Uno sguardo a Video Game Art, la mostra di Maker Faire Sardinia curata da Neoludica e Nexus Collective che celebra il videogioco e la cultura pop
i sa, i videogiochi vanno a braccetto con l’innovazione. Ciò spiega la loro presenza al Maker Faire Sardinia, l’evento in corso dall’1 al 3 luglio presso il suggestivo Museo Archeologico di Olbia. Una sede storica per ospitare le avanguardie tecnologiche, che non sono solo frutto di calcoli e programmazioni, ma anche di creatività. Maker Faire Sardinia diventa dunque luogo di mix contrastanti, come quello tra passato e futuro o tra tecnica e arte, che i videogiochi conoscono bene.
È da queste unioni tra opposti che nasce, nelle sale del Maker Faire Sardinia, Video Game Art, mostra curata da Neoludica, associazione italiana sulla game art fondata da Debora Ferrari e Luca Traini, in collaborazione con Nexus Collective, giovane collettivo composto da Francesca Anedda, Federica Piras e Valentina Salzillo che si rivolge agli artisti emergenti. Uno degli obiettivi di Nexus è dare spazio alla virtual photography, seguita per il collettivo da chi la realizza, Roberta Zanaboni.
Video Game Art ospita oltre 30 opere digitali riprodotte in tela come quadri a olio, forex, alluminio. L’obiettivo è quello di permette al pubblico di apprezzare, in forma statica, l’arte dinamica dei videogiochi e di scoprire tutti i particolari dietro a un personaggio videoludico e non. Nonostante, infatti, il focus sia sul medium videoludico, la mostra cerca di affrontare il tema della creazione del character design toccando anche altre espressioni della cultura pop come film e fumetti.
L’idea di incentrare Video Game Art sulla realizzazione di un personaggio deriva dall’iniziativa di grande successo ospitata da Maker Island, edizione precedente del 2020, che ha visto la partecipazione di cosplayer come Raffaele Puddu_Novus Ordo Makers e Simone Giuseppe Congiu_N.i.s.p. Project. Del resto, cosa c’è di meglio dell’arte del cosplay per omaggiare un personaggio della cultura pop?
Andando oltre i protagonisti, Video Game Art si apre anche ai paesaggi, o meglio ai Landscape, passando dal character design all’environment nei videogiochi. In questa parte, il progetto intende dare valore alle opere classiche esposte al Museo Archeologico attraverso il linguaggio videoludico.
Un modo per ribadire la potenza dei contrasti e per mettere in rilievo “la capacità di accoglienza e apertura al nuovo di Olbia che si appoggia a un luogo legato al passato (il museo archeologico come location) per ospitare e dare voce a forme comunicative presenti e future (i maker e, nello specifico, la game art)”, ha specificato Maker Faire Sardinia.
- Puoi leggere anche Su Hohokum, GRIS, e l’arte nei videogiochi
Le attività che celebrano antichità e modernità, logica e creatività, arte e videogioco sono davvero numerose. Durante le tre giornate di Maker Faire Sardinia, è possibile assistere a Timelapse e Speed Painting delle tecniche di realizzazione dei personaggi, oltre a incontri e workshop con artisti del settore per imparare a usare software come Zbrush e Unreal Engine. Al termine dell’evento, previsto il 3 luglio, verranno esposti i risultati dei contest rivolti agli artisti isolani, tra cui Mare Nostrum, la sfida organizzata da Maker Faire Sardinia in collaborazione con Neoludica e Nexus Collective. Protagonisti di questo contest sono stati i più piccini, impegnati a unire cultura sarda e videogiochi tramite la virtual photography e non solo. Le creazioni vincitrici sono presenti in un video proiettato al Museo Archeologico di Olbia nei giorni di Maker Faire Sardinia.