cadere nello scimmiottamento. Troveremo allegria, ironia pungente, situazioni surreali e tanta azione; viaggeremo nel tempo grazie a queste emozioni e Boom! Studios.
Li troviamo solo quando sono morti, Simone di Meo spaziale!
Come descrivere questo fumetto strepitoso di Boom! Studios e portato in Italia da Edizioni BD? Non si può, semplice. Li troviamo solo quando sono morti è un capolavoro visivo grazie al nostro connazionale Simone di Meo che si è a dir poco superato. Un’esplosione stellare e olografica sboccia tra le pagine del fumetto sceneggiato da Al Ewing, le illustrazioni di Simone di Meo ritraggono un universo impazzito, capace si sostentarsi con la carne di colossali divinità decedute. La palette cromatica dell’illustratore oscilla tra mille tonalità elettriche e cangianti, ci sentiamo perfettamente inseriti in un contesto tech e fantascientifico, come se stessimo pilotando un’astronave. Le tavole anche sono folli e dispiegano una costruzione caotica ma irresistibile.
Li troviamo solo quando sono morti è una storia con time jumps, flashback e una trama ancora da conoscere in tutte le sue potenzialità. Sappiamo ancora di questo universo, il worldbuilding è ancora abbozzato ma c’è tempo per colmare questa lacuna con i prossimi numeri. Sappiamo soltanto che molte corporazioni corrono a procacciarsi i resti di déi morti, i cui corpi preziosi gravitano nello spazio profondo. Per esempio i bulbi oculari secernono una gelatina pregiatissima richiesta dalle lobby farmaceutiche, mentre le proteine della carne offrono sostentamento e carboidrati tramite la sintetizzazione degli zuccheri del sangue. Non sappiamo molto altro, perché le storie dei membri dell’equipaggio della nave Vihaan si intersecano con il passato oscuro del capitano Malik e la sete di vendetta dell’agente Ritcher. Comunque, il fumetto poteva essere “scritto” senza dialoghi; le tavole di Simone di Meo sono puro storytelling stroboscopico.
Seven Secrets, Boom! Studios e il mistery fantasy
Edizioni BD ci propone un’altra serie fumettistica di Boom! Studios dove compaiono gli artisti italiani. Disegni e colori di Daniele di Nicuolo e Walter Baiamonte accompagnano lo script di Tom Taylor nell’universo contorto di Seven Secrets. La storia verte a rappresentare un labirintico sistema di spie e paladini anti litteram che si contendono il controllo dei Sette Segreti. Da un lato abbiamo l’Ordine, con sede a Venezia, formato da Custodi dei segreti e Detentori dei segreti. I Detentori letteralmente hanno una valigetta in cui è nascosto uno dei Sette segreti dell’Ordine, e non possono mai abbandonarla, invece i Custodi affiancano il proprio Detentore e sono specializzati nel combattimento. Ogni segreto ha quindi la sua coppia di Custodi-Detentori.
I villain del fumetto Seven Secrets sono i Cacciatori, impegnati a rubare i segreti all’Ordine con tutti i mezzi possibili. La storia è una miscellanea di tropi e stilemi del genere mistery e fantasy, dalla setta intenta ad addestrare un esercito di fanatici dei Sette Segreti fino alla macro organizzazione criminale che ricorda le lobby dei romanzi di Ken Follett. Il ritmo è serratissimo, ci sono tantissime scene d’azione, combattimento ma anche momenti più introspettivi che mettono a nudo il mondo interiore dei protagonisti. In Seven Secrets sono importantissimi i legami familiari visto che le relazioni affettive sono illegali nell’Ordine per non perdere di vista il vero obiettivo dell’Ordine, ovvero la protezione delle valigette. Il protagonista infatti è Caspar, nato da una relazione clandestina tra il Custode Sigurd e la Detentrice Eva. Caspar sarà allontanato dai suoi genitori, per punizione del loro crimine, e affidato a un’altra coppia che lo allevarono come guerriero dell’Ordine. Seven Secrets è la storia di una battaglia e di una famiglia sull’orlo dell’Apocalisse.
Something is killing the children
Something is killing the children è sicuramente il titolo più grottesco e splatter di Boom! Studios, sempre edito in Italia da Edizioni BD. La storia cupa, dark e maniacale di James Tynion IV è perfettamente rappresentata da un ispiratissimo Werther dell’Edera con la palette cromatica ideata un tenebroso Miquel Muerto. Leggere Something is killing the children significa tornare a quando eravamo piccoli e temevamo le ombre. Ma in questo caso è tutto molto più splatter. Infatti molti bambini spariscono, però i loro cadaveri vengono trovati. O parte dei loro corpi. In alternativa tantissimo sangue. James è l’unico superstite scampato a una serie di omicidi nauseanti compiuti da un qualcosa di inconoscibile, sappiamo soltanto che è meglio non andare nel bosco.
Per fortuna James non è solo, c’è Buffy l’ammazzavampiri, ehm… volevo dire la biondina Erica Slaughter che già dal nome lascia intendere la mattanza. Infatti la nostra “Buffy” 2.0 è una ammazzamostri ed è organizzata piuttosto bene. Tanta cattiveria e armi ignorantissime. Non serve entrare nel dettaglio, siamo al cospetto di un dark fantasy ambientato nel nostro mondo dove i disegni fumosi, dal tratto grezzo e sporco lasciano trasparire la follia dell’animo umano appena scorge un’ombra. Sullo sfondo possiamo soltanto capire una cosa, la solitudine è un mostro da affrontare in eterno.