Al via la Serie Tv su Jessica Jones
Dopo l’ottimo Daredevil, Netflix ci riprova e, basandosi nuovamente su un personaggio Marvel Comics, se ne esce nientepopodimeno che con una serie tv su Jessica Jones.
Jessica Jones, alias Jewel, alias Knightress, alias… ok ci siamo capiti, è una ragazza dotata di straordinari poteri (super forza, capacità di compiere balzi al di là della possibilità di un normale essere umano, ecc…) che in seguito ad un disturbo post-traumatico da stress ha deciso di abbandonare la propria carriera da super eroina per aprire un’agenzia di investigazione privata, la Alias Investigation. Ed è proprio da qui, da questa nuova carriera, che il canovaccio si apre e inizia a dipanarsi. Da qui e da un passato mai troppo lontano. Proprio così.
Perché, se da una parte veniamo immediatamente immersi in un’atmosfera noir, fatta di appostamenti, attese, fotografie, incarichi, ricerche e sesso, alla scoperta dei lati più sporchi e maleodoranti di una metropoli come New York e dei suoi abitanti tutt’altro che senza macchia; dall’altra, è proprio il ricordo non completamente rimosso di un passato tragico che muove e caratterizza la nostra protagonista: cinica, arrogante, sexy, ma anche tremendamente lontana da una qualsivoglia forma di felicità e di serenità, si trova schiava di una paura profonda che ritorna ciclicamente sotto forma di allucinazioni e veri e propri flash-back lisergici: una voce che sussurra, un’immagine che appare per poi scomparire senza lasciare traccia, almeno inizialmente. Fantasmi e nuvole di fumo che si vorrebbero dimenticare ma che si intrecciano come fili tessili volti a dar forma ad un vestito posticcio che si attacca ad una Jessica Jones dedita più all’alcol che al bene del prossimo, all’autodistruzione che a rimettere in carreggiata la propria vita; dove neanche capacità eccezionali possono salvarla, lasciando spazio (quasi) solo al resto, al niente in realtà. Insomma, il perfetto esempio di una antieroina par excellence che decostruisce il mito del super eroe coraggioso che sa e fa sempre la cosa giusta; mettendone, invece, in scena tutte le debolezze, le idiosincrasie e il menefreghismo spicciolo come strumento di auto-aiuto, senza sconti di nessun tipo. Una sbornia continua per resistere in (e ad) un mondo in cui non ci si sente a proprio agio, per sopravvivere a se stessi e al ricordo di ciò che si vorrebbe dimenticare, laddove lo straordinario incontra l’ordinario presentandoci una figura mai così umana. Debolezza, che tuttavia, alla fine, arriva ad una epifania: la paura che muove le fila dovrà esser affrontata, mai più indurre ad una fuga da se stessi e dal dolore delle proprie responsabilità (personali e collettive).
Proprio per lasciarvi il piacere di scoprire piano piano, dettaglio dopo dettaglio, tutto ciò che ho cercato di imbeccarvi nello srotolamento di parole che avrete (spero) letto poco sopra, nessun accenno verrà fatta intorno alla trama di questo pilot, lasciandovi solamente la certezza che il tutto troverà chiarezza e una solida struttura fatta di personaggi ben caratterizzati (anche per quelli di poco introdotti, o solo accennati – come il villain della serie: il fantasma, alias Killgrave), una buona sceneggiatura, un discreto equilibrio fra “azione” e momenti di riposo, e una regia, che seppur non travolgente, segue senza troppe sbavature l’incalzare della storia.
In sintesi: ci troviamo di fronte ad un buon primo episodio che ci lascia tranquilli e speranzosi per una buona riuscita della serie, dandoci anche una ulteriore conferma in merito alle capacità di Netflix come produttore televisivo. Promossi senza dubbio.
Cosa ci è piaciuto?
Soggetto e sceneggiatura in primis. Senza dimenticarci della messa in scena ed analisi di un personaggio borderline che potrebbe finalmente dire la sua all’interno di uno scenario supereroistico un po’ inflazionato.
Cosa non ci è piaciuto?
La presentazione di uno dei personaggi secondari con annesso, e scontato, intreccio amoroso con la protagonista. Forse uno dei momenti più deboli della puntata, ma speriamo di sbagliarci per il futuro.
Continueremo a guardarlo?
Noi di Stay Nerd continueremo certamente a farlo e non temiamo di suggerire anche a voi lettori di fare lo stesso. Difficilmente Jessica Jones potrà risolversi in un fiasco totale – e poi, ci scuseranno le signorine, Krysten Ritter, l’attrice scelta per dare le fattezze alla protagonista, oltre che promossa dal punto di vista recitativo, è sempre un (particolare) bel vedere. Non ne rimarrete delusi, ne siamo certi.