Dopo un incidente stradale, Michelle si ritrova bloccata in una stanza vuota. Le manette ai polsi e una flebo nel braccio. Davanti a lei si palesa Howard, un uomo all’apparenza gentile che le confessa di averla trovata in strada e che all’esterno stanno accadendo fatti terribili. Le dice di averla portata lì per il suo bene, come anche il giovane Emmett. Ma Howard sta dicendo la verità? Fuori si sta davvero scatenando un olocausto atomico causato dagli alieni oppure è soltanto un maniaco?
Su quest’ultima domanda si basa praticamente tutta l’intelaiatura del film. 10 Cloverfield Lane, almeno nel titolo, omaggia quel bizzarro ma a suo modo rivoluzionario disaster movie partorito dalla mente di J.J. Abrams diversi anni fa e trasformato in realtà da Matt Reeves. Che gli avvenimenti dei due film si svolgano addirittura in maniera parallela? Non lo sappiamo. Certo è che lo spettatore viene tormentato per tutta la durata della proiezione. Tormentato dal dubbio di sapere cosa accade veramente fuori da quel bunker antiatomico e di scoprire la vera personalità di Howard. Quest’ultimo è interpretato in maniera superlativa da John Goodman, attore troppo spesso sottovalutato e che qui dà l’ennesima prova di versatilità e passione, alternando sapientemente toni da “commedia” ad altri da thriller puro. Perché 10 Cloverfield Lane è un thriller a tutti gli effetti, un thriller psicologico che vi terrà in apprensione fino alla fine. Merito anche degli altri due protagonisti, la giovane Mary Winstead, le cui paure, ansie e frustrazioni diventano velocemente anche le nostre (e per questo va lodata) e John Gallagher Jr., molto più che un comprimario nell’economia della storia. Il punto di forza della produzione è senza ombra di dubbio la sceneggiatura, alla quale ha collaborato anche Damien Chazelle (regista di quel capolavoro che è Whiplash).
Un mix micidiale di claustrofobia e terrore psicologico nel quale si muovono i tre protagonisti, le cui azioni non risultano mai banali o prevedibili, come pure le svolte prese dalla narrazione. Incappare in una risoluzioni poco convincente o addirittura catastrofica sarebbe stato facilissimo con questa impostazione filmica e invece l’esordiente Dan Tachtenberg, alla regia, riesce a sfangarla mantenendo un livello di tensione crescente che sfocia però in quello che possiamo considerare l’unico punto debole del film: il finale. Capiamoci: non stiamo parlando di una conclusione deludente, anzi, piuttosto ci riferiamo all’eccessiva dose di “spiegoni” che, sinceramente, fiaccano un po’ tutto l’alone di mistero e incertezza che aveva caratterizzato la storia. Stiamo comunque parlando di un dettaglio su cui si può chiudere un occhio visto che 10 Cloverfield Lane, uscito quasi in sordina, si rivela uno dei migliori prodotti cinematografici di questo 2016.