Lutto nel mondo del fumetto Disney: è morto Carlo Chendi

Una triste domenica per gli amanti del fumetto Disney: nelle giornata di ieri è scomparso Carlo Chendi e con lui è morto un pezzo di storia della nona arte. Nato nel ferrarese, ma ligure di adozione, Chendi si era distinto come uno dei nomi più importanti della nota Scuola di Rapallo, una delle istituzioni nel mondo del fumetto italiano. Allievo di Luciano Bottaro, il suo nome è legato alle grandi parodie Disney, tra cui alcune delle produzioni migliori del filone.

Tra queste spicca senza dubbio il Dottor Paperus, parodia del Faust di Goethe. L’opera fu in grado di rappresensare il tempo della Guerra Fredda e il continuo conflitto tra Stati Uniti e Unione Sovietica, col rischio di far finire il mondo da un momento all’altro. Il Paperus divenne un inno alla pace e alla collaborazione tra i popoli, attestandosi tuttora come una delle migliori opere di questo genere.

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Carlo Chendi non c’è più: morto il creatore di Ok Quack e Umperio Bogarto

Nella sua carriera Chendi si distinse per una particolare vena creativa, che lo portava a interpretare lo spirito del tempo per dar vita alle proprie storie e personaggi. Ne è un esempio Umperio Bogarto, papero detective parodia dei molti investigatori televisivi in voga negli anni ’80, il cui nome richiama l’attore Humphrey Bogart. Oppure il papero alieno Ok Quack.

Chendi fu il primo a l’inserire il despota di Saturno Rebo nelle storie Disney. Sua è anche la creazione dell’Agente segreto Qu-Qu (Quasi Qualificato) 7, alter ego di Paperino, personaggio che farà la sua comparsa nella parodia Missione Bob Finger.

Chendi si è spento nella sua Rapallo, nella giornata di domenica. L’autore lascia dietro di sé storie memorabili e un vuoto incolmabile per la scomparsa di un grande del fumetto disneyano.

(fonte)

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.