Più personaggi, più violenza, più esaltazione.
Sangue, ossa rotte, violenza. Ecco cosa ci si aspetta da un Mortal Kombat. E Mortal Kombat X c’è riuscito in pieno, soddisfando tutti all’uscita, con una mole di contenuti più che soddisfacente. Pertanto, cosa potrebbe avere quindi Mortal Kombat XL in più? Semplice. Tra i più grandi personaggi della cinematografia horror di sempre. E qualche vecchia conoscenza dei veterani della saga.
La modalità storia rimane invariata, e resta sicuramente una valida declinazione di una componente narrativa applicata ad un picchiaduro e che da sola vale il prezzo del biglietto. Una campagna che impegna circa dalle 5 alle 7 ore, godibile dall’inizio alla fine rispecchiando benissimo lo stile di MK un po’ trash, violento, ma curato nel suo background. Bella l’idea dei quick time event che intervallano i vari scontri (tenete le mani sul joystick ragazzi) e che costringono il giocatore a rimanere sempre all’erta, aiutando a non annoiarsi nemmeno durante i filmati. Ovviamente la modalità storia non è il punto forte di MKXL ma risulta come detto più che riuscita, buona quindi per far passare quella mezza giornata in spensieratezza, mentre maciullate allegramente il malcapitato di turno.
Un’aggiunta interessante per il singleplayer risulta anche l’evoluzione dedicata alle Torri. XL infatti aggiunge delle Torri Evento dalla durata limitata (giornaliere o settimanali) che riguardano certi personaggi. Un esempio? Potrete guidare lo Xenomorfo all’eliminazione degli avversari più pericolosi che ostacolano la sua razza dal dominio completo della terra. Chi c’è in cima alla torre dell’Alien? Ovviamente il Predator, rigorosamente nella giungla. Questa semplice trovata aiuta notevolmente la longevità del gioco, dandoci la possibilità di riprendere in mano volentieri il titolo avendo la possibilità di trovare qualcosa di non ancora provato in precedenza.
XL nel gameplay a parte i personaggi (di cui parlerò in seguito) aggiunge poche ma succulente cose come le Stage Fatality, in cui l’eliminazione del nostro avversario avverrà approfittando dell’ambiente circostante (mai sobrio e privo di pericoli). Queste aggiungono qualcosa alla varietà degli scontri, ma non disponibili in tutte le ambientazioni.
In XL troviamo anche le fazioni. Ad inizio gioco ci verrà richiesto di scegliere una fazione per cui combattere. Queste sono 5: Il Drago Nero, La Confraternita delle Ombre, Lin Kuei, Il Loto Bianco e le Forze Speciali. Ovviamente queste fazioni sono figlie del background di MK. Ogni vostra azione all’interno del gioco (a parte gli addestramenti/allenamenti e le scorribande nella Krypta) condizioneranno la vostra fazione, dandogli dei punti. Settimanalmente, la fazione che ha raccolto più punti vince la guerra, garantendo crediti, bonus e gloria ai propri membri. Solo questo? No. In base alla vostra fazione potrete sbloccare anche delle Fatality particolari da effettuare a fine scontro, ovviamente lo stile dipenderà dalla fazione scelta!
E l’online? Croce e delizia dei picchiaduro, che ahimè, nel caso di Mortal Kombat X e anche di Mortal Kombat XL non funziona benissimo. Perché? Perché su un campione di ben 10 partite, il sottoscritto ha giocato SOLAMENTE una volta. Il resto del tempo il gioco ha brancolato nel buio, cambiando idea sulla situazione ogni venti secondi: “avversario trovato”, “preparazione dell’incontro”, “ricerca avversario”, e via da capo. Un fastidio da non poco. Bella l’idea di avere tanti tipi di match online o di creare le stanze in cui trovare giocatori per organizzare partite tra amici. Purtroppo però come detto il network risulta tutt’altro che stabile, problema già evidenziato in MKX e tutt’ora presente in XL, che speriamo venga risolto al più presto.
Niente di nuovo sul fronte del comparto tecnico o sonoro.Il punto di forza della produzione in tal senso risulta la cura per i dettagli, come ad esempio le battutine contestuali che si lanciano i combattenti prima di iniziare. Oltre alle numerose e simpatiche Skin (una su tutte Jax in versione Carl Weathers!), molte delle quali sbloccabili all’interno della Krypta, XL include inoltre dei personaggi leggendari che ne rappresentano la più importante novità.
Partiamo dalle vecchie conoscenze:
Goro: Cosa c’è di meglio di un bestione grande e violento? Semplice, un bestione grande e violento con quattro braccia che gioca con il fuoco. Per altro ricordiamo agli amici che leggono che costui è stato anche campione del Mortal Kombat. Mica cavoli. Poteva essere ottenuto con il pre-order del gioco, qui si propone con 3 varianti tutte prettamente votate al corpo a corpo. Può utilizzare colpi da vicino, l’abilità di far tremare il suolo con la propria mole oppure sfruttare il suo fuoco interiore. Nel senso che sputa proprio fuoco! Immancabile la sua fatality in cui strappa gentilmente le braccia all’avversario. Campione immortale.
Bo’ Rai Cho: Un adorabile panzone sempre ubriaco cosa ci può fare in un’arena di combattimenti mortali? Facile, è un maestro dello stile dell’ubriaco e ha con sé potenti tecniche (in base allo stile che sceglierete). Bo’Rai Cho ha una delle fatality più disgustose del titolo, la quale, sfruttando l’alcol (mi chiedo se sia veramente alcol) fa vomitare l’avversario… le proprie interiora. Simpatico ubriacone.
Triborg: Perché scegliere un personaggio quando ne puoi avere 3? Esatto, il simpatico robot è in grado di implementare alle sue abilità di combattimento le abilità e le mosse caratteristiche di altri personaggi come: Cyrax, Sektor 3 Smoke. Una delle varianti è la versione robotica di Sub Zero, sbloccabile durante la selezione dei personaggi grazie ad una combinazione di tasti. Ovviamente in base a chi si sceglie si avranno diversi stili disponibili.
Tanya: Vecchia conoscenza ereditata da Mortal Kombat 4 torna in XL dando un discreto spettacolo risultando una combattente molto spettacolare. Può infatti adottare 3 tecniche differenti, una che prevede l’utilizzo di sfere infuocate, l’altra l’impiego di due armi corte simili a dei tomahawk e quella più caratteristica che vede l’utilizzo di un bastone da combattimento. Bastone sul quale potete addirittura farla appollaiare in verticale, per poi attaccare come meglio credete. Femme Fatale.
Tremor: Ha 3 stili di combattimento: uno che impiega il lancio di cristalli, rendendolo in grado di combattere efficacemente dalla distanza, un altro che sviluppa le sua abilità di creare sismi con il quale colpire l’avversario se tocca il suolo e l’ultimo che potenzia il suo fisico, trasformando la pelle in un minerale o in un metallo. Notare come in una delle sue fatality impali allegramente l’avversario con delle stalagmiti. Granitico.
Finite le doverose presentazioni dei vecchi personaggi arriviamo alla vera chicca (concedetemelo, sono un vero appassionato di filmografia horror!), infatti come accennato prima sono stati inseriti in Mortal Kombat X diversi personaggi provenienti dai più celebri film horror e di fantascienza. Di chi stiamo parlando? Scopriamolo.
Jason Voorhes: Ah… Il buon vecchio Jason. Ha fatto il passo da gigante il ragazzone di Cristal Lake, è passato dall’uccidere teenager terrorizzati ad affrontare i migliori combattenti dell’universo. E vi dirò, non stona in questa categoria dei pesi massimi. Anche lui può scegliere tra 3 stili di combattimento, il più soprannaturale che gli dà la possibilità addirittura di rianimarsi, quella più slasher gli permette di impiegare il suo fido machete e quello più mistico gli permette di apparire e ricomparire grazie alle nebbie del Crystal Lake e fare altri trucchetti da serial killer di massa. Mortal Kombat XL dimostra al mondo che quel ragazzone con la maschera da hockey non solo è bravo ad uccidere, ma sa farlo anche in maniera spettacolare. E attenzione, mi sbilancio, le Fatality e le Brutality di Jason sono tra le più slasher e splatter mai viste. Sarà il machete… Idolo delle folle.
Leatherface: Altro personaggio che fa un discreto salto di qualità, passa dall’uccidere ragazzi innocenti in luoghi sperduti in Texas ad affrontare combattenti perfettamente addestrati. Con la sua carismatica faccia fatta… Di facce. Morbosamente bello lo stile con la motosega che gli permette di arrecare danni enormi in maniera molto iconica per il personaggio. Può altrimenti adottare un elegante stile che gli permette di lanciare la motosega oppure improvvisarsi macellaio con il tanto amato mazzuolo da macello, che se funziona bene con crani animali presupponiamo vada bene anche con gli esseri umani, o quello che sono insomma… Ammettiamolo, è sempre bello impalare qualcuno con una motosega. Soprattutto se chi lo fa è un’icona della cinematografia horror. Maniaco.
Predator: Gli Yautja mandano uno dei loro a cacciare prede grosse questa volta. Anche se Arnold non era esattamente piccolo… Il Predator è veramente ben caratterizzato e può scegliere di impostare il combattimento anche dalla distanza, grazie ad uno stile di combattimento che gli consente di usare il suo temibile cannoncino a spalla. Ovviamente quando sconfigge un avversario non può far altro che estrargli scatola cranica con tanto di colonna vertebrale attaccata. Classico.
Alien: Cosa c’è di peggio uno xenomorfo? Uno xenomorfo nato da un Baraka. Lo xenomorfo può scegliere tre stili di combattimento ben differenti, uno in cui si appoggia all’alveare per sopraffare l’avversario richiamando un drone o evocando sul campo un uovo contente un facehugger, può scegliere di farsi spuntare dalle braccia le lame tipiche di un Baraka (oltre ad avere dei denti più pronunciati, si ancora più del solito) oppure adottare come arma il proprio letale sangue acido. Menzione d’onore per tutte le citazioni contenute in questo personaggio, dai nomi nelle Kombo fino alla Fatality Regina Letale, in cui la regina impala l’avversario sulal coda, per poi strapparlo in due, proprio come fa in Aliens. Specie letale.