Un percorso alla scoperta dei migliori vampiri nei videogiochi

Nell’elenco dei più iconici personaggi appartenenti all’immaginario del fantastico, fra licantropi e zombie, i vampiri, dai racconti folkoristici alle tradizioni leggendarie, passando per Il Vampiro di Polidori e il fondamentale Dracula di Bram Stoker, occupano un posto d’onore nel bestiario finzionale contemporaneo e, quindi, anche in questo medium nello specifico. Per questo motivo, abbiamo deciso di stilare questo breve percorso alla scoperta dei migliori vampiri (spaziando nei diversi ruoli attanziali che essi solitamente occupano) nei videogiochi.

Raccomandiamo trecce di aglio o denti puliti, non si sa mai in quale parte potremmo essere.

InFamous: Festival of Blood (2011)

Breve espansione stand-alone, InFamous: Festival of Blood segue le avventure di Cole, il protagonista dei precedenti capitoli, e la sua lotta contro una setta di vampiri capeggiata dalla potente e misteriosa Bloody Mary. L’avventura ci viene raccontata, con toni scanzonati e parodistici, da Zeke Dunbar mentre tenta di abbordare una ragazza in un bar. La storia, allora, ha iniziato nel corso della celebrazione annuale della “Pyre Night”, una ricorrenza nella quale si rievoca folkloristicamente la sconfitta di Bloody Mary bruciata su una pira da padre Ignatius e che vede buona parte della popolazione festeggiare in maschera con fuochi d’artificio, artisti da strada e sfilate lungo le strade. Cole, trasformato in un vampiro dai seguaci di Bloody Mary e utilizzato allo scopo di riportarla in vita, dotato di nuovi poteri e abilità, ha una notte per fermarne la completa resurrezione, salvare New Marais e liberarsi dalla trasformazione altrimenti irreversibile.

Nota di interesse, è che, a differenza dei titoli precedenti, data la naturale malvagità insita in un vampiro, nel suo nuovo stato le azioni di Cole non presenteranno scelte karmiche. Di conseguenza, il giocatore non verrà penalizzato se dovesse uccidere degli innocente civili bevendo il loro sangue.


Vampiri nei videogiochi:

The Elder Scrolls V: Skyrim – Dawnguard (2012)

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The Elder Scrolls V: Dawnguard è la prima espansione ufficiale dell’ultimo capitolo della serie Elder Scrolls, rilasciata il 26 giugno 2012 su Xbox 360 e su PC qualche mese dopo. La storia di Dawnguard ruota intorno a un’antica profezia presente in un “Elder Scroll” che predice l’avvento di un eterno offuscamento del sole e istruisce su come eseguire un particolare rituale magico, attraverso l’utilizzo di un arco mitico e un particolare sacrificio di sangue. Da qui vedremo scontrarsi due fazioni con volontà opposte: da una pare, il Volkihar Clan, una legioni di vampiri guidata da Lord Harkon che cerca di far avverare questa profezia portando a compimento il rituale; dall’altra, i Dawnguard, un gruppo di cacciatori di vampiri armati di balestre che hanno come loto obiettivo quello di eliminare la minaccia succhiasangue e impedire l’avverarsi delle sinistra predizione.

L’add-on vede l’introduzione di due nuovi alberi delle abilità, uno per il vampirismo e uno per la licantropia, e oltre nuove missioni principali legate alla storyline principale introdotta da Dawnguard, anche una classica biforcazione: ad un certo punto, dovremmo scegliere se allearci con uno dei due clan in modo irreversibile.

Vampyr (2018)

Dai creatori di Life is Strange, ovvero Dontnod Entertainment, abbiamo Vampyr. Pubblicato fra il 2018 e il 2019 su praticamente ogni piattaforma videoludica, escluso il settore smartphone, e immancabile ospite fra i migliori vampiri dei videogiochi.

Ambientato in una Londra del 1918, ci vede vestire i panni del medico ematologo Jonathan Reid che, per qualche motivo ignoto, è diventato un vampiro. Lacerato dalla difficoltà di coniugare la sua nuova natura con la professione di medico, si troverà a dover scoprire la verità dietro a una terribile pandemia di influenza spagnola che sta devastando la popolazione e fare i conti con le varie fazioni di vampiri presenti in città, nonché con una segreta organizzazione di cacciatori di vampiri.

Il conflitto interiore fra i due aspetti che ora convivono in Reid, trovano nella possibilità di poter scegliere se uccidere o meno, o se trasformare o meno le altre persone in vampiri, una perfetta manifestazione esterna di una meccanica di gioco che ha una diretta influenza sul mondo di gioco e sugli eventi futuri che ci troveremo a dover affrontare procedendo nell’avventura. Anche nella possibilità di stabilire delle relazioni con i diversi personaggi che incontreremo, dotati ognuno di uno specifico background.

Nel gioco esistono differenti specie di vampiri che si differenziano fra di loro per aspetto e comportamento. La trasformazione, nel rispetto della letteratura di riferimento, stravolge il corpo umano che, una volta mutato, acquista capacità straordinarie senza però risultare del tutto invulnerabile (la luce del sole o il classico aglio, sono elementi che li danneggiano gravemente). Nello specifico la metamorfosi in vampiro avviene quando un vampiro abbastanza forte decide di donare il proprio sangue a un essere umano altrettanto resistente, il quale muore per rinascere come vampiro. Se l’essere umano si rivelasse essere troppo debole perirebbe nel processo; se il vampiro risultasse troppo debole, non riuscirebbe a dar vita a un suo pari ma a un essere ripugnante chiamato Skal.

Vampiri nei videogiochi:

Castlevania (serie)

La serie Castlevania è un altro imprescindibile pezzo da novanta per la quanto concerne la rappresentazione della figura dei vampiri nei videogiochi. Noto in Giappone come Akumajō Dracula (悪魔城ドラキュ), letteralmente “Il castello demoniaco di Dracula”), parliamo di una serie di titoli creati da Konami nel 1986 e che fino a oggi ha visto la pubblicazione di oltre venti episodi.

L’idea dietro alla storia di ogni Castlevania possiamo dire che ruota intorno a tre elementi chiave: l’eterno e magico Castello, che funge anche da suggestiva e gotica ambientazione; il conte Dracula, ovviamente, padrone del castello e signore del male che compare ogni cento anni per diffondere caos e distruzione in tutto il mondo; e, in linea generale, le gesta della famiglia Belmont, che da secoli lotta contro le forze del male che imperversano sulla Terra. Sicché le trame dei vari capitoli, pur divergendo nei protagonisti e per alcuni dettagli, sono di fatto molto simili fra di loro e presentano uno sviluppo ricorsivo per quanto riguarda la struttura narrativa e i vari momenti topici che si susseguono nel corso delle partite.

Evidenti sono i debiti che la seria ha nei confronti del Dracula di Bram Stoker, icona orrorifica inconfondibile e archetipo senza tempo, ma anche di tutta una serie di ispirazioni visive che abbracciano la pittura gotica, quella rinascimentale e financo l’estetica fiamminga, per giungere a un variegato e ispirato mix che ben si sposa con le figure mostruose provenienti da differenti mitologie: da quella romana, a quella nordica, attraversando quella araba. Ulteriore fonte di ispirazione, potrebbe essere, anche l’opera teatrale giapponese Vampire Hunter D del 1982, la quale presenta numerose similitudini con alcune degli aspetti più caratteristici della serie (su tutti la presenza di una frusta utilizzata come arma e del personaggio “D” che ha molte somiglianze con Alucard, il protagonista di Symphony of the Night, uno dei capitoli più apprezzati da pubblico e critica).

Legacy of Kain (serie)

Legacy of Kain è una serie di videogiochi edita da Eidos Interactive che narra le vicende dei vampiri Kain e Raziel. Raggiunto lo status di culto, grazie alla particolarissima atmosfera, l’approfondita lore e la maturità delle tematiche trattata, si divide in cinque episodi: Blood Omen e Blood Omen 2, con protagonista Kain; Soul Reaver e Soul Reaver 2, con protagonista Raziel; e Legacy of Kain: Defiance, quinto e ultimo capitolo, che unisce le due “saghe” e si presenta come epilogo, dando la possibilità di poter interpretare alternativamente i due vampiri.

Ambientato nell’immaginario mondo di Nosgoth, trova nel millenario scontro fra l’Antica Razza e gli Hylden l’antefatto che dà origine alla maledizione del vampirismo e avvia lo sfondo narrativo che funge da impalcatura agli avvenimenti che andremo ad affrontare nel corso dei cinque giochi.

È presente una certa libertà creativa nella rappresentazione dei vampiri, sia in relazione ai codici mutuati della tradizione del fantastico sia per quanto concerne la figurazione estetica, che portano questi vampiri a non evaporare al sole o a poter succhiare il sangue dalle proprie vittime da una lunga distanza, come fossero dotati di una sorta di lunghissima cannuccia invisibile.

L’iconicità di Kain e Raziel e la bontà dei prodotti di cui sono i protagonisti, gli garantiscono una citazione d’onore fra i migliori vampiri dei videogiochi.

Vampiri nei videogiochi:

Vampire: The Masquerade (serie)

Ispirata direttamente dall’omonimo gioco di ruolo da tavolo, la serie è composta da due titoli che hanno avuto fortune alterne per quanto riguarda la ricezione critica e l’apprezzamento da parte del pubblico. Soprattutto Bloodlines che, pur ereditando dal “precedente capitolo” (fra virgolette perché non è un sequel diretto, ma è ambientato nello stesso universo immaginario) una certa sporcizia in termini di stabilità del codice e di contenuti rimossi dalla versione definitiva, ha conquistato i cuori della community che nel corso dei mesi e degli anni ha rilasciato un numero incredibile di mod e patch per correggerne i difetti e ripristinare nel titolo tutta quella serie di elementi che la software house ormai chiusa non poteva più inserire e migliorare.

All’interno del gioco esistono 13 clan di vampiri, ognuno con personalità, abilità e aspetto differenti, che hanno in comune la loro natura: una caratterizzazione che recupera la tradizione, pur aggiungendovi dettagli interessanti, descrivendoli comunque come creature della notte, immortali e con la necessità di bere il sangue per sostenere la loro condizione di non morti. Entrambi i titoli sono caratterizzati da una storia molto ampia che si articola in una trama complessa con molte sotto trame che si intrecciano fra di loro. Bloodlines, ad esempio, offre una buona rigiocabilità grazie al modo in cui i diversi clan di vampiri agiscono rispetto agli altri: come i Malkavian, vampiri impazziti le cui linee di dialogo non hanno senso o presentano fallacie logiche come il non sequitur.

The Sims (serie)

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La serie videoludica The Sims è famosa per la grande quantità di contenuti extra ed espansioni che si ibridano con il gioco base, andandone a modificare le meccaniche e a germinare in qualcosa di nuove che modifica il normale approccio alle meccaniche e alle abitudini standard con cui il titolo vuole e deve essere giocato. Insieme ai lupi mannari, uno dei tanti esempi di creature non umane presenti, anche i vampiri hanno avuto un posto speciale al suo interno fin dal secondo capitolo uscito nel lontano 2005.

Attraverso le varie espansioni, infatti, con l’ultima che si intitola abbastanza didascalicamente The Sims 4 Vampiri, avremo la possibilità di fare i conti con il fenomeno del vampirismo e con le conseguenze in termini di gameplay che esso comporta: da Nightlife, in cui si diventava vampiri dopo essere stati morsi da una creatura della notte e si riceveva il fenotipo tipico di queste creature, con denti appuntiti, occhi rossi, debolezza alla luce solare, e pelle pallida; fino alle successive iterazioni in cui si è reso possibile creare dei vampiri attraverso l’editor iniziale, creare delle famiglie e socializzare nella villa abbandonata di Forgotten Hollow, nonché la possibilità di scatenarsi utilizzando gli innumerevoli poteri paranormali a disposizione (come la capacità di controllare le menti dei Sims e di evocare l’energia degli spiriti).

Vampiri per tutti i gusti, insomma.

Vampiri nei videogiochi:

BloodRayne (serie)

Concludiamo questa breve incursione dei migliori vampiri nei videogiochi, chiamando in causa la serie BloodRayne. Parliamo di un videogioco action in terza persona, sviluppato da Terminal Reality e pubblicato da Entertainment su PlayStation 2, Xbox, Nintendo GameCube, PC e Mac OS. Nel 2004 è stato rilasciato un seguito, intitolato semplicemente BloodRayne 2. Interessante citare che, nel 2005, il regista Uwe Boll ha diretto un film ispirato al primo capitolo.

Protagonista assoluta è Rayne, carismatica e atletica vampira, che lavora per la misteriosa Brimstone Sociey e il cui compito è quello di cacciare ed eliminare i membri del Gegen Geist Gruppe (o G. G. G., “gruppo anti fantasma” in tedesco), ovvero un’associazione filo-nazista che si dedica ad attività esoteriche. Un classico, insomma.

Nel portare a termine la sua missione, Rayne si avvale sia di un cospicuo numero di armi e gadget (come coltelli, lame, rampini, pistole, lanciagranate anti-carro, ecc…), sia di immancabili poteri extrasensoriali di natura vampiresca: potrà, infatti, rallentare lo scorrere del tempo o entrare in uno stato di furia per infliggere ingenti danni ai propri nemici.

Andrea Bollini
Vivacchia fra i monti della Sibilla coltivando varie passioni, alcune poco importanti, altre per niente. Da anni collabora con diverse realtà (riviste, associazioni e collettivi) legate alla cultura e all'intrattenimento a 360 gradi. Ama l'arte del raccontare, meno Assassin's Creed.