Dall’universo cartaceo a quello cinematografico
iusto qualche giorno fa, America Chavez ha compiuto l’ennesimo salto fra i miliardi di universi esistenti: il personaggio è approdato per la prima volta nell’universo cinematografico Marvel, precisamente in Doctor Strange nel Multiverso della Follia, ad opera di Sam Raimi. Non che la sua comparsa fosse proprio una novità: America era già comparsa nei trailer che hanno preceduto l’uscita del film, già mesi fa. Nel film è Xochitl Gomez a vestire i panni di America: pur essendo uno dei personaggi principali del lungometraggio è intuibile che il ruolo di Chavez non si limiterà solo al secondo film dedicato a Dr. Strange. Pian piano i Marvel Studios stanno introducendo nel proprio arazzo le personalità più giovani del loro parco eroi e la strada per la creazione dei New Avengers sembra essere ormai abbastanza delineata. Il fatto che saremo destinati a vedere America Chavez più spesso di quanto si possa pensare è ben più che probabile. A prescindere dal ruolo che riveste nel film, chi è in verità America?
Viaggio tra le stelle
America Chavez è nata quasi 11 anni fa, nel settembre 2011, per mano e mente di Joe Casey e Nick Dragotta, comparendo all’interno del primo numero di Vengeance. Solo un paio di anni dopo ha cominciato a fare altre “incursioni” sulle testate Marvel più titolate come quella dei Giovani Vendicatori ed acquisire sempre più importanza e profondità come personaggio. Rispetto agli altri comprimari è quindi relativamente giovane, anche nel mondo editoriale: questo però non la sminuisce affatto come personaggio, anzi, Chavez è stata la prima eroina latina a portare alta la bandiera LGBT all’interno degli albi della Marvel. Cresciuta in una dimensione diversa rispetto a quella classica dei fumetti Marvel (conosciuta come Terra 616) America ha iniziato a viaggiare nel Multiverso, unendosi alla Teen Brigade. Grazie a loro America è riuscita ad infrangere i piani dei Giovani Vendicatori del Male, formatisi durante il Dark Reign di Norman Osborn. Grazie alla sua forza sovrumana, alla sua resistenza, la capacità di volare e, soprattutto, la capacità di viaggiare fra una dimensione e l’altra aprendo dei varchi a forma di stella, America si è rivelata essere sin da subito un elemento di spicco per tutte le giovani formazioni di cui ha fatto parte.
Il viaggio, per gli eroi antichi, è sempre stato simbolo di crescita, di cambiamento e maturazione: Chavez, durante i suoi viaggi fra i mondi, cresce e matura, imparando ad accettare ogni lato di sé stessa. Anche i suoi poteri, col tempo e con la consapevolezza che l’eroina acquisisce nei confronti di sé, risultano amplificati: ha raggiunto la velocità di movimento al pari di quella della luce, è capace di creare esplosioni di energia assurde, potendo riuscire a ferire personaggi dal calibro di Captain Marvel, e può sfruttare i portali per aprire varchi all’interno della stessa dimensione, prendendo alla sprovvista gli avversari.
Chi di retcon colpisce
Nonostante la sua giovane età editoriale, America è stata “vittima” di una retcon abbastanza recentemente: l’anno scorso infatti, con la saga “Made in the USA” le origini di Chavez sono state rivisitate. Originariamente America ha iniziato i suoi viaggi mossa dal fatto che le sue due madri – per salvare il Parallelo Utopico, realtà al di fuori del tempo, in cui vivevano – si erano sacrificate entrambe chiudendo dei buchi neri che minacciavano l’esistenza della loro casa. Per dimostrarsi all’altezza delle sue genitrici, America aveva deciso di iniziare il suo viaggio fra i mondi.
Dopo la retcon invece le origini sono state modificate, rendendo meno “nobile” il motivo per cui America ha intrapreso i suoi viaggi: le sue due madri sono state re-immaginate come scienziate alla ricerca di una cura per le loro figlie, America e Catalina, afflitte da un male chiamato sindrome di Edge. La famiglia si trasferisce a Parallelo Utopico, un’isola di proprietà del miliardario Gales, per proseguire la ricerca. È proprio quando la cura comincia a dare i propri effetti che America inizia a notare i primi segni dell’esistenza dei suoi poteri. Gli altri scienziati, in seguito a ciò, decidono di usare America e Catalina come cavie per i loro esperimenti, incontrando l’opposizione delle loro madri che vengono uccise. America cerca dunque di salvare sé stessa e la sorella ma, non riuscendo ancora a controllare i suoi poteri, finisce per separarsene involontariamente, salvandole la vita ma perdendola in un’universo sconosciuto.
L’importanza di Miss America
Prima di Chavez, a portare alto il “nickname” di Miss America è stata Madelyn Joyce, nel 1943, in piena Golden Age, quando la Marvel si chiamava ancora Timely Comics. Madelyn era molto diversa dalla Miss America odierna: parliamo di un’altra epoca e ottanta anni fa la figura della donna era ben lontana da quella attuale. Sebbene Madelyn facesse parte della squadra degli Invasori, accanto ad eroi del calibro di Capitan America e Namor, la Timely fissò un certo standard per la sua figura. Avendo come target di lettura le teenager americane dell’epoca, spesso i numeri di Miss Marvel venivano arricchiti con svariati inserti: ricette di varie pietanze e brevi articoli sulle mode del momento. Miss America insomma rispecchiava l’idea che per la maggiore si aveva della figura della donna. Quando si parla invece di America Chavez, personaggio LGBT e origine latina, ci si avvicina molto di più ai temi odierni fra omofobia e razzismo che tutt’oggi sono una costante della nostra società. Gli autori, tramite il personaggio di Miss America, hanno quindi la possibilità di raccontare e trattare argomenti tutt’altro che frivoli, provando a sensibilizzare il lettore e dandogli un nuova chiave di lettura su questi temi.
Proprio il suo creatore, recentemente, ha cercato di farsi giustizia tramite America: la Marvel usando il personaggio da lui creato all’interno del MCU ha proposto un compenso a Casey, il quale però lo ha giudicato quasi un insulto. A possedere i diritti del personaggio, cartacei e non, è comunque la Marvel ma, nel caso dei creatori, solitamente l’azienda gli fornisce dei compensi quando i loro personaggi vengono utilizzati in altri media, anche se legalmente non è obbligata a farlo. Casey ha però cercato di far valere la sua posizione, giudicando tali compensi troppo blandi e di poco peso se paragonati agli introiti di Marvel. Quest’ultima, dopo il rifiuto della proposta da parte di Casey, non ha dichiarato nulla pubblicamente, se non che le trattative siano ancora in corso. Non è la prima volta che accade in quanto sia Brubaker e che Starlin avevano già reso pubblica la cosa per il Soldato d’Inverno e Thanos. Si tratterebbe di un precedente importante, in quanto una decisione da parte di Marve, implicherebbe una nuova tendenza anche per i nuovi autori, spianando la strada in termini di guadagno. È proprio il caso di dire che l’impatto di America Chavez sul nostro universo è già sensibile.