Topi, paperi e magia: sette storie fantasy di Topolino da non dimenticare
Arriva oggi in edicola il nuovo numero del settimanale di Topolino, con al suo interno la storia conclusiva di Ducktopia, saga scritta dalla penna più famosa del fantasy italiano, Licia Troisi. Realizzata con Francesco Artibani e i disegni di Francesco D’Ippolito non è certo la prima storia che permette ai mondi della fantasia di incontrarsi con quelli di paperi e topi.
In occasione del finale di questo racconto abbiamo quindi deciso di proporvi sette storie fantasy comparse sul celebre settimanale Disney. Sette racconti epici (e non solo…), che un vero appassionato di questo giornalino non può farsi scappare assolutamente e che è bene correre subito a recuperare.
Come sempre, è bene fare qualche precisazione. La prima, quasi banale, è che non vogliamo fare una classifica delle migliori storie fantasy di Topolino. Si tratta solo di alcune storie meritevoli e, come accade sempre, non potrà esserci spazio per tutte. La seconda, meno intuitiva, è che non si parlerà delle saghe in quanto tali, ma delle singole storie meritevoli.
Detto questo preparate le vostre mappe, raccogliete gli anelli magici e, se riuscite, scroccate un passaggio a qualche aquila. Partiamo per l’avventura!
1 – Il fantasy su Topolino: Paperino e il Signore del Padello
Iniziamo con quella che è la parodia del fantasy per eccellenza, il Signore degli Anelli, comparsa su Topolino nel 1995. Il capolavoro cinematografico di Peter Jackson era ben lungi dal venire alla luce quando Giorgio Pezzin ci propose questa opera.
L’autore ci mostra un mondo fantasy dove vive Paperin Dormisodo, impiegato coi nipotini nella locanda dello zio Paperon Contamoneta. Qui verrà raggiunto dall’avventuriero Topolino Cuoresaldo, al servizio dei tre maghi. Suo è il compito di scortarlo nella città di Ducentorri prima che lo scoprano il Signore Oscuro e i suoi servitori. Paperin è infatti l’ultimo discendente di Durin Battiferro, creatore del prodigioso Padello. Si tratta di un attrezzo da cucina capace di moltiplicare il cibo e rendere invincibile chi si nutre delle sue pietanze. Ma anche di dare alle persone scorci del futuro.
Paperino e il Signore del Padello sotto certi punti di vista riuscì persino ad anticipare il progetto cinematografico. Sua fu l’intuizione di fondere personaggi e sottotrame, come l’Anello e lo Specchio di Galadriel. Un’altra scelta vincente fu quella di non limitarsi al solo Signore degli Anelli. Pezzin andò a prendere per prima cosa La Spada di Shannara, oltre a una gran varietà di saghe fantasy pubblicate fino a quel momento, riuscendo a dare risalto a un genere letterario che in Italia stentava ancora a trovare terreno fertile tra lettori e scrittori.
2 – Topolino e la Spada di Ghiaccio
Prima che Pezzin ci deliziasse con la parodia di Tolkien nelle menti dei lettori l’associazione tra Topolino e fantasy era riservata a una storia in particolare, quella scritta e disegnata da Massimo De Vita. La saga della Spada di Ghiaccio, comparsa per la prima volta nel 1982, divenne una delle più celebri dell’autore milanese, uno degli interpreti fondamentali dell’universo dei topi.
De Vita dipinge quindi un mondo fantasy, le Terre dell’Aalfgar, dove un tiranno noto come Principe delle Nebbie opprime il pacifico popolo degli Uli. Questi chiedono consiglio al saggio Yor che, per sconfiggere il malvagio, manda uno di loro in cerca del semidio Alf, colui che in passato aveva sconfitto il Principe con l’aiuto della Spada di Ghiaccio. Le cose però non vanno per il verso giusto: l’Uli ritorna con Topolino e Pippo, e sarà proprio quest’ultimo a dover interpretare il ruolo del campione, spacciandosi per un cugino di Alf. La cosa è meno folle di quanto crediate.
Il miglior amico di Topolino dimostra infatti di essere capace di spezzare gli incantesimi del signore oscuro, basati sull’illusione. Lo scetticismo di Pippo, cardine di tutte le sue interazioni con la strega Nocciola, diviene così l’arma con cui la missione ottiene possibilità di successo. Si tratta del primo caso in cui i ruoli di Topolino e Pippo si ribaltano, facendo del cagnolone bipede l’eroe e del topo la spalla. Ma l’esperimento funzionò: la Spada di Ghiaccio divenne una delle epopee Disney più amate ed ebbe dalla sua due seguiti.
3 – Topolino in “Ho sposato una strega”
Forse sarete sorpresi di trovare in questa lista una storia che non tratta di mondi immaginari. Anzi, a prima vista l’intera ambientazione di Topolino in “Ho sposato una strega” ci appare ben poco fantasy. Se non fosse per le magie, gli incantesimi e le stregonerie presenti al suo interno. La storia è divenuta un cult per gli appassionati, soprattutto grazie a una famosa vignetta del settimanale Cuore. Confezionata dalla premiata ditta dei maestri Massimo Marconi e Giorgio Cavazzano, questa storia fu una picconata al canone Disney, tale da scomodare persino qualche dirigente nella sede di Burbank per far mandare al macero tutte le copie e le tavole del racconto. Ma cosa succedeva in questa storia di così scandaloso?
Topolino si sposava, ma non con Minni. La coppia si separava in seguito a una furiosa lite, facendo decidere a Topolino di intraprendere un viaggio per ritrovare se stesso, durante il quale conosceva la bella Samantha. I due si innamoravano, tanto da convincerli al grande passo. Il piccolo, considerevole problema è che Samantha in realtà possiede poteri magici, come tutta la sua famiglia. Gli avvertimenti del padre di lei non fermano Topolino e la coppia convola a nozze. Celebre la vignetta che vede i due sposi togliersi gli abiti da cerimonia sul letto nuziale. Niente di fuori luogo per un settimanale per ragazzi, ma anche solo il sottinteso fu troppo per i vertici americani di Disney.
Il matrimonio, nonostante le premesse, non sarà felice. Lei non rinuncia alla magia e lui non è in grado di far convivere il suo mondo con quello arcano della sposa. Il matrimonio, tuttavia, non era che un’illusione, un incantesimo lanciato dal padre di Samantha per far capire ai due cosa sarebbe accaduto.
La storia, al di là di questo scontro con il canone disneyiano, raccontava in maniera dolce e gentile un amore impossibile, nato tra due mondi inconciliabili. Topolino e Samantha erano troppo diversi, così come lo erano le loro storie e le loro abitudini. C’è un pessimismo di fondo in questa storia, che sembra suggerire come l’amore non possa vincere sempre. Ma, come ogni amore tragico, il racconto mantiene un fascino malinconico e bellissimo, capace di commuovere ogni lettore. Inoltre la nomea di “storia proibita” di certo ha contribuito non poco all’alone di curiosità attorno a questo racconto.
4 – Ser Topolino e la cavalcata dei cavalieri inesistenti
Racconto centrale del ciclo delle Fantaleggende (nome, in verità, un po’ infelice) e opera del duo Caterina Mognato (sceneggiatura) e Giuseppe Dalla Santa (disegni). Questa storia in cinque parti riporta i lettori nel mondo fantasy di Paperandria, governata dall’avido Re Pàperon. Al suo interno Mognato si diverte a riprendere un gran numero di elementi dei classici italiani, come Il Cavaliere Inesistente e l’Orlando Furioso, plasmandoli in maniera del tutto nuova per ottenere un racconto originale.
Tutto riprende le fila da dove si era concluso il capitolo precedente. Ser Paperino è finito sulla Luna a causa di un cavallo meccanico inventato da Archimede. Qui viene a conoscenza che Macchianera sta preparando un assalto ai regni di Paperandria e Topumbria, grazie a un esercito di automi animati dai sentimenti perduti degli esseri umani. Per esempio la luna trabocca delle generosità di Re Pàperon, mai utilizzata e repressa, così come della vigliaccheria e della malignità di Ser Topolino, fulgido esempio di bontà e coraggio. E proprio grazie ai sentimenti malvagi persi da quest’ultimo che Macchianera riesce ad animare i suoi cavalieri, costruiti riciclando tutti gli oggetti smarriti sulla Terra. Un curioso paradosso, in cui quanto più grandi sono l’ardore e il coraggio dell’esercito dei buoni, tanto più materiale avrà il malvagio per la sua conquista.
La storia, tra le altre cose, ci fornisce alcuni quadri inediti per il canone Disney, con un finale a sorpresa che non manca di far sghignazzare chi ha sempre parteggiato per i paperi (soprattutto per un certo papero di nome Paolino).
5 – Topolino e lo scettro di Harlech
Non poteva mancare un riferimento a Dungeons & Dragons all’interno di questa lista. Se vogliamo essere sinceri l’opera scritta e disegnata da Giampiero Ubezio si rivela un tributo a diversi fantasy. Al suo interno sono infatti presenti rimandi a La Spada di Shannara, a Thomas Covenant l’Incredulo, alla Ruota del Tempo e al Signore degli Anelli. L’intera storia si compone di tre parti e fece breccia nel cuore dei lettori, che rividero in essa i fasti della Spada di Ghiaccio.
In cerca di un regalo per Minni, Topolino e Pippo trovano una vecchia scacchiera di cui non comprendono le regole. Pur avvertiti da un foglietto conservato all’interno del gioco, i due amici decidono di tentare un lancio di dadi, con il quale vengono catapultati nel mondo di Harlech. Qui sono accolti dal druido Tanor, il quale spiega loro che quella terra è teatro di uno scontro tra il buon re Peredor e il druido caduto Nadar. Quest’ultimo è riuscito a sottrarre al re lo scettro del potere, senza il quale non potrà essere sconfitto.
Topolino e Pippo, equipaggiati di tutto punto, partono dunque alla ricerca dello scettro. Tuttavia, nel corso dell’avventura, saranno i dadi a farla da padrone. Gli oggetti sono infusi di un potere magico senza pari, che permetterà ai nostri eroi di superare le situazioni più disperate. La storia si compone come un classico racconto fantasy, ma ricco i strizzate d’occhio al genere nel puro stile di Topolino. Ubezio confeziona così un’opera che ogni amante del fantastico dovrebbe leggere, specie chi ha passato più di una serata a lanciare dadi di ogni forma e colore su una plancia da gioco.
6 – Paperin Pauroso e il castello delle streghe
Giocare con gli archetipi del fantasy è un’operazione che può portare grandi soddisfazioni ad autori e lettori. L’opera di Claudio Gentina si basa proprio su alcuni dei concetti tipici del fantasy. I cavalieri, i maghi, le streghe, i draghi, il lieto fine. Però li fa a pezzi: li prende, li ribalta e li lancia in aria come fossero stelle filanti, per poi vederli ricadere a terra. Perché Paperin pauroso e il castello delle streghe è questo. Un racconto dove tutto, dall’inizio alla fine, sembra ricalcare un racconto fantasy ma dove ogni cosa, invece, si rivela una sorpresa.
La storia in tre parti inizia con Amelia e Nocciola che, annoiate dalla vita nel nostro mondo, si trasferiscono in un universo dove la magia è ancora rispettata e tutto è rimasto al Medioevo. Qui creano una sorta di parco di divertimenti, il Castello delle Streghe, con la promessa di regalare la costruzione a chiunque riesca a vincere tutti gli ostacoli presenti al suo interno, uno più spaventoso dell’altro. Un castello in premio è esattamente ciò che serve a Paperin Pauroso, un giovane scultore di legno che, innamorato della bella Margherita (Paperina), potrà chiederne la mano solo se porterà come dono a re Paperon una degna magione. Spronato dai nipotini apprendisti, tenterà di vincere le sue paure per ottenere l’agognato castello. Impresa non facile quando di soprannome fai Pauroso!
La storia, supportata dal disegno unico di Claudio Panarese, si presta non tanto a una parodia del genere, quanto a una sua rivisitazione in chiave comica. Una lettura da fare tutta d’un fiato, senza risparmiarsi in fatto di risate. E dove, per una volta, potrebbero essere le streghe le vere vincitrici della situazione.
7 – Paperino e la terra della Rocciafiamma
Concludiamo il nostro viaggio per i mondi fantasy di Topolino con quella che è divenuta una delle storie più amate e apprezzate dai lettori. A buon diritto, aggiungiamo, perché la storia di Giorgio Figus, disegnata da Roberto Marini, è uno dei racconti fantastici meglio riusciti sulle pagine del settimanale Disney.
L’autore mischia alcuni archetipi delle storie dei paperi con quelli dei racconti Sword & Sorcery tipici delle riviste pulp. Tutto sembra iniziare come la più classica delle avventure di Zio Paperone. La vecchia tuba sogna un mondo parallelo con delle montagne d’oro e, dopo averne trovato un brevissimo accenno in un libro di Paperino, si convince a cercare il portale che possa trasportarlo verso quel ghiotto tesoro. Eppure sarà proprio il nipote a emergere come vero protagonista della storia. Giunti nella misteriosa terra di Auralon verrà infatti riconosciuto come il Marinaio Risolutore, una figura profetizzata in alcuni vecchi scritti e destinata a trovare il Fulminante, l’unica arma capace di fermare il perfido stregone Molk Zelas.
Il grande merito di Figus è quello di creare un mondo dove si miscelano fantasy e fantascienza in maniera innovativa. Qualcosa che raramente siamo in grado di trovare in letteratura e che pare invece avere il proprio sfogo in questo fumetto. Il mondo di Auralon contiene al suo interno tanti diversi elementi capaci di suscitare il senso di meraviglia nei lettori. In questo il tratto di Marini si sposa meravigliosamente con le ambientazioni descritte da Figus, includendo città futuristiche in rovina, laghi avvolti dalla nebbia e giungle colme di piante carnivore.