WWE 2K24 ripropone la stessa formula, rifinendola e lucidandola per offrire ai giocatori l’esperienza di gioco più solida possibile
(Articolo a cura di Mattia Tamberi)
Per qualsiasi fan di wrestling tipicamente il mese di marzo è un periodo molto sentito. Questo accade perché si sta svolgendo la fatidica Road to Wrestlemania, il periodo di preparazione all’omonimo evento che si svolge i primi di aprile. In queste settimane le storyline si fanno più intense, i match più spettacolari, e man mano che si procede viene definita la card – ovvero l’insieme degli incontri – del celebre Showcase of the Immortals. Sia per i fan sfegatati ed esclusivi della WWE, sia per coloro che hanno deciso di seguire altre federazioni, gli occhi sono puntati sul palco più importante dell’anno.
In quest’occasione, la recente pubblicazione di WWE 2K24 capita proprio in un momento opportuno. In occasione del quarantesimo compleanno dell’evento più longevo della storia del wrestling, l’ultimo numero della serie targata Take Two è stato dedicato proprio a Wrestlemania, a partire dalla modalità Showcase. Anziché ripercorrere la carriera di una singola superstar – come per esempio nello scorso capitolo – quest’anno avremo l’opportunità di rivivere alcuni dei match più importanti della storia dello show, con l’ormai consolidata formula che alterna momenti di gameplay a momenti di visione delle scene originali.
In generale, quello che fa WWE 2K24 è di riproporre la stessa esperienza di gioco, cercando di rifinirla e migliorarla in tutti i suoi aspetti. Il roster è stato ampliato: siamo passati dalle 250 superstar della scorsa edizione a quasi 300. Da un lato pesano alcune grandi mancanze: sembra che Brock Lesnar e Vince McMahon siano stati definitivamente esclusi per il loro recente caso giudiziario, mentre il rientrante CM Punk, una delle superstar più popolari al giorno d’oggi, verrà inserito in uno dei DLC che usciranno nei prossimi mesi. Allo stesso tempo, è da apprezzare la presenza di più versioni dello stesso personaggio, non solo con leggende del passato come Eddie Guerrero, Undertaker, Triple H o John Cena, ma anche Roman Reigns, Seth Rollins (presente anche in versione “Authority”), Becky Lynch e Charlotte Flair.
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Parlando invece del gioco vero e proprio, ci sono alcuni leggeri ed apprezzati aggiornamenti al gameplay. Eliminato il limite delle due mosse speciali e finali per ogni superstar, adesso se ne possono assegnare fino a cinque, con un limite di due in base alla posizione (in corsa, all’angolo, dal paletto ecc…). Per alcuni wrestler sono state introdotte anche le super finisher, ovvero mosse finali che fanno molto più male e che costano la bellezza di tre cariche per la mossa finale. Ai classici minigame situazionali per schienamenti, sottomissioni e ladder match se ne affianca uno nuovo chiamato “colpo su colpo”. Emulando gli spot in cui due wrestler si scambiano colpi uno davanti l’altro alternandosi finché uno dei due non crolla, in questo minigioco si dovrà avere il giusto tempismo nel premere il pulsante richiesto per avere la meglio sull’avversario.
Sono state fatte importanti aggiunte anche nei tipi di match. Dopo diversi anni dall’ultima volta che li abbiamo visti in un videogioco WWE, sono tornati gli ambulance match e i casket match, nei quali, per vincere, dovremo rinchiudere l’avversario rispettivamente in un’ambulanza o in una bara. Presente anche il gauntlet match, un’ulteriore stipulazione per i match multipli. A proposito di match multipli, sono stati estesi fino a quattro giocatori le backstage brawl, e per la prima volta potremo giocare alla Royal Rumble anche online, fino a otto giocatori.
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Si riconfermano infine le stesse modalità di gioco rispetto al gioco precedente. Oltre quindi alla semplice Esibizione, con la quale potremo fare un match impostandolo come meglio crediamo, potremo spacchettare le e creare la nostra formazione preferita in MyFaction, ma anche giocare al burattinaio con MyUniverse, simulare la battaglia degli show nella modalità MyGM o, come già accennato, ripercorrere la storia di Wrestlemania con lo Showcase. La struttura di ognuna di queste modalità è identica, ma ci sono state alcune rifiniture per garantirne il corretto funzionamento. Per fare un esempio, è stata finalmente aggiunta la possibilità di impostare la stipulazione valida per due titoli per i match “campione contro campione”, aprendo a possibilità di booking nello Universe che prima non erano possibili.
Oltre a riproporre gli stessi punti di forza, il gioco si porta dietro alcuni difetti che da anni sono propri della serie. Potremmo parlare del gameplay molto macchinoso e soggetto a frequenti glitch, o anche dei modelli poligonali che ogni tanto lasciano a desiderare, anche se sono aspetti ormai consolidati e a cui i fan ci hanno fatto l’abitudine. Per molti però il sistema di monetizzazione è da considerare predatorio. Senza il Season Pass non si avranno accesso alle superstar del DLC, tra cui il già citato CM Punk, ma anche i Dudley Boyz, Carlito, Dragon Lee, Kairi Sane, Jade Cargill, Nia Jax, DDP, The Great Muta e molti altri. Se aggiungiamo anche che senza il Supercharger la maggior parte delle superstar del roster andranno sbloccato tramite crediti in game, sembra quasi obbligatorio dover prendere il Season Pass o qualche altra edizione più costosa per avere l’esperienza completa.