Usopp, l’apparente pecora nera della ciurma di Cappello di Paglia
e venissimo trasportati nel nostro battle-shōnen preferito cosa succederebbe? Si potrebbe fare amicizia con i nostri personaggi preferiti, certo; si potrebbe addirittura contribuire alla loro avventura in minima parte. Ma, a meno di un deus ex machina, l’amara verità è che saremmo persone assolutamente normali in un mondo di mostri, dei e livelli di potenza impensabili. Saremmo, insomma, come Usopp in One Piece.
Sin dalla sua introduzione, Usopp è stato un personaggio divisivo. Complice forse anche il fatto che quello di Syrup non fosse l’arco narrativo più entusiasmante della saga, il nostro adorabile bugiardo di quartiere senza poteri non riesce a spiccare tra i pochi ma brillanti membri della ciurma. Senza sottolineare l’ovvio con Luffy, già solo l’incredibile potenza di Zoro e Nami, con la sua furbizia e abilità da navigatrice e ladra, pongono già una primordiale domanda: qual è il ruolo di Usopp?
Il self-insert del lettore per eccellenza
Quello che al lettore pare evidente sin dal primo momento è che il ruolo principale di Usopp sia la spalla comica. Non che One Piece – o gli Strawhats – ne sentissero la mancanza, visto l’assurdismo di cui è permeato il mondo creato da Eiichiro Oda. Usopp ha portato un nuovo tipo di comicità nella serie: l’uomo qualunque gettato nel caos degli eventi, in mezzo ad attori incredibilmente più forti che non hanno la concezione di cosa sia sano e normale. Insomma: il personaggio perfetto in cui il lettore possa immedesimarsi. Una persona qualunque, nemmeno particolarmente forte, in mezzo a poteri sovrannaturali, creature fantastiche e divinità cosa mai potrebbe fare? Scappare urlando, ecco cosa. E provarle tutte per salvarsi la pellaccia. Questa è una caratteristica che Usopp condivide con Nami – ed ecco la nascita del loro cameratismo e amicizia – ma per quanto facciano entrambi ridere, le difficoltà di Usopp vengono percepite con più impazienza dal pubblico, in quanto uomo. In aggiunta combatte da lontano, non nella mischia, e utilizza come armi piante e fiori, spesso uscendo dalle lotte gravemente ferito. Signora mia, dove andremo a finire!
Come esce quindi da queste assurde e pericolose situazioni? Un ingrediente indispensabile è, senza ombra di dubbio, la fortuna. Unendola alle sue innate doti, in qualche modo riesce a cavarsela. Ma quali sono? Forse poteri dormienti che aspettano di essere risvegliati? Un’intelligenza sopraffina che i comuni mortali possono solo invidiare? Nulla di tutto questo. Usopp è furbo e ha un’ottima mira – abilità che lo porterà a diventare il cecchino della ciurma – ma nessuna di queste due cose è incredibile – specialmente per un ragazzino cresciuto da solo che ha dovuto imparare ad arrangiarsi piuttosto in fretta. Ne pensa di ogni pur di evitare lo scontro frontale e non gli interessano valori “virili” di orgoglio e dignità pur di arrivare vivo alla fine della giornata. Quando è costretto a combattere, lo fa utilizzando mille sotterfugi, bugie, bluff inganni e stratagemmi – nonché una buona dose di “facies sicut asinus” per amalgamare il tutto. Quando le cose si mettono male, però, spesso la sopraccitata fortuna ci mette lo zampino, mettendolo contro avversari creati ad hoc per farlo brillare – basta pensare a Perona o Sugar.
Conflitti interiori
Ben conscio dei suoi limiti, Usopp riflette spesso sulla sua condizione di debole. A volte scherzando, magari in continuità con la sua linea comica assieme a Nami; ma alcune volte le cose si fanno serie. Come durante Water Seven. La saga ambientata nella pseudo-Venezia è sempre stata una delle mie preferite grazie al notevole carico emotivo di cui è permeata. Guardando nello specifico il caso di Usopp, in questa saga troviamo il culmine di decine e decine di capitoli di dubbi, insicurezze e malcelato odio verso sé stesso. La Going Merry, nave e mezzo di traporto della ciurma protagonista, è arrivata al capolinea. Provata da tutte le loro rocambolesche avventure, non può più essere riparata. Luffy arriva a compiere una scelta per continuare il loro viaggio: abbandonare la Going Merry e trovare un’altra nave.
Per Usopp è inaccettabile. Non solo perché la nave è stato un regalo di Kaya, ma perché rappresenta la sua identità. Prima ancora di reclamare il titolo di cecchino, Usopp era il tuttofare della ciurma: un cervello dalle mille risorse che ha contribuito non solo a creare il jolly roger della loro bandiera, ma ha anche inventato il Clima Tact di Nami – dimostrando non solo invettiva ma anche una discreta conoscenza scientifica. Ma, soprattutto, lo abbiamo sempre visto a improvvisarsi carpentiere, riparando i danni della Going Merry. Per Usopp, la nave è un vero e proprio compagno entrato in ciurma assieme a lui; e ora che non può più essere utile alla ciurma, sta venendo abbandonata. Questo tocca un nervo scoperto, non solo a causa del cuore grande del ragazzo: Usopp proietta se stesso sulla Going Merry. Sa bene di essere solo una persona qualunque in mezzo a un gruppo di mostri di potenza e intelletti sopraffini. Anche per lui arriverà un momento in cui non sarà più utile alla ciurma. Abbandoneranno anche lui allo stesso modo?
Il punto di rottura
Proprio a Water Seven a Usopp viene poi ricordata in prima persona la sua debolezza, venendo violentemente pestato e derubato dei soldi che servivano per riparare la Going Merry. Nonostante i colpevoli – la Franky Family – verranno celermente puniti dalla ciurma, viene messo nero su bianco come Usopp non sia in grado di difendere un proprio compagno e, di riflesso, sé stesso. Non è riuscito a proteggere il proprio posto sulla nave.
Ed ecco che assistiamo al combattimento più emotivamente carico della saga: Usopp contro Luffy. In quel momento egli riesce a mettere da parte la codardia e a dare fondo ad ogni goccia di ingegno e coraggio che possiede, riuscendo incredibilmente a tenere testa a Luffy da ferito. Dopo appena qualche mese di navigazione, attingendo a tutte le sue risorse, ha fatto passi da gigante; ma non basta. Alla fine, la vittoria è di Luffy, che gli lascia la Going Merry. Nonostante questo scontro funga da effettivo ammutinamento e Usopp abbia lasciato la ciurma, gli eventi lo porteranno a bordo del treno diretto a Enies Lobby, facendogli percorrere ancora lo stesso sentiero dei suoi amici. Impossibilitato a scappare, Usopp viene messo al muro. Ed è così che nasce Sogeking.
Usopp e Sogeking: escapismo in un alter ego
Oda utilizza il ben poco sottile espediente della maschera, perfetto veicolo visivo della nuova identità del nostro adorabile bugiardo di quartiere. Indossandola, Usopp si crea un alter ego idealizzato, che incarna tutte le qualità che lui desidera avere: coraggio, carisma, forza. A tutti – o quasi – è subito ovvia la sua identità, ma non importa: finché ha Sogeking a fargli da scudo, Usopp può continuare a stare al fianco dei propri compagni facendo salva la sua – e la loro – dignità.
Durante Enies Lobby, assistiamo ad alcuni tra i momenti più alti del personaggio. La distruzione della bandiera del Governo Mondiale è sicuramente uno dei momenti più iconici e amati di One Piece, ma quando Usopp sente di aver fallito anche come Sogeking, anche nei panni del sé stesso ideale, e Sanji gli fa invece capire che ognuno ha un proprio ruolo e che non sono tutti uguali mi ha sempre commosso. “Io farò tutto quello che non puoi fare tu… e tu farai tutto quello che non posso fare io!” E via di cecchinaggio, a proteggere Robin da lontano. Qualcosa che solo lui poteva fare. Per non parlare dell’emozionante discorso di incoraggiamento a Luffy, quando Usopp si toglie la maschera e rischia la vita contro Lucci per dare al suo amico e capitano la forza di rialzarsi e sconfiggere anche quel nemico apparentemente invincibile.
God Usopp il profeta?
Un altro pezzo della sua lore che è stato svelato poco a poco durante gli anni rompe la quarta parete di One Piece: il contrappasso di Pinocchio. Che Usopp sia basato sul celebre personaggio di Collodi non è un mistero e anche il suo nome è un riferimento al suo essere un contafrottole: Uso di 噓 (うそ, uso) ovvero bugia e Aesop (Esopo, l’autore di favole). Sin dalla sua introduzione ha sempre bluffato e mentito, a volte attribuendosi meriti inesistenti e altre volte raccontando di avventure mai vissute. Ecco, sarebbe meglio dire non ancora vissute, perché le bugie di Usopp si avverano sempre – profetizzando alle volte un mostro da affrontare o l’introduzione di questo o quel personaggio – tant’è che la fanbase ha iniziato a tenere una lista di quelle che ancora non l’hanno fatto, teorizzando sul dove e quando!
Il vero ruolo di Usopp nella ciurma
È affascinante vedere come, sin dall’inizio, il personaggio di Usopp non fosse stato pensato per diventare chissà quale combattente o condottiero. Una popolare teoria vede i primi quattro compagni reclutati da Luffy come direttamente complementari a lui: è stupido e non sa navigare, quindi ecco Nami, una navigatrice furba che spesso lo bacchetta, Zoro è un guerriero irriducibile che può tenere il suo passo senza problemi, Sanji un cuoco provetto che soddisfa il pozzo senza fondo che chiama stomaco.
E Usopp? Usopp soddisfa il lato di Luffy più infantile e genuino, quello che lo fa sembrare ancora un bambino agli occhi di molti. Usopp è l’amico fidato con cui Luffy si può lasciar andare alle peggio cazzate, essere semplicemente il ragazzino che è.
Ha un cuore grande e tiene ai propri amici, ma sceglie il coraggio solo quando la codardia non è più un’opzione. Allo stesso tempo, nei momenti più impensabili riesce a tirare fuori un testardo e nobile cuor di leone. Vorrebbe essere un grande guerriero dei mari come i giganti che ammira, ma combatte da lontano e al sicuro, visto il suo ruolo di cecchino. Nelle sue infinite difficoltà risulta essere il personaggio più umano e verosimile di tutta la ciurma. Alla fine, il ruolo primario di Usopp, l’uomo qualunque, è forse uno dei più importanti. Persino il Re dei Pirati ha bisogno di qualcuno con cui potersi togliere la corona ed essere se stesso.